polo industriale per bus e treni.

“Svolta ferroviaria per la IIA a Flumeri”. La rsu simbolo della lotta per la sopravvivenza della ex Irisbus, Silvia Curcio, vede concreta la possibilità di un clamoroso rilancio per lo stabilimento di Flumeri, grazie alla prossimità con la costruenda linea ferroviaria di alta capacità/velocità Napoli-Bari, che avrà una stazione ed uno scalo a poca distanza. A Valle Ufita la bretella su ferro già prevista offre oggi la possibilità di integrare la produzione di pullman con le carrozze ferroviarie.

Silvia Curcio, rsu Fiom alla Industria Italiana Autobus. Dirigente della Cgil

UN POLO INDUSTRIALE DI BUS E TRENI SULLO SCALO FERROVIARIO. “Officine Leone chiede spazi per ampliare la capacità di produrre carrozze per treni, e la produzione di autobus”, spiega Silvia Curcio. Officine Leone dal 2013 è parte della, CIM, realtà industriale che “opera in tutto il mondo sia nel settore del trasporto ferroviario sia nel settore del trasporto pubblico urbano in genere, come bus, metro, tram, filobus”. Le sue produzioni coprono tutta la carpenteria metallica leggera e pesante del settore railway (fiancate, carrelli, traverse e cabine, oltre ad interni delle carrozze). Curcio vede in questa collaborazione tra Officine Leone e IIA grandi potenzialità, grazie alla dotazione dell’impianto di Flumeri: “Il nostro stabilimento possiede l’impianto della cataforesi, unico in Italia e insieme a quello francese, unici due in Europa: una attrezzatura che potrebbe essere utilizzata anche all’esterno da altre aziende, incluse quelle impegnate sulla componentistica del trasporto ferroviario”. La cataforesi delle scocche e delle carrozzerie è un trattamento di verniciatura in grado di conferire a elementi in ferro, acciaio e altre leghe (conduttori di corrente) una notevole resistenza alla corrosione. Per Curcio ci sono le condizioni per dare vita ad un polo industriale per bus e treni. “L’Ufita potrebbe davvero riscrivere il destino industriale delle Aree Interne e guidare il Piano Nazionale Trasporti”.

Il Governatore Vincenzo De Luca, l’Assessore Regione Antonio Marchiello e il Presidente dell’Asi Avellino Vincenzo Sirignano a Venticano per firmare il Protocollo di intesa per lo Sviluppo con Regione Campania e Consorzio Asi

IIA AL TAVOLO CON ASI E SINDACI PER UN CONFRONTO DI MERITO SULLA RE INDUSTRIALIZZAZIONE.  Per Silvia Curcio le nuove potenzialità industriali della IIA di Flumeri rendono lo stabilimento un punto di forza per la ripresa produttiva della provincia di Avellino. “Chiediamo l’apertura di un tavolo permanente sulla IIA per concertare con Asi e Ministero per lo Sviluppo Economico il decollo dello stabilimento di Valle Ufita come progetto collegato futura stazione dell’alta capacità ferroviaria”, propone Silvia Curcio, rappresentante Fiom e massima espressione della vertenza di Industria Italiana Autobus, alla vigilia del nuovo incontro a Roma con il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli. “È tempo che il Consorzio per lo Sviluppo Industriale rimedi al mancato coinvolgimento di IIA nella strategia di reindustrializzazione”. Curcio ritiene “non ammissibile che vengano citati i terreni della ex Irisbus come frontiera di conquista”, ma “è arrivato invece il momento che Asi, sindaci, Confindustria e Regione Campania si impegnino a sostenere la nostra vertenza e ad inserire la IIA come polo industriale di primo piano nella definizione della strategia complessiva di Valle Ufita”.

