«Sostegno alle istituzioni in Campania», Enzo De Luca: priorità ripartenza post-covid

«RITROVARE IL SENSO DI COMUNITÀ». L'intervento del componente della Direzione nazionale Pd: il quarantennale del terremoto in Campania e Basilicata occasione per rilanciare la funzione della politica come motore di coesione e solidarietà

«Massimo sostegno alle istituzioni in Campania e nel Paese, impegnate in queste settimane per la ripartenza oltre la pandemia. La contesa politica deve essere tenuta fuori dalle istituzioni, che oggi più che mai devono indicare ai cittadini la luce in fondo al tunnel dell’emergenza economica determinata dal virus». Così il componente della Direzione nazionale del Partito Democratico, Enzo De Luca, a pochi giorni dalla commemorazione del terremoto, che nel 1980 causò quasi tremila morti tra l’Irpinia e le province di Potenza e Salerno, dove 20mila alloggi in 36 paesi collegati all’epicentro crollarono, mentre centinaia di migliaia furono danneggiate nella fascia esterna. «Recovery Fund, Agenda europea 2021-27, la programmazione negoziata in Campania, la cabina di regia dello Stato affidata al Governo, sono alcune delle fonti finanziarie con cui si possono ricostruire con il Mezzogiorno e le Aree Interne un’Italia finalmente protagonista sulla scena del Mediterraneo oltre la cornice europea», spiega.

Enzo De Luca, componente della assemblea nazionale del Partito Democratico

«IL MEZZOGIORNO E L’ITALIA 40 ANNI FA NON SI ARRESERO DI FRONTE ALLE MACERIE PROVOCATE DAL SISMA». «Abbiamo commemorato in questi giorni una delle grandi tragedie italiane del ‘900, il terremoto in Campania e in Basilicata del 23 novembre 1980. Il pensiero è andato soprattutto alle migliaia di vite stroncate dal sisma e a chi in pochi minuti perse tutto. Quel 23 novembre l’Italia fu ridestata tragicamente alla realtà delle sue diseguaglianze territoriali e sociali. Di fronte a quella situazione occorreva una risposta forte e autorevole delle istituzion. Come oggi con la pandemia, un intero sistema di vita era stato messo in discussione da un fenomeno naturale di immane violenza. Ma quell’Italia non si perse d’animo, non s’arrese. Dopo i primi momenti di smarrimento, il nostro Paese seppe ritrovarsi come una comunità coesa e solidale, stringendosi intorno alle sue istituzioni democratiche». In quel momento la solidarietà dei cittadini e l’impegno delle istituzioni si incontrarono spostamento, sottolinea Enzo De Luca. «In tanti giunsero da ogni parte d’Italia e con ogni mezzo nelle zone disastrate per dare una mano, mentre un gruppo dirigente era al lavoro per restituire un futuro alle popolazioni colpite. L’emergenza e l’urgenza furono fronteggiate senza trascurare lo scenario sociale che sarebbe venuto dopo i soccorsi». De Luca rimarca il ruolo di chi in quel momento assunse la responsabilità di agire. «Fu un’azione corale, ma non posso non citare, per tutti, il compianto ministro Salverino De Vito, artefice con la legge 219/81 e l’articolo 32 di una visione innovativa della ricostruzione, pensata come strumento per ammodernare, sviluppare ed emancipare i territori colpiti. La politica si fece carico con senso del dovere e responsabilità di costruire una prospettiva oltre gli steccati tra maggioranza e opposizione, tra correnti e fazioni. Determinante fu il sostegno alle istituzioni in Campania e nel Paese».

