Stazione di Avellino, attivati nuovi treni. Può diventare hub del trasporto pubblico entro un anno

Con il nuovo orario ferroviario e in vista della fine dei lavori di elettrificazione tra Salerno e il capoluogo irpino, assegnati ai binari del terminal le direzioni e le singole linee Si delinea il futuro hub

Sono stati assegnati i binari per Salerno, per Benevento e per la linea turistica (via Atripalda-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio) nella stazione ferroviaria di Avellino, che offre un anticipo di quello che sarà il suo ruolo tra pochi mesi. Si delineano con l’orario invernale le potenzialità che avrá quando sarà completata la elettrificazione. Rfi sta caratterizzando il profilo di un terminal che, a differenza della costruenda Autostazione di Avellino, è collocata al centro del maggiore snodo viario della città, disponendo peraltro dello spazio sufficiente per gestire la sosta lunga.

LA LINEA OGGI. Oggi con la linea attiva la ferrovia unisce la città di Avellino a Salerno Irno, Fratte, Pellezzano,  Baronissi, Fisciano, Mercato S.Severino, Montoro Forino, Solofra, Serino, S.Michele di Serino in una direzione. A Prata Pratola Serra, Tufo, Altavilla Irpina Chianche Ceppaloni,  Benevento Porta Rufina, Benevento Arco Traiano, dall’altro. Entro il 2020 la frequenza e la velocità di questi collegamenti sarà paragonabile a quelle di una metropolitana di tipo regionale. Il nuovo orario ferroviario invernale in vigore da ieri 9 dicembre si rafforza il ruolo di snodo per le zone interne del terminal sull’asse Salerno-Benevento.

LE POTENZIALITÀ. Comoda per chi proviene o deve raggiungere l’Ofantina bis (attraverso le Valli del Sabato, del Calore e dell’Ofanto), l’autostrada A16 Napoli-Canosa (quindi l’intera rete autostradale del Paese attraverso gli innesti), i principali assi interni al Capoluogo per Pianodardine (e l’altro versante della Valle del Calore in direzione Foggia), per il centro cittadino e la zona ospedaliera con la rinnovata ex Bonatti, la Stazione di Avellino sarà la porta d’accesso principale per pendolari, turisti e studenti. Con un accesso diretto alla Università di Salerno nel campus di Fisciano, ma anche nella direzione opposta verso l’ateneo beneventano dell’Unisannio, sarà una metropolitana perfetta per studenti e docenti. Per chi dovrà raggiungere Salerno per lo shopping, per lavoro o per turismo, sarà anche il mezzo più semplice per arrivare al mare, con il cambio a Salerno.

Palazzo di Città e la Torre dell’Orologio, simbolo di Avellino

UN FUTURO DA SCRIVERE. Spetta al Comune di Avellino progettare il contesto urbanistico in cui il terminal dovrà essere calato con il nuovo terminal, posto al centro sull’asse di collegamento tra Salerno e Benevento. Garantendo ai suoi cittadini l’opportunità di servizi adeguati per consentir loro di accedere alla stazione, il Comune dovrà accorciare le attuali distanze tra centro città e Borgo Ferrovia. Parcheggi, innanzitutto, ma anche una riorganizzazione del trasporto pubblico urbano, sono necessari.

La stazione ferroviaria di Avellino

FERROVIA STRATEGICA PER RECUPERARE LA PORTA ORIENTALE DI AVELLINO. Accanto a questi capitoli, il dialogo tra l’amministrazione ed Rfi ha prodotto alla fine del 2016 ipotesi suggestive per il riutilizzo di spazi aperti e manufatti ferroviari in dismissione. Ottocenteschi capannoni e ricoveri per attrezzature e veicoli potrebbero essere in parte destinati a musei di archeologia industriale, in parte si riconvertirebbero in strutture per incubatori di impresa e insediamenti residenziali per gli studenti, capitalizzando il collegamento ferroviario veloce (circa venti minuti) con l’Università. Altri obiettivi annunciati, dal recupero dell’ex mattatoio, alla attivazione della metro leggera, all’utilizzo dell’ampio parcheggio annesso al terminal, completano un quadro di possibilità per ora ancora non calato in un vero e proprio disegno compiuto. Pur indissolubilmente connessi da un lato al sito industriale di Pianodardine, dall’altra al proposto corridoio ecologico dell’Area Vasta e, lungo il torrente Fenestrelle, fino al centro storico ad una via Francesco Tedesco non ricostruita dopo le demolizioni successive al terremoto del 1980, questi ambiti restano per ora episodi svincolati da una visione di insieme. Rinviato a dopo il voto di primavera l’aggiornamento di un Puc entrato in vigore dieci anni fa, l’impressione è che si dovrà attendere la fine dell’anno per mettere sul tavolo concretamente il futuro della città orientale, che ancora una volta sarà la ferrovia a disegnare, dopo quasi 140 anni dall’inaugurazione della stazione, nel 1879. La prospettiva e le potenzialità economiche di un collegamento ferroviario veloce sfuggono al dibattito pubblico, che stenta a definire un rapporto più organico tra ferrovia e città. Eppure dal 2015 molto è cambiato. Il terminal è stato rigenerato con investimenti poderosi che ne hanno qualificato il livello tecnologico, portato ai migliori standard europei di sicurezza, sostenibilità e rapidità.

Alta velocità, Avellino nel club attraverso Codola

MOBILITA’, PARTE IL CATASTO DELLE STRADE DELLA CAMPANIA. L’ACaMIR, Agenzia Campana per la Mobilità, Infrastrutture e Reti, nell’ambito delle missioni e funzioni istituzionali di supporto all’amministrazione regionale, ha bandito una procedura di gara europea per la realizzazione del Catasto Strade, quale censimento di tutta la rete viaria regionale della Campania. L’importo a base di gara è pari ad Euro 1.300.000,00 oltre IVA al 22%, mentre la scadenza per i termini di partecipazione è fissata al 28 gennaio 2019. L’appalto prevede la verifica sul campo della consistenza chilometrica della rete stradale di proprietà della Regione Campania; il rilievo, acquisizione ed elaborazione di dati e filmati al fine di identificare, localizzare e censire gli elementi relativi alla rete stradale; la realizzazione e popolamento della banca dati contenente le informazioni necessarie all’istituzione del Catasto Strade; l’implementazione di un sistema informativo stradale, in ambiente GIS, per la navigazione e la gestione del Catasto Strade. È prevista, inoltre, la fornitura, l’installazione e la configurazione di un apposito sistema informativo territoriale, che consenta di ottimizzare la gestione del patrimonio stradale regionale mediante sistemi informatici.

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