Sele Tanagro Calore, con il Contratto di Fiume patto tra Aree interne e costiere

LO SVILUPPO ECOSOSTENIBILE: DIFESA DELL'ACQUA E CONTRASTO AL DISSESTO IDROGEOLOGICO. Il confronto sabato scorso presso l’Hotel Terme Capasso a Contursi Terme. Il Vicepresidente Bonavitacola e la Presidente del Consiglio regionale D'Amelio: «Da Caposele al mare le autonomie locali realizzeranno con la Campania un distretto ecologico per lo sviluppo sostenibile basato su agricoltura differenziata, turismo e artigianato»

Il Contratto di Fiume Sele Tanagro Calore sancisce un patto tra Aree interne e costiere. Questo il messaggio lanciato dai vertici regionali e dai Sindaco, che sabato scorso si sono riuniti presso l’Hotel Terme Capasso a Contursi Terme. Il Vicepresidente Fulvio Bonavitacola e la Presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio hanno sintetizzato l’ampio dibattito, tirando le conclusioni: «Da Caposele al mare le autonomie locali realizzeranno con la Campania un distretto ecologico per lo sviluppo sostenibile basato su agricoltura differenziata, turismo e artigianato».

Sele Tanagro Calore, con il Contratto di Fiume patto tra Aree interne e costiere. Al tavolo il Vicepresidente della Regione Campania Fulvio Boanvitacola durante il suo intervento. Accanto a lui, la Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio

Dal confronto istituzionale di sabato scorso trae convinto impulso «un patto fra enti territoriali e operatori privati volto a rilanciare, in chiave sostenibile, i territori compresi nel bacino idrografico dei fiumi Sele, Tanagro e Calore salernitano», si legge in una nota diffusa dai promotori, dall’Ente Riserve Naturali “Foce Sele Tanagro” e “Monti Eremita Marzano” alla Regione Campania.

Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania

LA PLATEA ISTITUZIONALE. «Nel rispetto delle disposizioni sanitarie per limitare la diffusione del Covid 19, la partecipazione alla riunione è stata riservata agli amministratori dei 40 comuni e ai presidenti delle 5 comunità montane locali interessati dai corsi d’acqua e rientranti nella perimetrazione dell’Ente Riserve», specificano i primotori, che hanno rimarcato l’interesse riscontrato preso le autonomie locali dal Contratto di Fiume Sele Tanagro Calore. «A fare gli onori di casa, Luigi De Lisio e il Presidente dell’Ente Riserve, Antonio Briscione, che hanno introdotto i dirigenti regionali della cabina di regia. Relatori, il Vicepresidente della Campania, on. Fulvio Bonavitacola, il Presidente della commissione Bilancio e Finanza regionale, Francesco Picarone, la Presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio, il Dirigente regionale Romeo Melillo, il Responsabile tecnico dell’Ufficio Contratti di Fiume, dott. Gerardo Lombardi, e la Daria Rizzo della Sogesid Spa.

ARCHIVIATO IL LOCKDOWN, ORA VIA ALLA PROGRAMMAZIONE. Tutti i relatori si sono detti d’accordo con la necessità di imprimere una accelerazione al programma di pianificazione degli investimenti, «dopo il forzato rallentamento dovuto all’emergenza epidemiologica in corso da COVID-19». I prossimi mesi, si è detto, porteranno l’organizzazione di cinque laboratori tematici su rischi naturali, paesaggio e turismo, urbanistica, agricoltura, gestione della risorsa idrica, preceduti da incontri con gli stakeholder locali: consorzi di bonifica, imprenditori del turismo, agricoltura e zootecnia, terzo settore. Questo passaggio introdurrà il successivo: la stipula finale del Documento Strategico, che vedrà la sua forza nella programmazione partecipata. «L’obiettivo è recuperare la qualità delle acque, fronteggiare il rischio idrogeologico e porre le premesse per uno sviluppo economico sostenibile, in attuazione della Direttiva Quadro europea 60/2000 sulle acque», ha spiegato Fulvio Bonavitacola. In campo c’è «un primo finanziamento per la fase di start up e un successivo percorso che, nella nuova programmazione economica regionale, mira ad intercettare numerosi fondi nazionali ed europei», ha aggiunto.