Papa Francesco abbraccia un anziano in occasione della XXVII Giornata del Malato

«LA NUOVA SFIDA NEL 2021: RIPARTIRE E RIFONDARE». Quarant’anni dopo, l’emergenza si ripresenta su scala globale, spiega il dirigente nazionale del Pd: «Oggi c’è la necessità di progettare una ricostruzione economica e sociale su scala nazionale, mentre si affronta ogni giorno l’emergenza provocata da un nemico invisibile, che semina morte e miseria: come allora si devono risolvere i problemi dell’oggi pensando al domani». Di qui, il riferimento all’invito rivolto alle forze politiche e istituzionali dal Presidente Mattarella nei giorni scorsi. «Occorre superare le divisioni in nome di una nuova stagione del dovere, della responsabilità, della solidarietà umana. Applicando le parole veritiere e illuminanti contenute nelle ultime encicliche del Pontefice, si deve fondare sulla coesione la ricostruzione di un sistema economico e sociale che metta la persona umana al suo centro. Vanno sostenute le istituzioni repubblicane perché, ad ogni livello di governo, regionale e nazionale, possano contribuire a liberare le migliori energie».

Il Governatore Vincenzo De Luca durante una conferenza stampa. (Foto della Regione Campania Massimo Pica)

«MASSIMA UNITÀ, SENSO DI COMUNITÀ E SOSTEGNO AL GOVERNO REGIONALE IN QUESTA FASE DI PROGRAMMAZIONE DELLA RIPARTENZA OLTRE LA PANDEMIA». De Luca evoca la riscoperta del senso di comunità sul territorio regionale: «In Campania è il tempo di unire le forze a sostegno dell’azione che il Presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca e della sua amministrazione stanno promuovendo sul fronte dell’emergenza pandemica per l’oggi, ma anche sulla riprogrammazione degli investimenti oltre la attuale crisi sanitaria nazionale e globale». Il riferimento è «a tutte le forze della maggioranza, ma non solo. C’è la necessità che le componenti politiche, sociali e culturali convergano perché a Napoli e nell’area metropolitana, così come nelle Aree Interne e Costiere della Campania, un innovativo programma di sviluppo sostenibile possa costituire il motore della ripartenza in campo economico e occupazionale».

Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio, accanto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sullo sfondo il Segretario del Pd, Nicola Zingaretti

«IL PD RILANCI CON IL CONFRONTO DEMOCRATICO SULLE IDEE LA POLITICA A OGNI LIVELLO».  In questo quadro, il «doveroso sostegno alle istituzioni in Campania e nel Paese rappresenta la conseguenza di una ritrovata funzione della politica sui territori». l’esponente campano dei Democratici De Luca vede la necessità di un nuovo e autorevole protagonismo della politica. «Il Partito Democratico ha un doppio dovere. Deve sostenere l’Esecutivo del Premier Conte, supportando adeguatamente il Capo delegazione Franceschini, mentre il Governo è impegnato proprio in queste settimane nella elaborazione di un ridisegno dello sviluppo economico e sociale dopo la pandemia. Ma allo stesso tempo deve contribuire a rilanciare la politica, cogliendo l’allarme da tempo lanciato da Padre Francesco Occhetta. Recentissimi esempi inquietanti oltre Oceano, confermano il pericolo manifesto del populismo, che continua a colpire la politica per ridurre la qualità e la quantità della democrazia». A questo proposito, conclude ricordando ciò che accadde nei giorni seguenti il terremoto del 23 novembre 1980. «In quella fase di grande attivismo delle istituzioni, da Roma ad Avellino, si moltiplicarono gli sforzi per mantenere aperte le sezioni di partito anche nei paesi più colpiti dal sisma». In particolare in provincia di Avellino, prosegue il dirigente nazionale Pd – allora responsabile enti locali della Democrazia Cristiana irpina – «non posso dimenticare l’attivismo e l’abnegazione del compianto segretario Dc, Attilio Fierro di Montella, in quei giorni instancabile nel lavoro di raccordo tra i territori e le istituzioni, al servizio di un impegno corale. Anche oggi la politica deve restare tra la gente e porsi al servizio delle legittime richieste e necessità, rafforzando con la funzione costituzionale che li legittima, la funzione dei partiti».


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