Lavoro, De Luca apre la ‘vertenza Campania’ con il governo

«COMBATTERE IL PRECARIATO STRUTTURALE». Il Governatore della Campania annuncia la richiesta di un tavolo di confronto con i Ministeri dove concertare provvedimenti legislativi ad hoc e investimenti. Nel memorandum indicati 4 punti: ex lavoratori socialmente utili, ex dipendenti dei consorzi, inquadramento dei navigator e esuberi nelle multinazionali

Vertenza Campania sul Lavoro. Vincenzo De Luca chiama il Governo a concertare la soluzione su quattro punti per combattere il precariato strutturale sul territorio regionale. Nella foto il Premier Giuseppe Conte e il Sottosegretario Giancarlo Giorgetti

Sul Lavoro il Governatore Vincenzo De Luca apre la “vertenza Campania” con il governo nazionale, indicando i fronti più caldi su cui agire. Chiede investimenti e norme che consentano alla Campania di conbattere il precariato e offra opportunità di stabilizzazione dei contratti a chi oggi rischia in tante situazioni di crisi il posto di lavoro.

Il Governatore Vincenzo De Luca durante la visita ad uno degli impianti ristrutturati per le Universiadi. (Foto della Regione Campania Massimo Pica)

«La Regione Campania è impegnata concretamente nell’affrontare le vertenze delle aziende in crisi e la grave situazione delle aree di precariato del nostro territorio che si trascinano da decenni. Occorre aprire un tavolo nazionale che dia risposte certe», premette il Governatore, che spiega: «È maturo il tempo per una ‘Vertenza Campania’. Per questo si chiede l’apertura di un tavolo nazionale per affrontare da subito le gravi vertenze in atto». Sono quattro i punti su cui Vincenzo De Luca chiede un tavolo di confronto con il Governo nazionale. Le elenca non in ordine di importanza. C’è «un bacino di Lavoratori socialmente utili, 3.700 unità, che da oltre 20 anni prestano la loro attività presso 148 enti locali in regime di convenzione con il Ministero. La convenzione scade il 31 ottobre prossimo». Ci sono, inoltre, «circa 400 i tavoli di crisi aziendali della Campania, molti di carattere nazionale come ad esempio Whirpool, Jabil, Treofan, Mercatone Uno», aggiunge.

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Si tratta di «Aziende che dichiarano esuberi per migliaia di lavoratori». Complessivamente, dimensiona la questione, «sono già 80 le procedure di licenziamento collettivo attivate da gennaio 2019 a oggi». A queste realtà si aggiungono le «altre vertenze aperte», che «riguardano i lavoratori dei Consorzi di vario tipo e le sigle dei disoccupati storici». In questo quadro più generale, De Luca pone il caso dei cosiddetti navigator. «È noto a tutti che la Regione dice, da sempre, no alla creazione di nuovo precariato. E rifiuta quanto viene previsto dal vergognoso articolo 3 dell’accordo quadro nazionale, che consente addirittura forme di doppio lavoro per i Navigator», premette. «La Regione è per la linea della stabilizzazione partendo dai lavoratori precari attualmente in Anpal. Il lavoro è la priorità e vanno valorizzate e ampliate le possibilità di impiego legate al ‘Piano per il Lavoro’ della Campania che ha come obiettivo posti di lavoro stabili, non precariato». Per queste ragioni, «la Regione Campania è pienamente disponibile e aperta a dialogare con tutti e a valutare ogni proposta, a tutela di tutti quanti a vario titolo, sono nella Vertenza Campania».


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