Fumata nera sulla Pavoncelli bis. La Regione convoca i Comuni

Il vertice di Roma al Mit ha decretato la chiusura dell'Unità di Missione governativa in capo a Roberto Sabatelli. Sarà la protezione civile a licenziare una ordinanza di trasferimento della stazione appaltante dal Ministero al Provveditorato per le Opere Pubbliche della Regione Campania. A Napoli si apre in tavolodi confronto con i Sindaci delle sorgenti in vista di una trattativa con la Puglia sui diritti idrici

Gli uffici della Regione Campania ad Avellino

Fumata nera sulla Pavoncelli bis. Il vertice tenuto a Roma, partecipato in videoconferenza dagli uffici della Protezione Civile della Regione Campania, ha confermato la chiusura della struttura commissariale, finora guidata dall’ingegnere Roberto Sabatelli, che cesserà dalle funzioni, a partire dal 15 luglio. Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti delle regioni Puglia e Campania, l’Acquedotto Pugliese, la Protezione Civile, oltre al commissario delegato di Governo Roberto Sabatelli. Il Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti e l’Ufficio di Gabinetto non hanno accolto le richieste pervenute dalle regioni Puglia e Campania di confermare la struttura commissariale fino al completamento dell’opera. Si attende dunque un pronunciamento dello stesso Ministero sul passaggio di consegne al Provveditorato per le Opere Pubbliche della Campania. Si attende una ordinanza della Protezione Civile che affidi il passaggio di consegne della stazione appaltante prima di poter riaprire i cancelli.

Le sorgenti Pollentina del Calore di Cassano Irpino

LE CONDIZIONI DELLA CAMPANIA ALLA PUGLIA. Altro tavolo invece è quello che si aprirà a breve fra la Regione Campania e i comuni depositari di sorgenti, così come ha annunciato Roberta Santaniello, dirigente regionale della Protezione Civile, al termine della videoconferenza con Roma. La Campania non accetterà alcun accordo con la Puglia sulla Galleria Pavoncelli bis se non saranno riviste le quote di acqua a vantaggio dei Comuni irpini. In particolare si dovranno riconoscere anche adeguati ristori per l’uso delle sorgenti e delle fonti. Nella trattativa non rientra la richiesta di risarcimento dei danni che il Comune di Caposele ha presentato per i danni che ritiene di aver subìto dal cantiere della Pavoncelli bis. La stessa Regione però e la protezione civile regionale si impegnano a risolvere la questione delle opere di compensazione e mitigazione. Da parte della Santaniello è stata infatti rinnovata l’apertura del dialogo da parte dei funzionari regionali campani, e un impegno diretto a tutelare le sorgenti irpine.

Il Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania interviene alla riunione dell’Eic ad Avellino

TAVOLO CAMPANIA-COMUNI IRPINI. “A seguito di una nota del sindaco Lorenzo Melillo e dopo un mio sopralluogo nel comune di Caposele, ho potuto costatare la necessità di convocare un tavolo in Regione per aprire un confronto con tutti gli amministratori irpini che si trovano a gestire le sorgenti, utile a definire l’utilizzo delle aree condivise con l’ente gestore, e la dismissione degli impianti che da tempo insistono nei comuni”. Santaniello ha concluso, spiegando che “la Campania non consentirá la messa in esercizio della Pavoncelli bis senza una revisione dei trasferimenti idrici”.

Un briefing tecnico all’interno della Galleria Pavoncelli (Foto Aqp)

RISERVE DELL’APPALTATORE E RILIEVI DELL’ANAC. Affatto trascurabile, ai fini del trasferimento della stazione appaltante, sarà la questione aperta dalla Corte dei Conti, a seguito dei rilievi mossi dall’Anac di Raffaele Cantone. Quest’ultima infatti si è espressa a seguito di un sopralluogo presso la struttura commissariale, dove ha rilevato delle criticità, e una dilatazione oltre misura, del prolungamento dei lavori. Cantone ha rilevato in sintesi presunte irregolarità e ritardi, richiedendo a Corte dei Conti e Governo di esprimersi per le proprie competenze. La cordata appaltatrice e il Comune di Caposele hanno risposto all’avviso della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che “con specifica nota del 7 dicembre 2018 chiedeva la pubblicazione all’albo pretorio dell’atto del 2010 avente ad oggetto le opere di completamento della galleria, per consentire l’avviso ai creditori nel termine di 60 giorni”. Come la stessa Anac segnala nel suo deliberato, “l’impresa nel corso dei lavori ha iscritto riserve sui documenti contabili”, in misura superiore al 10 per cento. La questione è al vaglio del “Giudice ordinario che ha disposto la nomina  di un CTU per la valutazione di merito delle riserve”.


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