Alaia: rilanciare la Città di Avellino, ora un tavolo di centrosinistra

Il consigliere regionale sollecita il Pd ad avviare un confronto con gli alleati. Alle elezioni comunali del capoluogo sarà presente una lista civica di area moderata. "Servono impegno, competenze ed un progetto credibile.

«Va aperta una fase nuova nella coalizione di centrosinistra. Dopo le primarie esce rafforzato, ma deve essere in grado di esprimere il rinnovamento chiesto dagli elettori. Le elezioni comunali saranno un banco di prova. La città di Avellino ha bisogno di una proposta politica ed amministrativa di qualità». Ad affermarlo è il consigliere regionale, Vincenzo Alaia.

Che idea si è fatto sull’andamento delle primarie del Pd?

«Dalla lettura e dall’interpretazione dei dati delle primarie del Pd, mi sembra che emerga un certo fermento politico ed una volontà dei cittadini di riavvicinarsi alla politica, di incidere nelle scelte e soprattutto di individuare nel Pd e nel centrosinistra un riferimento, non condividendo gli indirizzi del governo nazionale o essendo rimasti delusi da come si sta muovendo».

Adesso che cosa si aspetta?

«Mi auguro che il Pd possa recuperare il ruolo centrale che ha avuto in passato sulla scena politica italiana e locale, guardando però con uno sguardo nuovo al rapporto con i cittadini, con i territori e con le forze alleate. Soltanto così si potrà avere un futuro». (Leggi l’articolo)

Si aprono, dunque, nuove prospettive per il centrosinistra anche in Irpinia?

«Penso proprio di sì, ma – ripeto – non bisogna commettere gli errori del passato. Il Pd deve compiere il primo passo, convocando una tavolo interpartitico provinciale, coinvolgendo anche il mondo civico. E’ necessario avviare per tempo il confronto, in vista delle prossime scadenze elettorali. Bisogna capire innanzitutto cosa fare per la Città di Avellino».

Il centro di Avellino dominato dalla torre dell’orologio

Quale percorso immagina per il Comune capoluogo?

«Aperto un ragionamento sugli obiettivi programmatici e sulle priorità di interventi, si potrà passare ai nomi. Le alleanze però vanno costruite sulla strategia e sui contenuti. Dopo vengono le candidature».

Sta lavorando alla formazione di una lista?

«Sì, riproporremo l’esperienza già vista alle scorse elezioni comunali e a quelle provinciali. Ormai non è più una novità. Sarà una lista di impronta civica e di area moderata. Stiamo cercando di coinvolgere le forze sociali del territorio, persone che abbiano voglia di fare, mettendosi a disposizione della comunità. L’obiettivo è il bene della Città».

Quali sono le priorità individuate?

«Avellino purtroppo sta attraversando una fase molto complicata. Oggi non è facile gestire la pubblica amministrazione. I tagli agli enti locali limitano fortemente la capacità di intervento e le conflittualità politica, gli eccessivi personalismi non aiutano a trovare le condizioni giuste per intervenire. Proprio per questo ci vuole impegno, grande determinazione e lungimiranza. Servono le competenze e le energie giuste. Va azzerato tutto e costruire un progetto adeguato, raccogliendo le istanze dei cittadini, per dare risposte ai problemi e rilanciare Avellino».

Quale potrebbe essere l’identikit del candidato sindaco?

«Può essere una persona che provenga dal mondo delle professioni o dalla politica. Che conosca la realtà locale ed abbia con essa un legame forte. La città negli anni scorsi è stata notevolmente trascurata. Adesso il capoluogo deve tornare al centro della politica, ritrovare un suo ruolo, valorizzandone le potenzialità. Il candidato sindaco deve essere la sintesi delle diverse forze che lo sostengono, ma deve soprattutto aprire un dialogo con i cittadini».


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