Giuseppe Priolo e i subcommissari salutano Avellino. Il bilancio di un semestre di riforme

Conferenza stampa stamani, 27 giugno alle ore 11, per un bilancio del percorso ad Avellino iniziato il 27 novembre scorso con il suo primo sopralluogo presso gli uffici di piazza del Popolo. Venerdì con l'insediamento del Sindaco Gianluca Festa si preparerà al passaggio di consegne. I sette mesi del "Commissario antimafia" in Irpinia

Il commissario straordinario del Comune di Avellino Giuseppe Priolo e Il Prefetto di Avellino, Maria Tirone

Giuseppe Priolo e i subcommissari salutano Avellino con una conferenza stampa fissata per oggi, 27 giugno, alle ore 11. Con la Vice Prefetto di Avellino Silvana D’Agostino e il Sub Commissario Francesco Ricciardi, Priolo traccerà un bilancio del suo percorso ad Avellino, salutato da consensi e ringraziamenti come mai era accaduto nella storia della città. La conferenza stampa anticipa la proclamazione del Sindaco Gianluca Festa, prevista per il giorno successivo.

Giunto ad Avellino il 27 novembre del 2018, nominato dal Prefetto la giornata precedente, Giuseppe Priolo aveva trovato una città disorientata. Era da poco caduta la Amministrazione Ciampi ad appena sei mesi dalla sua elezione. Da quel momento ha preso in mano le redini di un Comune di Avellino dilaniato dalle polemiche per un braccio di ferro senza precedenti tra gli uffici e la giunta sulla linea da tenere per riallineare i conti. Il commissario antimafia, come era stato soprannominato dalla stampa nazionale per aver condotto Comuni sciolti per infiltrazioni malavitose, non ha deluso le attese, anzi. Sette mesi dopo gli apprezzamenti non si contano. E sono in tanti ad esprimere rammarico per la sua partenza.

Paolo Foti ai tempi in cui era Sindaco di Avellino, nell’ufficio al primo piano di piazza del Popolo

DALLA RESPONSABILIZZAZIONE DI DIRIGENTI E FUNZIONARI AL COMPLETAMENTO DI PROGRAMMI E DOSSIER DELLA GIUNTA FOTI, FINO ALLA CORREZIONE DELLE CRITICITÀ STRUTTURALI DELL’ENTE. Un provvedimento dopo l’altro, senza clamori, ha riorganizzato l’intero assetto amministrativo con pazienza e determinazione affrontando un dossier dopo l’altro, affermando un principio di responsabilità. A differenza di quanto accaduto negli ultimi quindici anni, ha responsabilizzato gli uffici, dai livelli dirigenziale a scendere, ciascuno per la propria competenza. Ha iniziato da un adeguamento delle norme anticorruzione e dalle procedure di controllo sulle gare e gli appalti, per poi fare luce su conti, contenzioso, entrate fiscali, patrimonio. Fatto questo, avendo certificato i margini di operatività della amministrazione comunale sul piano finanziario, ha disincagliato le pratiche di investimento aperte dalla amministrazione di Paolo Foti, arrivando a firmare una storica delega sul Pics, Piano Integrato Città Sostenibile, al tavolo regionale. In questo quadro, ha portato fuori dall’isolamento (non solo politico) in cui il Comune di Avellino era, allacciando rapporti e relazioni istituzionali con gli interlocutori territoriali. Oltre che con la Prefettura, con cui ha definito un percorso di collaborazione su basi più rigorose che in passato, Priolo ha avvicinato la città di Avellino ai Comuni della Bassa Irpinia sui temi dei servizi sociali, dell’Area vasta, assumendo un protagonismo inedito sulle questioni del trasporto pubblico locale, dando impulso ad un rilancio a lungo termine della sfida sulla ferrovia europea. Oggi Avellino ha una funzione chiave nella metropolitana regionale delle zone interne ed è ad un passo dall’alta velocità ferroviaria, spingendo alla soluzione dopo quasi quarant’anni la questione mai risolta della rigenerazione dei quartieri orientali, da piazza Castello a Borgo Ferrovia. Con l’Air ha chiarito le esigenze della città, incardinando la riorganizzazione delle linee di trasporto pubblico su gomma e il nuovo rapporto tra stazione ferroviaria e autostazione di via Colombo. In mezzo, tanti i provvedimenti con cui ha messo ordine nella spesa, nelle forniture, nella assegnazione degli alloggi, nei rapporti con l’Air. Ha dettato indirizzi che riporteranno i platani a viale Italia, consentiranno di discutere sulle politiche ambientali per contrastare l’inquinamento atmosferico, migliorando la qualità dei servizi ecologici.

I banchi del Consiglio comunale di Avellino

SENZA LA TRINCEA DEL CONSIGLIO COMUNALE. Priolo ripercorrerà con i suoi collaboratori questi sei mesi che hanno cambiato il profilo del Comune capoluogo, spalancando molte porte chiuse da anni di scontro in consiglio comunale. Tra le tante cose fatte, lascia nei cittadini la dimostrazione di quale peso il consiglio comunale abbia esercitato (purtroppo in negativo) negli ultimi anni. Giuseppe Priolo ha fatto tanto non solo come sostituto del sindaco, ma anche del consiglio comunale, unificando le due autorità che dal 2013 si sono invariabilmente contrapposte su tutte le questioni chiave, frenando l’azione amministrativa (boicottandola utilizzando l’arma del numero legale per negare al sindaco la maggioranza necessaria ad approvare i provvedimenti fondamentali). Priolo ha dimostrato quello che un sindaco può fare disponendo di una maggioranza coesa in una città dove le emergenze sono evidentemente superabili con la stabilità politica nella sede amministrativa. Questa esperienza cruciale per Avellino lascia quindi una importante eredità al nuovo consiglio comunale, chiamato alla prova della discontinuità rispetto agli ultimi vent’anni, durante i quali ha prodotto tre commissariamenti (2003, 2013, 2018).

Il Palazzo degli uffici in piazza del Popolo

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