Delli Gatti: “Contratto di Fiume Ofanto sarà il primo in Campania”

INTERVISTA AL SINDACO DI TORELLA DEI LOMBARDI ALLA VIGILIA DEL CONVEGNO DI SABATO 9 MARZO AL CASTELLO CANDRIANO "I CONTRATTI DI FIUME E I TERRITORI. VERSO LA LEGGE REGIONALE". I vertici regionali arrivano nel comune delle sorgenti dell'Ofanto per promuovere il primo incontro tecnico politico teso a raccogliere suggerimenti dal territorio in vista dell'emanazione della legge

“Con la nuova legge in arrivo, quello dell’Ofanto sarà il primo contratto di fiume in Campania”. Lo afferma il Sindaco di Torella dei Lombardi, che sabato 9 marzo alle ore 10.30, presso il Castello Candriano di Torella dei Lombardi, ospiterà il convegno “I contratti di fiume e i territori. Verso la legge regionale”.

L’iniziativa è promossa dal Consiglio regionale della Campania e dal Comune di Torella dei Lombardi, paese in cui nasce l’Ofanto, annoverato tra i principali fiumi dell’Italia meridionale. Interverranno Romeo Melillo dirigente Gabinetto del Presidente della Regione Campania e componente Osservatorio nazionale Contratti di fiume, e Gennarino Masiello presidente Coldiretti Campania e vicepresidente Coldiretti nazionale. Le conclusioni politiche saranno affidate al presidente della VII commissione consiliare regionale “Ambiente, Energia, Protezione civile” Gennaro Oliviero; al vicepresidente della Giunta regionale della Campania e assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola; e alla presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosetta D’Amelio. Sono invitati a partecipare i sindaci del territorio, i Gruppi di azione locale, le associazioni di categoria e la cittadinanza. “L’Ofanto è per l’Alta Irpinia quello che il Nilo è stato per gli egiziani” ha annunciato il sindaco Amado Delli Gatti alla vigilia dell’incontro, che annuncia a Nuova Irpinia la strategia messa in campo dal Comune di Torella per recuperare la centralità territoriale del corso fluviale.

Le acque dell’Ofanto dei pressi di Torella dei Lombardi

Sindaco Delli Gatti, il Comune di Torella ospita l’apertura del dibattito e dell’ascolto sul territorio promosso dalla Regione Campania, per replicare la nascita delle sorgenti del fiume.

“Il Consiglio regionale della Campania ha scelto Torella in quanto rappresenta un luogo simbolo da cui si originano le sorgenti dell’Ofanto. Una presenza questa, che ha sempre caratterizzato la nostra sollecitazione alla tutela e alla salvaguardia del territorio e dell’ambiente nel suo complesso”.

La Regione sta completando le linee di indirizzo della legge regionale sui contratti di fiume che sarà portata a breve in aula, ma apre una finestra di confronto col territorio per recepire istanze e suggerimenti.

“L’incontro di sabato infatti sarà un confronto con la parte tecnica e politica sui contratti di fiume e saranno portate all’attenzione dei vertici regionali le istanze del territorio, finalizzate alla costruzione dell’unitarietà dell’intero territorio altirpino, caratterizzato dal passaggio del fiume”.

Il Sindaco di Torella dei Lombardi, Delli Gatti

I Comuni altirpini hanno aderito alla piattaforma della programmazione negoziata del Contratto di Fiume dell’Alto Ofanto, promosso dal Gal Cilsi.

“Abbiamo siglato un protocollo d’intesa nel 2015 per aderire al Contratto di Fiume dell’Alto Ofanto. Ora dovremo adeguarci alle nuove disposizioni normative che saranno contenute nella legge: la Regione è in dirittura d’arrivo e alla vigilia dell’approvazione il territorio proverà a fare quadrato e ad esprimere una voce univoca. La legge infatti non è ancora stata emanata e il confronto fra la parte tecnica e quella politica è teso a migliorare la struttura qualora fosse necessario”.

L’Ofanto è un corso fluviale interregionale, che chiama in causa tre Regioni. La redigenda legge regionale dovrà garantire aperture e collaborazioni con Puglia e Basilicata?

“Già la scorsa settimana in Puglia c’è stato un incontro sul Contratto di Fiume dell’Ofanto, e infatti, a titolo meramente amicale ho invitato anche il sindaco di Candela e amministratori della Basilicata, in quanto il corso fluviale- come è noto-nasce in Alta Irpinia ma attraversa anche la Basilicata e la Puglia. L’obiettivo su cui dovremo lavorare è costruire un grande progetto trans regionale sull’intero bacino idrografico del fiume”.

Qual è il vostro obiettivo?

“Parleremo dell’Ofanto come di uno strumento di ricchezza e portatore di pane e benessere per tutta la popolazione dell’Italia Meridionale, e mi farò carico di esporre ai vertici regionali la questione della salvaguardia e tutela del corso fluviale a ridosso delle aree industriali. Abbiamo bisogno di un rilancio delle aree industriali che devono frenare lo spopolamento: il cratere non ha Zes, ma solo la classificazione di ‘aree di crisi non complessa’. L’area dell’Ofanto non può essere considerata come un eden, ovvero una riserva indiana in cui far prosperare mele annurche e aglianico. Così rischiamo Fontamara: non si vive in maniera bucolica”.

Lei ambisce ad un Contratto di Fiume che tiene insieme tutela ambientale e sviluppo.

“Bisogna considerare il bacino idrografico del fiume nella sua interezza, per valorizzare le risorse ambientali, e costruire un progetto turistico. Tutto deve essere orientato alla crescita del territorio”.

Torella dei Lombardi

Torella ha un ruolo determinante in questa partita, non solo perché annovera la presenza delle sorgenti, ma anche per la politica di valorizzazione adottata in questi anni sulle fontane storiche.

“Oltre alle sorgenti, il tratto del fiume che ospita Torella è esiguo, e spesso a carattere regionale. La sorgente fissa si trova a due km di distanza, ovvero la ‘Fontana che bolle’, che è stata oggetto di una ristrutturazione della Comunità Montana, ma merita un progetto di riqualificazione. Il sito è stato costruito in epoca fascista e presenta lo stemma del Littorio: a quel tempo era frequentata dalla popolazione per l’approvvigionamento di acqua potabile e per l’abbeveraggio degli animali. Soltanto a Lioni l’Ofanto assume il connotato di fiume”.

Lungo il corso fluviale sono previsti interventi.

“Sarebbe opportuno un percorso pedonale, per il trekking, e una pista ciclabile. Senza contare che la zona raccoglie la flora e la fauna: ci sono le salamandre e questo connota la salubrità del fiume. La zona oggi è fortemente antropizzata, ma lo stato di salute complessivo nella parte alta è buono. Vogliamo considerare l’intero tracciato come un volano di sviluppo e un mezzo su cui far correre l’economia circolare, per contrastare la carestia demografica in corso. Credo che dovremmo concentrarci sull’azione e meno sul pensiero: discutiamo di questioni filosofiche mentre le persone vanno via, e chi resta invecchia”.

Un tratto del Fiume Ofanto

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