L’irpino Vella coordinatore regionale dei Borghi più belli d’Italia

Il Vicesindaco di Monteverde annuncia la candidatura di tre borghi irpini: Frigento, Gesualdo e Santo Stefano del Sole. "metteremo in campo una politica di valorizzazione dell'Irpinia per costruire l'offerta turistica che non c'è"

L’irpino Vella è stato eletto coordinatore regionale dei Borghi più belli d’Italia. Il vice sindaco di Monteverde Antonio Vella ha ottenuto un riconoscimento accolto con clamore soprattutto a Monteverde, il borgo che ha conquistato il titolo nel 2015 con la trasmissione di Rai Tre e che nel tempo è riuscito ad investire in termini di ritorno turistico. “Si tratta di un riconoscimento per tutta l’Irpinia e di tutti i piccoli paesi che in questo momento hanno l’occasione di rilanciarne la cultura e l’importanza storica” spiega il neo coordinatore regionale dell’associazione. “Adesso si deve fare quadrato intorno ad un’idea progettuale del turismo speculare a quella delle zone costiere, con un sistema innovativo che restituisca la speranza ai nostri territori. Questa nomina rappresenta un vanto per la provincia che deve essere riconosciuta fuori dai suoi confini” continua.

Monteverde durante lo speciale realizzato dalla Rai per il programma “Alle falde del Kilimangiaro”

Il primo passo da compiere, per Antonio Vella è quello di rendere più forte la rete dei borghi in Campania, in quanto oggi non gode di una particolare robustezza. “Non è possibile che non si tenga conto delle bandiere arancioni sparse sul territorio: abbiamo 11 borghi riconosciuti e tre che hanno presentato richiesta in provincia di Avellino. Si tratta dei comuni di Frigento, Gesualdo e Santo Stefano del Sole. Candidarsi come borgo più bello d’Italia è un passo impegnativo, in quanto bisogna rientrare in determinati parametri e certificare requisiti specifici; mi auguro davvero che i nostri comuni possano farcela”. Vella spinge però sull’Alta Irpinia e sulla necessità di compattare le piccole comunità della parte alta della provincia, ubicata al confine con la Puglia e la Basilicata, che in questo momento storico sta maggiormente subendo l’abbandono e lo spopolamento. “L’Alta Irpinia deve fare quadrato: bisogna costruire una strategia che ci consenta di poter offrire qualcosa in più rispetto ad altre località, perchè non basta la rete dei castelli nè le risorse paesaggistiche. Serve un elemento distintivo che possa emergere nell’offerta turistica media” argomenta.

Monteverde Città più Accessibile d’Europa

Innovazione, informatica e passeggiate emozionali sono gli asset su cui sta scommettendo infatti il Comune di Monteverde, celebrato come il Comune più accessibile d’Europa proprio per la sua rivoluzione urbanistica di adeguamento del centro storico a “passeggiata” per ipovedenti, con il cablaggio di tutti i siti di maggiore interesse storico e dei servizi, in accessibilità per la disabilità. “Fra gli obiettivi del mio mandato ci sono: il rafforzamento della rete dei borghi, una strada in regione per qualificarla, e il riconoscimento dei borghi italiani dell’entroterra, non solo quelli censiti dall’associazione. La valorizzazione è l’unica strada per lo sviluppo: smettiamola di dire che facciamo turismo quando non siamo in grado di produrre occupazione. Fino a quando non saremo in grado di trasformare le presenze in occasione di lavoro non potremo parlare di turismo: senza una rete circolare di economie locali spalmate sul territorio che possano testimoniare la presenza di domanda e offerta, non possiamo illuderci. Non abbiamo agenzie di viaggio e l’Irpinia non è una meta. Bisogna partire da un censimento di escursionisti e pernottamenti, per costruire uno studio e quindi una base di partenza per programmare”. E Infine i ringraziamenti per la nomina. “Sono contento di questa nuova visibilità delle aree interne e dell’Alta Irpinia: la mia nomina deriva da lontano e non posso che ringraziare la mia scuola, che è stata l’elemento propulsivo di tutto questo, che ci ha permesso di guardare in alto e lanciare la nostra scommessa” conclude.


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