Il tavolo sul Contratto di Fiume per l'Ofanto a Torella dei Lombardi

Per i Contratti di Fiume è pronta la legge regionale con i fondi. In Campania si parte dall’Ofanto. Non ci sono risorse nazionali per i Contratti di Fiume, quindi sarà la Regione Campania a garantire le coperture necessarie per la programmazione negoziata attesa in Irpinia dal 2013, quando l’allora Giunta regionale stabilì la possibilità per i Comuni di unirsi per gestire in chiave di valorizzazione le risorse fluviali.

Questo l’esito del convegno presso il Castello Candriano di Torella dei Lombardi, dal titolo: “I contratti di fiume e i territori. Verso la legge regionale”. L’iniziativa, promossa dal Consiglio regionale della Campania e dal Comune di Torella dei Lombardi, paese in cui nasce l’Ofanto, tra i principali fiumi dell’Italia meridionale, ha visto la partecipazione dell’Assessore regionale all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, della Presidente del Consiglio Regionale, Rosa D’Amelio e di Romeo Melillo, dirigente del Gabinetto del Presidente della Regione Campania, nonché componente Osservatorio nazionale Contratti di fiume, accolti dal Sindaco Amado Della Gatti.

Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania e Amado Delli Gatti, Sindaco di Torella dei Lombardi, Comune dove nasce il Fiume Ofanto

Con loro Gennarino Masiello, presidente Coldiretti Campania e vicepresidente Coldiretti nazionale e il presidente della VII commissione consiliare regionale “Ambiente, Energia, Protezione civile”, Gennaro Oliviero, intervenuti di fronte alla platea dei sindaci del territorio, dei rappresentanti dei Gruppi di azione locale, delle associazioni di categoria e di cittadini di Torella. Il Vicepresidente della Giunta Regionale Fulvio Bonavitacola ha sintetizzato la portata che avrà la legge regionale che il Consiglio approverà a fine mese. «Il Contratto di fiume avrà valenza di Accordo di Programma e nel piano paesaggistico territoriale avrà funzioni di piano regolatore», ha spiegato. Questo consentirà gli investimenti pubblici e privati in attività di agricoltura multifunzionali, turistiche, zootecniche e artigianali, caratterizzate dalla sostenibilità e vincolate alla tutela delle acque, che tornano ad essere una via di comunicazione e ricchezza come lo sono state per millenni prima dell’inquinamento degli ultimi decenni.

La platea al focus di Torella denim Lombardi sul Contratto di Fiume che diventa legge regionale

BONAVITACOLA: GARANTIREMO GLI STRUMENTI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE COLLEGATO AI FIUMI, MA SERVE LA CONDIVISIONE SUI TERRITORI. L’assessore all’Ambiente, nelle sue conclusioni ha chiarito che il Contratto di Fiume offre uno strumento per la programmazione economica negoziata tra autonomie locali oltre i confini amministrativi. I fiumi non hanno limiti giurisdizionali provinciali o regionali, ma vanno governati con accordi inclusivi su vasta scala. Necessaria quindi una doppia pianificazione. Da un lato si dovrà discutere con la Puglia delle politiche di tutela e valorizzazione, dall’altro i Comuni e la Regione Campania possono collaborare per realizzare insediamenti produttivi legati alla agricoltura multifunzionale. In una fase che vede la forte espansione delle imprese agricole e rurali, sostenute dai fondi del Psr, in particolare da quelli della nuova agenda già in fase di discussione, per Bonavitacola serve un patto per il territorio in grado di disincagliare i temi dello sviluppo sostenibile dall’ambientalismo strumentale, che alza palizzate per impedire ogni possibilità di lavoro. «Negli anno 60 e 70 i fiumi servivano a smaltire rifiuti industriali, oggi siamo in una fase diversa».  Il Vicepresidente della Giunta Regionale auspica azioni pubbliche e private per l’utilizzo dei paesaggi nell’ottica dello sviluppo. Non si tratta di costruire ponti, ma di creare posti di lavoro per combattere lo spopolamento e la desertificazione, «siamo arrivati sull orlo del precipizio, ma ora può esserci la svolta» 

La Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio durante il suo intervento. Accanto a lei, da sinistra: il Dirigente Romeo Melillo, il Presidente della Commissione Ambiente, Gennaro Oliviero e il Presidente di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello

D’AMELIO: IL 29 MARZO IL CONTRATTO DI FIUME SARÀ LEGGE DELLA CAMPANIA. In qualità di Presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio ha confermato l’impegno alla discussione e alla votazione della legge in aula il prossimo 29 marzo. «Si tratta di una legge voluta dal Presidente della VII commissione, Gennaro Olivero, dal Vicepresidente della Giunta Regionale Fulvio Bonavitacola e da me», ha spiegato. L’obiettivo è recuperare le risorse che mancano sul quadro nazionale. Sarà il Tavolo tecnico regionale a definire il percorso complessivo. La D’Amelio ha ricordato il meccanismo della programmazione negoziata, che concentra risorse di diversa provenienza su obiettivi precisi rispondenti ad una visione strategica. In questo senso, oltre a fondi che saranno reperiti nelle pieghe dell’agenda europea in chiusura e saranno programmati sulla prossima, si tratterà di convogliare sui Contratti di Fiume in maniera ordinata e coordinata le risorse per il recupero delle stazioni ferroviarie, per la ciclovia ed altre iniziative in itinere: «Ragioniamo per lo sviluppo dei territori interni e per invertire lo spopolamento, che è un problema nazionale».

