«Patto Confindustria-Sindacato su Flumeri per il lavoro», il Presidente degli Industriali irpini Giuseppe Bruno: a nuovi investitori i suoli non utilizzati da IIA

«Patto Confindustria-Sindacato su Flumeri per il lavoro». Lo propone il Presidente degli Industriali avellinesi, Giuseppe Bruno, che precisa il suo pensiero anche su Industria Italiana Autobus. Nessuna preclusione verso il piano di rilancio della IIA, purché si arrivi comunque ad una soluzione dopo cinque anni, né velleità di porre fine al tentativo di far ripartire l’attività di quella azienda. Bruno spiega anche che non c’è l’intenzione di una riconversione del sito industriale in qualcos’altro. Anzi, propone al sindacato un tavolo di negoziazione e programmazione dello sviluppo industriale nel comprensorio di Valle Ufita, a partire dal riutilizzo di circa 800 mila metri quadrati attualmente nelle disponibilità di IIA, ma evidentemente non necessari alle attività industriali del marchio. Nel rimarcare la volontà di Confindustria di favorire il dialogo con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze istituzionali, chiede che ad occuparsi della ricollocazione sul mercato dei tali suoli sia il Consorzio Asi. Il riferimento è chiaramente alla Zona Economica Speciale, nella quale Valle Ufita è protagonista in Campania, alla vigilia dell’avvio del programma di agevolazioni che Regione Campania e Governo Italiano hanno definito per re industrializzare gran parte dei siti produttivi oggi in crisi nel perimetro regionale. Per Bruno, che scrive prendendo lo spunto da dichiarazioni rese dal segretario della Cgil, Franco Fiordellisi, le aree industriali oggi non necessarie a IIA, come ieri inutilizzate da Irisbus e l’altro ieri da Iveco, vanno destinati alla nuova domanda di investimenti industriali nei vari segmenti, ormai prossima in Campania e nel Mezzogiorno. Di seguito il testo integrale di una lettera che propone un Patto Confindustria-Sindacato a nove anni dal primo tavolo per lo Sviluppo nel 2010.


Le parti sociali dialoghino per far ripartire lo sviluppo industriale dell’Irpinia: Patto Confindustria-Sindacato

di Giuseppe Bruno | Presidente di Confindustria Avellino

Confindustria Avellino non ignora in alcun modo il rilevante impegno che i Sindacati irpini stanno profondendo nella delicata e complessa vicenda che interessa il riavvio dell’attività produttiva di Industria Italiana Autobus ed apprezza il lavoro svolto per scongiurare il negativo impatto sociale che subirebbero le famiglie dei lavoratori ed il territorio, nella nefasta ipotesi in cui non si riesca a concludere positivamente la trattativa per il rilancio del Polo nazionale degli autobus in Valle Ufita.
Confindustria Avellino, con riferimento a tale dolorosa vicenda, non ha mai immaginato il proprio ruolo di interlocutore sociale ed imprenditoriale in termini oppositivi rispetto ai Sindacati e si è sempre dichiarata disponibile ad un confronto leale e costruttivo con tutti gli attori sociali ed industriali. Sotto tale profilo, peraltro, si auspica che il tavolo del confronto sindacale, politico ed industriale, ove ritenuto opportuno dagli interlocutori della vertenza, possa svolgersi in modo ancor più significativo ed intenso in Irpinia, presso lo stabilimento di I.I.A., estendendo la partecipazione ad altre Istituzioni del territorio, in modo da poter offrire, secondo un criterio di prossimità, maggiore vicinanza alle maestranze, giustamente scoraggiate e sfiduciate dopo anni di confronti non ancora risolutivi. Sotto tale aspetto sarebbe utile incentivare, confidando nella disponibilità dei protagonisti del confronto in essere, un dibattito tecnico sul piano industriale e sul business plan della proprietà aziendale, rivedendo tutti i piani redatti e non attuati, che sono apparsi, in passato, finalizzati quasi esclusivamente ad ottenere mere proroghe della cassa integrazione, considerata, ingiustamente, veicolo di assistenza piuttosto che efficace strumento di accompagnamento verso la ripresa dell’attività industriale.

L’insegna della IIA Industria Italiana Autobus sulla ex Irisbus di Flumeri

«CONFINDUSTRIA CONFIDA NEL RILANCIO DI IIA, MA PUNTA A RIPROGRAMMARE LO SVILUPPO DELLA PIATTAFORMA PRODUTTIVA DI VALLE UFITA». Confindustria Avellino non ha mai messo in discussione l’opportunità di continuare a produrre autobus in Valle Ufita, ma appare doveroso stimolare una discussione sul dimensionamento dell’attuale stabilimento industriale, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e dei processi produttivi attuati nel settore automotive, tendenti alla Lean o al WCM, integrati da tecnologie 4.0, senza, tuttavia, sacrificare alcun posto di lavoro. In definitiva nessuno, e men che mai Confindustria Avellino, ha intenzione di proporre riduzioni della superficie dell’area scoperta e coperta destinata effettivamente alla produzione degli autobus.

