Tra due mesi Avellino celebrerà i 140 anni della sua stazione ferroviaria. Dopo aver rischiato lo smantellamento nel 2012, due anni dopo lo stop imposto ai treni per Rocchetta Sant’Antonio, quando furono soppresse anche le corse residue per Benevento e Salerno, proprio in questi giorni si prepara a festeggiare il suo rilancio con un regalo storico che faranno insieme Regione Campania, Rfi e Comune capoluogo. L’anniversario cade il 31 marzo, giorno che coincide con l’apertura inaugurale del terminal di allora, di cui restano straordinarie testimonianze nei capannoni, in alcune attrezzature, nella cisterna, nei binari interrotti di raccordo (come le foto documentano). Per la stazione cittadina si tratterebbe di una sorta di ritorno al futuro, perché recupererebbe quella funzione di porta sulle eccellenza del territorio, ragione della sua realizzazione nella seconda metà dell’800.

DA NAPOLI L’INPUT AD ACCELERARE. Dopo aver sbloccato il Pics (il Piano Integrato Città Sostenibile), come ha fatto sapere nei giorni scorsi in una intervista a nuovairpinia.it la Presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, la Regione Campania si appresta a delegare la città di Avellino nella programmazione degli interventi contenuti nel programma dell’Area vasta, comprensivo di una serie di progetti collegati. Tra questi figura il rifacimento della parte architettonica del terminal. Per il 140esimo anniversario la stazione storica di Avellino, tra le più antiche del Paese, metterà in cantiere il recupero dei padiglioni che proprio furono realizzati all’alba dell’Unità d’Italia. L’obiettivo è annunciare il via al programma entro la data dell’inaugurazione, collegando il rilancio del terminal avellinese a quello delle altre 16 stazioni lungo la linea storica per Rocchetta Sant’Antonio, in itinere.

Lavori in corso sulla linea Avellino Salerno della Rai (repertorio)

Ad Avellino si concretizzeranno i contenuti del protocollo d’intesa siglato da Rfi, Comune di Avellino e Regione Campania, che lo scorso 2 gennaio il Commissario prefettizio Giuseppe Priolo ha confermato. Per la città di Avellino si tratta del completamento della strategia di recupero della zona orientale della città, quella che prende forma da piazza Castello-piazza Amendola, prosegue per via Francesco Tedesco-Parco Santo Spirito e prosegue fino a Borgo Ferrovia-Pianodardine. Si tratta del nucleo urbano storico più ricco di reperti e testimonianze storiche, delle quali i resti del terminal originario rappresentano un esempio di archeologia industriale.

LE OFFICINE IRPINE, PORTA D’INGRESSO ALLE ECCELLENZE TIPICHE DELL’INTERA PROVINCIA. Con padiglioni dedicati alle informazioni turistiche, alla biglietteria e allo spazio commerciale comprensivo di un punto ristoro, con una esposizione di ferrovie e treni in miniatura allestiti in una mostra permanente dal Museo Nazionale di Portici “Pietrarsa”, la galleria dei prodotti tipici completa la cittadella di una stazione che si presta ad ulteriori interventi già previsti dal Comune di Avellino, come gli incubatoi di impresa e spazi per insediare centri di ricerca collegabili all’Università di Salerno o alle attività industriali della vicina Pianodardine. Grazie al Pics, questa trama proseguirà risalendo il quartiere ferroviario del Borgo e via Francesco Tedesco, fino ad arrivare al centro storico e alla Dogana, luogo di scambio la cui traccia iniziale si perde all’inizio del primo millennio, al 1009.

Il nuovo treno Jazz nella stazione di Avellino accanto ai vettori tradizionali

ROTAIE AD ALTA VELOCITÀ GIÀ IN ESERCIZIO, DAL 2020 LINEA ELETTRIFICATA VERSO BENEVENTO E SALERNO (BARONISSI). Il terminal di Avellino è già adeguato agli standard dell’Alta Velocità ferroviaria. Il suo sistema di controllo automatizzato lo rende sicuro ed efficiente al pari di qualunque altra grande stazione italiana. Puntando al raccordo con l’Alta velocità, attraverso l’ormai noto snodo di Codola, Avellino rientra nel circuito nazionale di fatto già adesso. L’allaccio è solo una questione di volontà politica. Spetta ai rappresentanti attuali del territorio irpino ottenere questo risultato facendo leva su una estensione dell’intesa mai così articolata e proficua tra la galassia di Ferrovie dello Stato e la Regione Campania.

I padiglioni dell’antica stazione ferroviaria di Avellino

IL TERMINAL RIENTRA NELLA STRATEGIA DI AREA VASTA SOSTENUTA DA 46 COMUNI. Sono cinque gli assi di intervento che ricalcano le direttrici strategiche del Por Campania 2014/2020 (Innovazione e sostegno alla competitività; Ambiente, patrimonio culturale e trasporti; Welfare; Sviluppo urbano sostenibile), con progetti quali il corridoio ecologico del Parco urbano intercomunale del Fenestrelle, i bacini del Sabato e dell’Alta Solofrana; il Sistema turistico-museale; gli interventi infrastrutturali e di sostituzione edilizia dei prefabbricati pesanti e l’attuazione dell’Agenda digitale, per circa 100 milioni di euro di finanziamenti da captare, ai quali avrebbero dovuti aggiungersi ed integrarsi ulteriori stanziamenti per progetti dei singoli Comuni aderenti. Il piano che si incrocia con gli investimenti di ammodernamento ed elettrificazione delle tratte ferroviarie irpine, in connessione con la rete regionale, e che aveva partecipato al fondo di rotazione della Regione, per l’avvio delle progettazioni esecutive.

La stazione ferroviaria di Avellino

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