Comparto riabilitativo e sociosanitario in Campania al collasso. Appello alla Regione

ISTITUITO UN PROPRIO GRUPPO DI CRISI PER LE CONSEGUENZE DELl'EMERGENZA CORONAVIRUS. Le Associazioni rappresentative di gran parte dei Centri di riabilitazione ambulatori, semiconvitti e centri diurni, delle RSA (residenze sanitarie assistenziali) per anziani e disabili, delle SUAP, SIR ed HOSPICE e dei Presidi ambulatoriali di FKT, denunciano «la grave situazione emergenziale che si è venuta a creare con la recrudescenza del contagio da Covid-19». La lettera

Il comparto riabilitativo e sociosanitario in Campania è al collasso. Le Associazioni maggiormente rappresentative del settore fanno sapere di aver istituito un proprio gruppo di crisi. «La quasi totalità dei Centri di riabilitazione ambulatori, semiconvitti e centri diurni, delle RSA (residenze sanitarie assistenziali) per anziani e disabili, delle SUAP, SIR ed HOSPICE e dei Presidi ambulatoriali di FKT, denunciano la grave situazione emergenziale che si è venuta a creare con la recrudescenza del contagio da Covid-19», si legge nel comunicato. Il gruppo di crisi è composto da esperti del settore «al fine di creare una fattiva collaborazione con l’Unità di Crisi regionale e con i dirigenti della direzione generale della salute e del coordinamento del sistema sanitario regionale».

Comparto riabilitativo e sociosanitario in Campania è al collasso. Appello alla Regione di: Anffas, Aias, Aisic, Anpric, Aris, Confapi e Novacampania

L’INCIDENZA DEL VIRUS. Remo Del Genio per l’Aias, Antonio Gambardella per l’Aisicm Salvatore Parisi per l’Anffas, Bruno Pizza per l’Anpric, Pasquale Accardo per l’aria, Silvana Papa per la Confapi e Mauro Mastroberardino per Novacampania, riassumono la situazione. «I Centri di riabilitazione con posti letto, le RSA per anziani e disabili vivono situazioni a dir poco drammatiche per cercare di limitare al massimo la diffusione del contagio all’interno dei reparti», si legge nella nota. «Il personale, decimato dai contagi e dalle defezioni dei sanitari e parasanitari dovute alle chiamate dei bandi di concorso delle strutture pubbliche, effettua turni massacranti per sopperire a questa vitale carenza». Inoltre, «le strutture residenziali accreditate lamentano la difficoltà a reperire i necessari DPI (soprattutto guanti e tute monouso di contenimento) e, laddove si riesca a reperirli, i costi risultano essere esorbitanti». In questo scenario, «i Centri di riabilitazione a carattere ambulatoriale, i Presidi ambulatoriali di fisioterapia ed ancor di più i semiconvitti e Centri Diurni in regime di semi-residenzialità registrano quotidiane interruzioni del servizio a causa dei continui screening preventivi dei propri operatori e delle necessarie sanificazioni degli ambienti e le inevitabili assenze degli assistiti per contagi specie in ambito familiare. Il tutto ha determinato una situazione non più sostenibile anche dal punto di vista finanziario». I firmatari intendono dialogare con la Regione Campania per trovare una soluzione possibile.

«RIMASTE INEVASE LE RIPETUTE RICHIESTE DI INCONTRO EFFETTUATE NELLE SETTIMANE SCORSE». «Nonostante le ripetute richieste di incontro effettuate nelle settimane scorse con spirito fattivo e propositivo che il momento emergenziale esige, è stata nuovamente formulata richiesta di audizione in Regione, per poter presentare il quadro aggiornato delle criticità che i Centri di Riabilitazione e le RSA stanno affrontando anche sulla base dei dati forniti dai propri Associati per tramite di specifica scheda report». Con questo spirito, concludono, «auspichiamo che la Regione e l’Unità di crisi tengano in considerazione ed apprezzino questo nostro ulteriore sforzo organizzativo poiché il privato accreditato, in ogni sua forma assistenziale, è la naturale propaggine del sistema sanitario pubblico regionale. Nel caso poi della riabilitazione e dell’assistenza sociosanitaria, il settore accreditato privato è addirittura integralmente sostitutivo, erogando livelli essenziali di assistenza che la sanità pubblica non eroga».


Anffas, Aias, Aisic, Anpric, Aris, Confapi e Novacampania scrivono alla Regione Campania | Scarica LA LETTERA


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