Il Presidente del Consorzio Asi di Avellino, Vincenzo Sirignano, e l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania, Antonio Marchiello, durante la riunione ad Avellino sulla Zona Economica Speciale

«SUOLI PREZIOSI PER INSEDIARE NUOVA INDUSTRIA E CREARE POSTI DI LAVORO VERI, PER QUESTO I PATTO CONFINDUSTRIA-SINDACATO». Allo stesso tempo, però, appare opportuno stimolare, finalmente, dopo anni di inattività sotto tale profilo, una discussione franca e proficua sulla destinazione da dare alle aree che non sono state utilizzate, per oltre 45 anni, a servizio dell’attività produttiva dello stabilimento di Valle Ufita. Sembra evidente, difatti, e non pare contestabile, che tale area, estesa circa 800 mila metri quadrati, sia oltremodo eccedente le necessità dello stabilimento: non è un caso, peraltro, che, in passato, la vecchia proprietà si sia interrogata su modalità di utilizzo alternative di tali aree, vedendo la fiera opposizione dei territori e delle Istituzioni locali rispetto a tali usi. Confindustria Avellino ritiene che la destinazione di tali aree debba rimanere immutata: esse vanno destinate all’attività produttiva industriale ed alla creazione di nuovi posti di lavoro per i tanti (troppi!) giovani disoccupati irpini. Non occorre, in questa sede, rammentare ciò che è noto a tutti e cioè che l’Irpinia è una delle aree più depresse, dal punto di vista occupazionale, del Meridione, il quale, dal canto proprio, già non brilla sotto il profilo della piena occupazione della forza produttiva (anzi!).
È per tale ragione che, da anni, Confindustria Avellino ritiene che tali aree vadano restituite alle collettività territoriali, tramite il Consorzio ASI, al fine di porle a disposizione degli imprenditori che hanno intenzione di utilizzarle e metterle a frutto per la creazione di nuove realtà industriali.

Il Presidente di Confindustria Avellino, Giuseppe Bruno

«EVITARE FUTURI POSSIBILI RISCHI DI SPECULAZIONE SU AREE INUTILIZZATE DA MOLTI DECENNI». È per tale ragione, dunque, che Confindustria Avellino ritiene che tali aree, allo stato inutilizzate da decenni, debbano essere cedute, libere da qualsiasi peso e gravame giuridico, al Consorzio ASI, coerentemente con quanto previsto dalla Legge della Regione Campania n. 19 del 6 dicembre 2013, anche allo scopo di evitare che su di esse possano consumarsi indebite forme di speculazione immobiliare e tenendo conto che l’intero complesso in questione è stato ceduto di fatto gratis ad I.I.A. S.p.A. Confindustria Avellino, quindi, crede fermamente che nella definizione del percorso funzionale a realizzare tale obiettivo, i Sindacati irpini possano apportare un qualificato e rilevante contributo sia per la definizione delle modalità attraverso le quali realizzare tale finalità sia mediante lo stimolo alla discussione sulla destinazione da dare a tali superfici produttive, una volta pervenute nella disponibilità del Consorzio ASI.

Luigi Simeone della Uil, Mario Melchionna della Cisl e Franco Fiordellisi della Cgil nella sede di Confindustria

«DIALOGO E NON CONFLITTO NELL’INTERESSE DEL TERRITORIO: LE RAGIONI DEL PATTO CONFINDUSTRIA-SINDACATO». È evidente, dunque, che il senso del mio intervento è stato equivocato: il ruolo dei Sindacati e degli Industriali irpini, in questa vicenda, non è (e non può essere!) oppositivo ma deve svolgersi in maniera collaborativa, nell’interesse di tutta la collettività irpina. A distanza di cinque anni, come cittadino irpino e come Presidente di Confindustria Avellino, sento, quindi, il dovere istituzionale e la responsabilità morale di intervenire in merito, invocando la più ampia collaborazione e concertazione istituzionale, per incentivare un percorso amministrativo ed industriale con cui si possa pervenire, finalmente, all’assegnazione di tali aree sulla scorta di rigorosi criteri meritocratici alle aziende interessate ad insediarsi per creare valore, ricchezza e, soprattutto, nuova occupazione. Nel perseguimento di tali finalità non vi sono ragioni per dividersi ma solo nobili motivazioni per stare insieme e “fare squadra” a beneficio dei territori irpini: questa è la speranza (non utopica) coltivata da Confindustria Avellino e questa la “battaglia di civiltà” in cui si auspica di coinvolgere tutti gli attori sindacali, industriali e politici dello sviluppo locale, secondo un principio di leale e proficua collaborazione, nel rispetto del ruolo di ciascuno.


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