«Patto Confindustria-Sindacato su Flumeri per il lavoro», il Presidente degli Industriali irpini Giuseppe Bruno: a nuovi investitori i suoli non utilizzati da IIA

“IIA OLTRE LA ZONA ECONOMICA SPECIALE”. Per Silvia Curcio il “contratto di sviluppo finanziato da Invitalia esclude ogni spazio per speculazioni su ipotesi di parcellizzazione”. E spiega; “Ben vengano tutti gli insediamenti globali e locali, ma noi qui faremo industria di segmento alto” quindi “pretendiamo che siano funzionali allo sviluppo della IIA e alla creazione dell’indotto” continua. Alla luce del protocollo d’intesa per lo sviluppo, e in vista dell’apertura dello sportello da parte dell’Asi per l’acquisizione di richieste da parte degli imprenditori, Curcio chiede l’allestimento di una task force per far ripartire dallo stabilimento dell’ex Irisbus. “Noi abbiamo avuto un crollo di manovalanza, siamo passati da 700 a 260 operai, ma abbiamo le competenze e le energie per far ripartire tutto, prevedere nuove assunzioni e costruire da zero l’indotto. La ex Irisbus contava 20 aziende impiegate nella componentistica utile allo stabilimento”.

Treno Alta Capacità

CONFRONTO IMMEDIATO CON L’ASI. Il tavolo di coordinamento dell’Asi non si è mai pronunciato sulla vertenza IIA, osserva Curcio. “Chiedo un confronto con i vertici Asi, per l’affiancamento alla nostra causa, e la condivisione della strategia sulla costruzione del trasporto pubblico locale finalizzato a costruire un tavolo sulla mobilità” anticipa la delegata Fiom, che ha accompagnato la troupe televisiva di Tv7, il programma di approfondimento giornalistico di Rai Uno in visita agli stabilimenti. “Si sta manifestando impegno sulla viabilità da agganciare alla stazione dell’Alta Capacità e ai servizi in generale, ma non si considera il potenziale dell’industria che costruisce autobus ecologici, incrementa l’occupazione giovanile, valorizza il know how e preserva un prodotto italiano che potrebbe sfondare anche all’estero”. La riunione di mercoledì a Roma convocata dal Mise intanto, servirà a chiarire se il Governo vuole impegnarsi e in che misura.

Un pullman della linea Vivacity prodotto nel 2015 dalla IIA sotto il marchio Menarinibus

FILT APPOGGIA IL RILANCIO DI IIA. Ad oggi la vertenza della Fiom irpina ha il supporto della Filt, Federazione Italiana Lavoratori dei Trasporti. La sigla ritiene fondamentale costruire pullman sicuri e tecnologicamente avanzati, soprattutto elettrici, colmando un clamoroso ritardo dell’Italia. Questo scenario offre margini per uno sbocco positivo della vertenza, spiega Curcio. “La previsione di assunzioni tra i giovani in un grande indotto industriale collegato alla.mobilità può contribuire frenare lo spopolamento”. E conclude: “Ci sono tutti i presupposti per creare un tavolo permanente sulla mobilità, e l’Asi non può escluderci. Il Governo deve metterci in condizione di produrre, e il territorio deve accompagnare il nuovo processo di rinascita complessiva”.

Ex Breda, oggi Industria Italiana Autobus a Bologna

DOMANI TAVOLO AL MISE CON LE REGIONI EMILIA ROMAGNA E CAMPANIA. BONACCINI PRONTO A INVESTIRE NELL’EX BREDA. Intanto, domani 9 ottobre alle ore 10 il Ministero dello Sviluppo economico sarà la sede dell’incontro decisivo per il futuro di Industria italiana autobus e dei due stabilimenti (ex-BredamenariniBus di via San Donato a Bologna ed ex Irisbus di Flumeri). Dall’Emilia sono arrivate novità nei giorni scorsi. A Bologna il presidente della Regione Bonaccini ha confermato la volontà di supportare gli investimenti che la proprietà farà. Al tavolo ministeriale, oltre alla Regione Emilia-Romagna, la Regione Campania, i Comuni di Bologna e di Flumeri, Invitalia, i vertici di IIA, i rappresentanti nazionali e territoriali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Ugl Metalmeccanici, Fismic e Failms nonché dirigenti del Ministero del Lavoro (Direzioni generali ammortizzatori sociali e formazione nonché rapporti di lavoro e relazioni industriali).


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