BONAVITACOLA: «AUTONOMIE LOCALI PROTAGONISTE SULLA SFIDA DI UN NUOVO MODELLO ECONOMICO DEL TURISMO COLLEGATO ALL’AMBIENTE SANO». Gli interventi hanno fatto emergere la convinzione diffusa tra i partecipanti che il Contratto di Fiume Sele Tanagro Calore è «un’occasione da cogliere per l’intero territorio». «Il dna di questo nuovo soggetto è strutturalmente diverso dai precedenti», ha chiarito Il Vicepresidente della Giunta regionale, Fulvio Bonavitacola. «Il concetto passato dei poli di sviluppo era guidato dall’idea che insediare in qualsiasi luogo, qualsiasi tipo di industria, proveniente da qualunque parte, portasse sviluppo» mentre oggi «i Contratti di Fiume sono totalmente diversi: mirano ad un polo radicato sulle vocazioni del territorio». Bonavitacola ha rilevato il protagonismo delle autonomie locali rispetto al Contratto di Fiume, un contenitore di possibilità che saranno i territori a dover amministrare per il meglio responsabilmente. In questo quadro, può affermarsi «un nuovo turismo, che punti a valorizzare le aree interne e i borghi antichi come luoghi in cui rifugiarsi dal mondo delle nevrosi». Per Bonavitacola «c’è una nuova domanda di qualità della vita, mangiar sano, respirare aria pulita, recuperare i tempi lenti e il silenzio di una volta. Il Contratto di Fiume serve anche per andare incontro a queste necessità». Il Contratto di Fiume Sele Tanagro Calore può dare forma ad una oasi nel cuore del Tirreno e della Campania interna.

Rosetta D’Amelio

D’AMELIO: «AFFERMIAMO UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO. ESALTA L’IDENTITÀ E I TALENTI DEI TERRITORI». Per la Presidente del Consiglio Regionale il territorio ricompreso dal Contratto di Fiume rappresenta una risorsa ambientale per il Mezzogiorno d’Italia e per l’intero Paese. «Il Sele parte da Caposele, attraversa i territori il Borgo di Quaglietta, l’oasi di Senerchia, un territorio con delle produzioni meravigliose, avviandosi verso il mare. Insieme quindi dobbiamo pensare ad un fiume e un mare più pulito. Immagino infine, anche quanti tratti del fiume siano navigabili a fini turistici», ha premesso. «In una fase come quella attuale, dobbiamo legare quello che accade qui con quello che avviene a livello nazionale ed Europeo. Siamo in fase di nuova programmazione», ha affermato Rosetta D’Amelio, che ha ripercorso l’impegno con il Vicepresidente Bonavitacola per dotare la Campania di una legge sui Contratti di Fiume. «La legge è stata un segnale importante per stabilire questo percorso, ma oltre alla nuova programmazione europea, dove il Contratto di Fiume trova ampio spazio e notevoli risorse, alla luce anche del lockdown, è un occasione per avere una visione nuova di sviluppo dei nostri territori con un un’attenzione ancora più forte alle tematiche ambientali e alla valorizzazioni delle potenzialità che hanno le aree interne della Campania», ha proseguito. «Potrebbe essere un potenziale per cambiare le linee di sviluppo che ci sono state fino ad oggi», correggendole a vantaggio dell’economia locale. «Prima non c’era l’appetibilità sulla qualità dei prodotti locali, oggi invece si vede un rinnovato interesse per la qualità del territorio, condizioni di vivibilità maggiori, magari usando il decreto semplificazione che permette agli amministratori locali, di pari passo con il miglioramento delle infrastrutture, di assecondare la capacità attrattiva già in essere di questi territori sul lato turistico». Nello scenario tracciato, «MES e Recovery Fund possono sostenere un lavoro che ambisce adessere di esempio da qui a livello regionale e nazionale».

