Licia Morsa (Fp Cgil): gestione dei rifiuti nel limbo. Il documento

Dalla segretaria generale della Funzione Pubblica la nota: «Mentre Irpiniambiente come se nulla fosse va in continuità con la solita gestione, l’Ato Rifiuti con la solita flemma definisce la sola pianta organica senza darsi un soggetto a cui affidare i servizi»

Irpiniambiente gestisce la filiera impiantistica ambientale in provincia di Avellino

«Mentre Irpiniambiente come se nulla fosse va in continuità con la solita gestione, l’Ato Rifiuti con la solita flemma definisce la sola pianta organica senza darsi un soggetto a cui affidare i servizi», scrive Licia Morsa, Segretaria Generale della Fp Cgil, che interviene sulla questione dei rifiuti in provincia di Avellino. Ecco il testo.
CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DA COSTRUIRE, RIATTIVARE E/O RISTRUTTURARE, IL BIODIGESTORE E LE QUOTE DA ACQUISIRE. «Conosciamo perfettamente il quadro politico nazionale, regionale e provinciale: campagne elettorali sempre attive, posizionamenti e vendette trasversali, ma a rimetterci le penne sono sempre gli stessi, i lavoratori con le loro famiglie e i cittadini che, oltre a pagare profumatamente per il servizio, assistono ad uno scenario molto poco piacevole di fallimento della politica e di chi la rappresenta. In Irpiniambiente non è cambiato niente, come se nulla fosse. Si fanno nuove assunzioni a tempo indeterminato per completare un fabbisogno che mai ci è stato fornito anche se negli anni richiesto insistentemente. A distanza di mesi nessuna riorganizzazione post separazione dal Comune di Avellino, anche se si prorogano i contratti con le agenzie di somministrazione. Due mesi fa il socio unico di Irpiniambiente ha messo sul mercato le quote societarie riconoscendo alle stesse un “valore” che già dovrebbe essere rivalutato con il nuovo bilancio della società. Il Presidente dell’ATO Rifiuti dopo la deliberazione di febbraio u.s. e nonostante l’impegno assunto con le parti sociali, ancora non ha convocato i 113 comuni per rappresentare la possibilità di acquisizione delle quote di Irpiniambiente o la costituzione di una nuova società pubblica. Siamo ricaduti nell’impasse e nel vuoto ne approfittano gli amministratori per avviare altri tipi di progetti, l’idea della privatizzazione è sempre più concreta. Quale privatizzazione non siamo tenuti a conoscere, ma di sicuro non sarà un bene per la nostra provincia sotto il profilo socioeconomico. I segretari dei partiti maggiormente rappresentativi sul territorio e allo stesso tempo sostenitori dei responsabili degli Enti coinvolti avranno sul groppone la responsabilità dello smantellamento di un sistema che ha retto e che può reggere con i dovuti correttivi. Si sta consumando uno dei più brutti fallimenti della politica. Il totale disinteresse o di cosa possa trattarsi, sta mettendo a repentaglio tutto il sistema impianti di smaltimento che potrebbe rappresentare una grande ricchezza per il nostro territorio ormai soggetto alla desertificazione e all’impoverimento».
LA FP CGIL CHIAMA LE ISTITUZIONI LOCALI. Di qui, l’appello: «Anche se in ritardo massimo, tutti insieme, siamo ancora in tempo a riprendere in mano la delicata questione e a darci un assetto organizzativo di un servizio pubblico che diventi il fiore all’occhiello della nostra provincia».


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Avellino, Ciclo integrato dei rifiuti, Ente d’ambito rifiuti Avellino, FP CGIL, Irpinia Rifiuti Zero Spa, Irpiniambiente, Legge Regionale della Campania 14/2016, Licia Morsa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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