Chiude il Geometra al Vanvitelli di Lioni, la decisione del Provveditore

LA SEGNALAZIONE DI UNA MAMMA DI TORELLA DEI LOMBARDI. "Mio figlio non può iscriversi al secondo anno perchè l'Ufficio Scolastico non concede l'organico per una classe di soli 4 alunni. Deve cambiare indirizzo oppure trasferirsi scegliendo Avellino o Vallata"

Chiude il Geometra al Vanvitelli di Lioni – oggi C.A.T. Costruzioni Ambiente e Territorio – dell’istituto Vanvitelli di Lioni. Quattro studenti dovranno cambiare indirizzo. Alla luce delle iscrizioni registrate entro il 25 gennaio scorso, l’indirizzo chiude i battenti.

IISS L. Vanvitelli di Lioni, la sede

Lo spiega una mamma di Torella dei Lombardi, costretta a trasferire il figlio già iscritto al primo anno. Andrà presso un altro indirizzo dell’Istituto, oppure allo stesso corso ad Avellino o a Vallata. Il numero esiguo di studenti iscritti non consente il mantenimento della classe, quindi la dotazione dell’organico e dei servizi. Su 7 iscritti ne sono rimasti appena 4. Ed è stata rifiutata l’iscrizione di una studentessa di Rocca San Felice, in quanto sarebbe stata l’unica del primo anno. “Siamo stati convocati da poco dalla dirigente scolastica, rammaricata di informarci che il Provveditorato agli Studi non concede l’organico: i ragazzi devono cambiare indirizzo o istituto”, spiega la signora Antonella Perrotti. “Le opzioni offerte all’interno del Vanvitelli sono l’alberghiero oppure il professionale ad indirizzo meccanico, non compatibili con il percorso formativo voluto da mio figlio”. Salta la scelta della scuola secondaria condivisa con la famiglia e con le aspirazioni del ragazzo, “così bisogna accontentarsi”, aggiunge la mamma, che comunque ha chiesto un incontro al Provveditorato agli Studi di Avellino. “Avremmo dovuto procedere con l’iscrizione al secondo anno, ma ora che chiude il Geometra al Vanvitelli di Lioni ci troviamo in una condizione di smarrimento, oltre che di amara delusione” continua. “Iscriversi ad un istituto lontano geograficamente dal nostro Comune di residenza significa dover fare i conti con le distanze e con la debolezza del trasporto pubblico locale. I nostri ragazzi hanno vissuto un anno davvero difficile per la pandemia ma si sono adeguati alla didattica a Distanza, hanno dimostrato entusiasmo e voglia di fare. Ora non li possiamo demoralizzare: chiedo alle istituzioni di farsi carico di questa questione e trovare una soluzione condivisa”. Le famiglie costrette a iscrivere i figli ad altre scuole o indirizzi lamentano di aver sostenuto inutilmente l’acquisto di libri e attrezzi per il triennio, visto che ora dovranno iniziare da zero. “Sarebbe opportuno ragionare come comprensorio e pianificare i servizi e l’offerta formativa: bisogna stabilire chi fa cosa e potenziare le scelte che si compiono. Chiedo che tutti i sindaci si facciano carico di aprire un dialogo con i dirigenti scolastici, per evitare situazioni paradossali come questa”, conclude la signora Perrotti.


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