Un tratto del Fiume Ofanto

DELLI GATTI: TORELLA PRONTA ALLA SFIDA INAUGURALE IN CAMPANIA SULLO SVILUPPO AMBIENTALE E FLUVIALE. Il Sindaco Amado Delli Gatti nei suoi saluti introduttivi, a spiegato che Torella dei Lombardi è pronta a farsi carico della responsabilità sul Contratto di Fiume nel contesto campano, come simbolo del nuovo patto istituzionale territoriale ora sul tappeto. «L’Ofanto vanta 170 chilometri dei 2.700 ricompresi nel bacino idrografico, che abbraccia 55 comuni, 27 province e 3 regioni, quindi dialogheremo anche con la Puglia», ha spiegato. «Ho contattato anche il Sindaco di Candela, che non ha potuto essere presente, ma che è già con noi». Ha ricordato che nel 2014 patto un vertice in Prefettura è servito a raccogliere la disponibilità dei Comuni pugliesi, campani e lucani, che allora hanno sottoscritto il documento per le iniziative da adottare. Se l’Ofanto a Torella appare solo torrentizio, da questo territorio si sviluppa per attraversare l’intera Puglia: è sull’acqua che può essere costruito lo sviluppo economico da queste parti». Della Gatti ha rimarcato l condizione sociale precaria della Valle dell’Ofanto, attanagliata dallo spopolamento.« Le Zone industriali dell’ex Cratere sono fuori dalle Zes e la classificazione di aree di crisi non complessa è un contenitore vuoto, che non porta alcun vantaggio».

IL DIRIGENTE REGIONALE ROMEO MELILLO: «ECONOMIA CIRCOLARE INTORNO ALL’ACQUA, CAMPANIA PRONTA A FARE SCUOLA NEL MEZZOGIORNO». La relazione tecnica di merito per la Regione Campania è toccata a Romeo Melillo, Dirigente dell’Ambiente e impegnato nell’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume. Melillo ha riconosciuto il livello avanzato della discussione in materia di Contratti di Fiume a Torella dei Lombardi e in Alta Irpinia, dove si è recepita una esperienza propriamente francese, già attecchito nelle regioni italiane settentrionali, dopo il primo Tavolo Nazionale del 2000. Agendo nel solco della Consulta nazionale dei Contratti di Fiume, si è accelerato sulla formazione e si è creata una cultura adeguata dello strumento, ma per agire ora servono fondi mirati a disposizione dei piani strategici. «Si può chiudere un circuito di economia circolare intorno all’acqua», ha spiegato Melillo.  La Campania si prepara ad avviare un confronto con il Governo ad aprile, quando a Roma sul tema è già in calendario un momento di incontro e approfondimento. A Roma si dovranno poter reclamare attenzione.

La platea al focus di Torella dei Lombardi sul Contratto di Fiume che diventa legge regionale

GENNARINO MASIELLO (COLDIRETTI): «ANCHE L’AMBIENTE È UNA INDUSTRIA CON TURISMO E AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE, MA PRESERVA DALL’INQUINAMENTO». Per Gennarino Masiello, presidente Coldiretti Campania e vicepresidente Coldiretti nazionale, «il tema dei Contratti di Fiume è stato trascurato in passato e sottovalutato, ma l’attenzione di oggi sui territori testimonia che queste aree sono capaci di individuare possibili percorsi di soluzione». L’agricoltura può essere la grande protagonista della ripresa economica nel Mezzogiorno, ha spiegato. Può essere il modo per risanare ciò che il modello industriale manifatturiero e il cemento selvaggio hanno lasciato dopo la chiusura delle fabbriche e il declino dei Piani di insediamento produttivi mai decollati. Cibo, turismo ecologico, fiumi, agricoltura, trasformazione, possono far diventare attrattivi i territori. «L’acqua può far crescere questo territorio, costruire possibilità di investire su una agricoltura avanzata nella concezione e organizzazione e frenare lo spopolamento», ha concluso, avvertendo: «Occorre indirizzare le risorse su questi obiettivi».

GENNARO OLIVIERO: «DAREMO GLI STRUMENTI NORMATIVI AI COMUNI E ALLE ISTITUZIONI LOCALI, MA LA PROGRAMMAZIONE SIA DAVVERO NEGOZIATA O NON FUNZIONERÀ». Per Gennaro Oliviero, Presidente della VII Commissione Ambiente, sui Contratti di Fiume c’è una proposta di legge che ha impegnato la giunta da tempo. «La settimana prossima chiudiamo la discussione e andiamo in consiglio per approvare la legge», ha spiegato. «Lo strumento deve partire dal basso, con privati, associazioni, pubblica amministrazione per mettere a punto programma di valorizzazione», ha avvertito, aggiungendo: «La programmazione deve essere negoziata, altrimenti non funziona. Difendere e rilanciare le zone interne, evitare lo spopolamento e potenziare infrastrutture per migliorare e potenziare servizi. C’è bisogno di garantire la mobilità, altrimenti c è abbandono». Poi l’impegno: tornerò qui a breve per presentare la legge.


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