“In 6 mesi Giuseppe Priolo ha disegnato una Avellino ad alta velocità”, Inlocomotivi: la politica non sprechi quest’opportunità di futuro

"Avellino riparte da Alta velocità, rigenerazione di Borgo Ferrovia, dei quartieri orientali cancellati dal terremoto del 1980 e dagli investimenti per lo sviluppo urbano sbloccati". Pietro Mitrione e Valentina Corvigno ringraziano il commissario prefettizio e amminiscono il consiglio comunale in via di insediamento a capitalizzare il lavoro prezioso realizzato in questi sei mesi

“Giuseppe Priolo ha ridisegnato il futuro della città di Avellino, che ora può viaggiare ad alta velocità verso il suo futuro da protagonista nel contesto del Paese. La politica non sprechi l’opportunità che il commissario straordinario offre agli avellinesi con il prezioso lavoro realizzato nonostante il breve tempo”. Per l’associazione Inlocomotivi di Pietro Mitrione e Valentina Corvigno in sei mesi l’alto funzionario, che di norma avrebbe dovuto solo gestire l’ordinaria amministrazione in vista del voto, ha in realtà liberato le ali alla citta di Avellino, rilanciando le sue potenzialità di sviluppo sulla soluzione di problemi storici. Non è più isolata in Campania, grazie allo sblocco dei collegamenti ferroviari nazionali ed europei, con l’inserimento della stazione nel circuito dell’alta velocità, ad esempio. Dopo quasi 39 anni dal terremoto del 23 novembre 1980 che l’ha di fatto cancellata, Avellino potrà rigenerare la città orientale, da Borgo Ferrovia a via Francesco Tedesco a corso Umberto fino a piazza Castello, il cuore antico e identitario medievale, che al tempo dei Caracciolo competeva con la corte napoletana per lo splendore della sua vita culturale. A Giuseppe Priolo si rende il merito di aver sbloccato investimenti e programmi di sviluppo incagliati da anni, di aver restituito alla città la dignità di interlocutore responsabile al tavolo delle istituzioni maggiori, a cominciare da quello della Regione Campania. Insomma, come si definisce in una lettera aperta, di seguito riportata integralmente, il commissario straordinario ha rimesso sul giusto binario una città che è proiettata fuori dal tunnel della crisi, ora di nuovo sulla sua rotta di capoluogo irpino. In filigrana questa nota contiene un ammonimento alla politica, a cominciare dal consiglio comunale che va ad insediarsi. Oggi Avellino è già sulla strada giusta. Per coglierne i risultati basta non sprecare quanto fatto da Priolo: la politica non neghi quest’opportunità di futuro. Ecco il testo della lettera.

L’intervento del Commissario Prefettizio Giuseppe Priolo durante la Festa delle Donne, l’8 marzo alla stazione di Avellino

Grazie a Priolo Avellino ha gli strumenti per uscire dalla sua crisi

di Pietro Mitrione, Valentina Corvigno Documento dell’Associazione Inlocomotivi

Pietro Mitrione, referente della associazione In_loco_motivi di Avellino

Usualmente il commissariamento di un ente pubblico viene visto come una “sciagura” per l’ente e la comunità, indice di un fallimento politico e inizio di un periodo di “ordinaria” pausa fino a prossime elezioni. Usualmente. Ma Avellino anche in questo rappresenta un’eccezione. Il periodo di commissariamento appena concluso dimostra che anche quel tempo di stand-by rappresentato dalla vacatio politica può essere un tempo proficuo e un periodo di buona amministrazione. Così è stato con il Commissario Giuseppe Priolo il quale termina il mandato consegnando le chiavi della citta al sindaco, eletto di fresco lo scorso 9 giugno. Il commissario, con la collaborazione dello staff del Servizio Strategico Europa Avellino,  restituisce una città che ha in potenza tutti i miglioramenti possibili, impensabili fino ad un anno fa. Una città che certo mantiene ancora i suoi problemi ma che Priolo ha immaginato migliorabile, con una visione, questa volta sì, politica, responsabile più di quella di un sindaco e una giunta “eletti”. Ha indicato la strada, peraltro non difficile da immaginare, sempre chiesta a gran voce ma elusa, lasciata non udita: la strada di un decongestionamento cittadino attraverso la rigenerazione di borgo ferrovia e il ripristino della stazione come centro nevralgico di smistamento della rete pubblica differenziata – treno, bus, metropolitana leggera, magari bike e car sharing; la riqualificazione, mantenendone e valorizzandone l’assetto storico, dell’asse di via Francesco Tedesco come porta verso Avellino e asse di uscita da questa; ha capito la necessità per Avellino di uscire davvero dall’isolamento, spingendo per il potenziamento delle linee ferrate per Napoli, Salerno e Benevento;  ha intuito la necessità di favorire lo studio della soluzione ideale per velocizzare e rendere appetibile e concorrenziale il treno rispetto all’auto, dunque ha valutato l’idea da tempo suggerita anche da questa associazione di uno snodo a Codola che insieme ad un riordino dei tempi di percorrenza permetterebbe di arrivare a Napoli in tempi preferibili a quelli del bus e di collegare finalmente il capoluogo alla alta velocità per Roma – cosa che aiuterebbe tutti i tipi di sviluppo economico, anche quello turistico; di conseguenza, l’investimento sulla Avellino Rocchetta non inciderebbe solo sulla linea ma su tutto il territorio, attraverso anche il protocollo d’Intesa di Area Vasta; ha insediato la prima cabina di regia dei PICS; ha saputo collaborare in maniera virtuosa con la Regione, così come si fa tra enti “maturi”.

Il commissario prefettizio di Avellino, Giuseppe Priolo

La strada indicata dal Commissario che doveva solo “gestire l’ordinario” è in realtà una strategia politica lasciata in eredità ad una amministrazione che speriamo sia in grado di utilizzarla al meglio. Noi ci sentiamo di ringraziare il Commissario Priolo per la professionalità con cui ha portato avanti il suo mandato e l’amore che ha messo nel suo lavoro che si è trasformato in un atto d’amore per questa città. E per questo che merita la nostra stima ed è per questo che dovremmo impegnarci a non sprecare il lavoro fatto fino ad ora.


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