Il Prefetto Giuseppe Priolo, commissario prefettizio del Comune di Avellino

«Le presunte anticipazioni diffuse in queste ore sulla situazione finanziaria del Comune di Avellino e riguardanti gli obiettivi della gestione commissariale sono destituite di ogni fondamento». E’ quanto ha precisato a Nuova Irpinia, il commissario straordinario di Piazza del Popolo, Giuseppe Priolo, dopo la conferenza stampa indetta, ieri mattina, dall’ex consigliere comunale, Costantino Preziosi, nella quale si sollecitava i dirigenti prefettizi a non indugiare nell’assunzione di provvedimenti anche drastici, come la dichiarazione di dissesto, per risanare le casse dell’ente, e si criticava l’ipotesi di piani di rientro fondati sulla vendita di beni immobiliari, considerati non collocabili sul mercato, come lo Stadio Partenio-Lombardi.

Palazzo di Città e la Torre dell’Orologio, simbolo di Avellino

«Non abbiamo ancora assunto alcuna decisione – ha poi continuato il commissario straordinario -, ma lo faremo non appena sarà terminata la fase di approfondimento tecnico in atto». Priolo, dunque, ha ribadito due concetti che sin dal suo insediamento al Comune ha voluto chiarire all’opinione pubblica, consapevole evidentemente della delicatezza e della complessità della situazione che avrebbe dovuto affrontare, nel mentre alcune parti politiche erano già pronte a sospingerlo nella direzione da loro auspicata, nel tentativo di trasformare una scelta amministrativa – il risanamento dell’ente – in una questione elettorale, buttandola in gazzarra, in un contesto sempre molto incline a farlo, per qualunque ragione, spesso recondita.

I due punti, quindi, sono: il profilo tecnico delle scelte da compiere e la volontà di assumere provvedimenti unicamente sulla scorta di valutazioni di merito, nel tentativo di raggiungere gli obiettivi più utili all’amministrazione cittadina e alla comunità locale.

Non è un caso che poi Priolo abbia ritenuto di dover sgombrare il campo da ogni dubbio rispetto alla missione che si è dato: «Se qualcuno pensa che non sia mia intenzione gestire la delicata situazione finanziaria dell’ente o gli altri problemi dell’amministrazione si sbaglia. Non è mio costume lavarmi le mani o passare la patata bollente ad altri».

Una risposta alle polemiche sorte nelle scorse ore sulla paventata intenzione della struttura commissariale di voler aggirare gli ostacoli ed evitare l’assunzione di provvedimenti impegnativi e spinosi, scaricando la responsabilità alla politica, e quindi alla prossima giunta e al prossimo consiglio, che però sinora non ha dimostrato di essere all’altezza del compito.

«Ho assunto – ha quindi sottolineato il commissario del Comune di Avellino – l’impegno di fronte ai cittadini di svolgere fino in fondo e senza remore il mio compito ed è esattamente quello che farò». (Leggi l’articolo)

In Municipio, dunque, prosegue il lavoro congiunto dei dirigenti prefettizi e degli uffici per comprendere gli spazi di manovra possibili e le misure da mettere in campo. Una ricognizione che si sta prolungando anche grazie al differimento dei termini di legge per la presentazione del bilancio di previsione, che dal 28 febbraio è slittato al 31 marzo. In questa finestra temporale, si concretizzerà la strategia di risanamento finanziario dell’ente, qualunque essa sia, ed il Previsionale che ne dovrà necessariamente tener conto.


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