Franco Dragone è morto. Cairano e l’Irpinia in lutto

È morto al Cairo il regista e impresario internazionale di origini irpine, tra l'altro direttore del Napoli Teatro Festival e artefice del Cirque du Soleil

Franco Dragone

Franco Dragone è morto a Il Cairo, colto da infarto. Era impegnato in Egitto alla preparazione di un suo nuovo spettacolo teatrale. La notizia è rimbalzata sulle agenzie dal sito Le Vif, confermata dalla portavoce dello staff di Franco Dragone, Claudine Cornet. Avrebbe compiuto 70 anni il prossimo 12 dicembre. La notizia ha suscitato sgomento in provincia di Avellino, dove l’artista tornava regolarmente. Un legame indissolubile quello di Dragone con la sua Cairano, borgo spettacolare quasi al confine tra Irpinia e Basilicata, dove ha investito tempo, energie e risorse per contribuìre alla rinascita del suo paese, trasfigurato dalla creazione dell’invaso (di Conza della Campania), che ha sommerso l’antico insediamento e la stazione ferroviaria immortalata dal film neorealista La donnaccia.

Uno dei ritratti fotografici del regista Franco Dragone

Era nato a Cairano nel 1952. Dal più piccolo borgo irpino, oggi popolato da poche centinaia di persone, i suoi genitori con la sua famiglia sono emigrati in Belgio negli anni successivi. È cresciuto in Vallonia, nella città di La Louvière, dove ha perfezionato la sua preparazione culturale, che gli ha permesso di imporsi come artista assoluto, allestendo spettacoli memorabili sulla scena intercontinentali. Ha  frequentato il conservatorio di Mons, ha studiato lingue e scienze politiche, ma soprattutto ha maturato la passione per il teatro, soprattutto quello sociale, ispirato alla commedia dell’arte contemporanea, da Ariane Mnouchkine a Dario Fo. Gli è bastato per imporsi come uno dei più geniali impresari e registi del ‘900 e del nuovo millennio. Fondatore e direttore artistico della compagnia Dragone, ha sviluppato uno star system globale del teatro, fondato sul protagonismo ed il lavoro professionale e rigoroso di quasi 500 persone, che operano in tutto il mondo. Ha fatto incetta di premi e riconoscimenti (tre Obie Award e un Los Angeles Critics’ Award), ma soprattutto ha creato un genere teatrale, combinando le più alte e ed evocative forme espressive umane, incarnandole sulla scena nei corpi di danza alle prese con virtuosismi acrobatici. Il ballo e la ginnastica, la musica, la pittura, ma anche la luce e la tecnologia, si plasmano, offrendosi allo spettatore dimensioni oltre gli schemi mediati della percezione, conducendo l’occhio oltre lo spazio fisico del teatro.

Panoramica del palco durante lo spettacolo parigino di Franco Dragone al Lido della capitale francese (dell’8 aprile 2015)

Con il Cirque du Soleil ha generato il suo modello, portando nei cinque continenti uno spettacolo in maschera che ha imposto il suo originale punto di vista non solo tra gli appassionati. Franco Dragone è divenuto un fenomeno mediatico. Nel 2003 ha creato lo spettacolo di Céline Dion ‘A New Day…’ al Caesars Palace di Las Vegas. Per una delle voci emblematiche degli ultimi decenni ha costruito duecento spettacoli ispirati a O, uno degli ultimi show di Dragone per il Cirque du Soleil. Con il tempo, Dragone ha contribuito anche a costruire i teatri per i suoi spettacoli. È accaduto nel 2014 a Wuhan in Cina, per The Han Show. La sua versatilità incontenibile lo ha portato l’anno successivo a realizzare la nuova rivista del Lido di Parigi, Paris Merveille. Ma nonostante il successo planetario, ha mantenuto e rafforzato le radici con la sua terra, l’Irpinia, ma anche Napoli, dove ha diretto il Napoli Teatro Festival, mescolandosi spesso con la gente comune, i giovani, che desiderava aiutare a riscattare la condizione difficile in un Mezzogiorno preda dello spopolamento

Franco Dragone e alcune delle sue splendide interpreti

CAIRANO E L’IRPINIA IN LUTTO. Franco Dragone è un figlio di Cairano e dell’Irpinia tra i più celebri e conosciuti nel mondo. La sua vita rappresenta l’ideale approdo sognato da tanti giovani della sua terra d’origine. É visto come un modello da chi anela raggiungere la fama e il successo dando fondo alla propria creatività. Regista e impresario noto nei cinque continenti, trionfatore nei teatri più rappresentativi d’Europa, degli Stati Uniti e del ricco mondo arabo fino all’Estremo Oriente, non ha mai dimenticato il suo rapporto con il borgo da dove i suoi genitori partirono per fare fortuna in Belgio. Cairano, questo singolare e suggestivo reticolo di pietre, cielo e terra ha rappresentato il palcoscenico spirituale per l’artista globale Dragone, che negli ultimi quindici anni è tornato spesso per contribuire alla rinascita di Cairano. Innamorato delle sue radici, ha sempre esibito con orgoglio il suo retaggio irpino ad ogni latitudine, pur riconoscendo di aver fatto del mondo la sua vera residenza.

Franco Dragone

A CAIRANO LA SUA MASTERCLASS PER IL TEATRO. Nella sua Cairano ha lanciato nel 2019 la Masterclass, una vera e propria scuola dello Spettacolo, dove formare operatori e figure professionali qualificate per lo show business. Lioni, Calitri e Sant’Andrea sono con Cairano i Comuni coinvolti nella «Scuola dei mestieri dello spettacolo».

Franco Dragone e Dario Bavaro

L’AMICIZIA CON DARIO BAVARO. Il rapporto strettissimo con Cairano e l’Irpinia ha alimentato suoi legami di amicizia con tanti protagonisti della vita culturale in provincia di Avellino. Tra questi, va ricordato quella con Dario Bavaro, già direttore del Teatro Carlo Gesualdo di Avellino e presidente dell’Associazione Irpinia 7x.


Il profilo artistico

FRANCO DRAGONE, 40 ANNI DI SUCCESSI. Nel 1982 ha lasciato il Belgio per tenere nel canadese Quebec seminari e corsi di improvvisazione teatrale presso la ‘Scuola Nazionale di Circo di Montreal’. Primi trionfi con il Cirque du Soleil tre anni dopo, nel 1985. A partire dal 1994 (e fino al 2013) ha messo in scena e dirige ‘Alegría’, spettacolo nato nel decennale del Cirque du Soleil, opera cardine ed emblematica della sua visione della vita. Il potere (transitorio) nulla può di fronte al consumarsi del tempo, che con la vecchiaia annienta la vanità, la supponenza, ma non l’umanità. Nessun dialogo, ma una capacità evocativa pari a quella del cinema muto delle origini. Non a caso, nel 1999 Dragone ne ha fatto un film. Nel 2000 a La Louviere, in Belgio, ha fondato la sua azienda ed è stato chiamato per la cerimonia di Euro 2000. Tre anni dopo con Celine Dion è entrato nella storia dello spettacolo, grazie a ‘A New Day’. Nel 2005 a Las Vegas con ‘Dream’ e poi in Cina col ‘Wuhan progetto’, si è globalizzato come impresario e autore mondiale.


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