Il Fiume Ofanto entra nel “Contratto dei Contratti di Fiume”

Sono 53 i comuni interessati dal corso fluviale che attraversa le tre regioni Campania, Basilicata e Puglia che intendono superare la cabina di regia regionale per candidare la maxi progettazione al Ministero dell'Ambiente. La prossima settimana incontro a Torella dei Lombardi con i funzionari regionali

Fiume Ofanto

Il Fiume Ofanto unito nel “Contratto dei Contratti di Fiume”. Unire i 53 comuni delle province campane, lucane e pugliesi coinvolti nel tracciato fluviale dell’Ofanto e aderire al Contratto dei Contratti del tavolo nazionale, bypassando le regioni. Su questa linea si sta muovendo l’assemblea dei sindaci dell’Alto Ofanto, sulla scorta di quanto appreso anche in un recente incontro a San Ferdinando di Puglia, dove gli amministratori delle province di Potenza, Foggia e B.A.T. interessate dal corso del medio e basso Ofanto hanno deciso di superare il filtro delle Regioni per candidare il Contratto di Fiume direttamente ai finanziamenti europei. Una scelta condivisa dal tavolo altirpino, anche alla luce della decisione della Regione Campania di avocare a sè la cabina di regia e l’iter sulla programmazione negoziale, azzerando il lavoro già precedentemente svolto dal territorio. La prossima settimana intanto, è atteso a Torella dei Lombardi- comune capofila del Contratto di Fiume Ofanto- il funzionario incaricato della Regione Campania per riprendere il dialogo dopo il congelamento imposto dal Coronavirus. Interesse dell’assemblea dei sindaci- che peraltro coincide con il perimetro della Comunità Montana Alta Irpinia- è di candidare il Contratto dei Contratti a livello ministeriale, per chiedere e ottenere i finanziamenti stanziati ad hoc dal Ministero per l’Ambiente. Il fondo garantito dalla Regione Campania di 60 mila euro per lo studio propedeutico non soddisfa i protagonisti del tavolo, che ambiscono a valorizzare il maxi progetto e a chiedere un investimento diretto da parte dell’Europa. E’ sentimento diffuso fra i sindaci che lo stato di avanzamento della progettazione redatta, non potrà attendere l’apertura della nuova programmazione a valere sulla prossima agenda europea, e che la maxi progettazione condivisa con i 53 comuni dovrà essere candidata direttamente su canali europei.

IL PROGRAMMA DI AZIONE. Il programma di azione parte dal rispetto delle tre direttive Cee, ovvero la salvaguardia dell’acqua, dell’habitat e il risanamento del dissesto idrogeologico. Quindi la sistemazione idraulica del fiume, la depurazione delle acque, la potabilizzazione, la captazione della depurazione, tra gli altri obiettivi.


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