IL TECNICO DELLA REGIONE CAMPANIA, ROMEO MELILLO: «TUTELA DELLA RISORSA IDRICA E CONTRASTO AL DISSESTO IDROGEOLOGICO PRIMO OBIETTIVO E PREMESSA DI UNO SVILUPPO ECOSOSTENIBILE». Tra gli interventi tecnici, quello di Romeo Melillo ha inquadrato il procedimento nel contesto più ampio del Meridione d’Italia. Il dirigente UDCP “Ambiente ed ecosistema, Supporto alle strategie ambientali relative alle aree interne, Ciclo integrato delle acque, Ecoballe, Politiche agricole, alimentari e forestali” Regione Campania ha ricordato che «il primo obiettivo è la tutela della risorsa idrica e la lotta al dissesto idrogeologico», da cui derivano i margini per «lo sviluppo economico del territorio». Per questo, ha annunciato, «stiamo pensando ad un’intesa con le regioni vicine, in particolar modo con Puglia, Basilicata e Calabria». Melillo ha attirato l’attenzione sulla innovazione del Contratto di Fiume in discussione a Contursi: «Si parte con una visione nuova, integrata con l’orientamento al new green deal europeo. Fra le 5 policy europee, una è per un’Europa più verde e un’altra è un’Europa più vicina ai cittadini. Con l CdF che parte dal basso le stiamo attuando entrambe». Di qui, l’orizzonte di questo programma. «Il piano di azione sarà quello che alla fine dovrà intercettare le nuove risorse con progetti sostenibili. L’impegno in capo alla Regione è la fase della progettazione con progetti esecutivi e cantierabili. Anche la nuova PAC (Politica Agricola Comunitaria) è orientata sulla tutela dell’ambiente e anche questa può integrarsi nell’ambito delle fonti di finanziamento riconducibili al Contratto di Fiume».

Al via il Contratto di Fiume per il Sele-Tanagro-Calore

BRISCIONE (ENTE RISERVE): IMPRESE ED ENTI LOCALI SONO IL FULCRO DEL CONTRATTO DI FIUME. Per il Presidente dell’Ente Riserve, Antonio Briscione «gli Enti pubblici, gli operatori privati e il terzo settore rappresentano il fulcro del Contratto di Fiume. Dal contributo qualificato di tutti loro e dall’Ente Riserve dovrà venir fuori la strategia di sviluppo in grado di caratterizzare gli investimenti del prossimo decennio dei nostri territori». Briscione ha ricordato che il Sele Tanagro Calore è «un contratto sperimentale», il primo candidato a vedere un’affermazione nel Mezzogiorno d’Italia. «Grazie alle sinergie con i diversi attori coinvolti e grazie al sostegno della Regione Campania, riusciremo a consentire che si possa esplicare la straordinaria forza di questo strumento di programmazione negoziata». In questo senso, Briscione ha aggiunto che la Regione Campania e l’Ente Riserve hanno inteso coinvolgere sin da subito tutti e 40 i comuni che rientrano nell’area naturale protetta, «con la possibilità di estendere immediatamente la sottoscrizione anche agli altri 20 comuni che rientrano nel bacino idrografico del fiume Sele». Il Presidente dell’Ente Riserve ha ricordato con orgoglio il progetto de “Le Terre dei Parchi”, la pasta realizzata con i grani antichi coltivati con metodo biologico nei terreni rientranti nell’area naturale protetta. Partito lo scorso anno come progetto pilota, è ora alla vigila della prima distribuzione dei prodotti trasformati e vede già ampliare il bacino di produttori con l’ingresso del Parco Regionale dei Monti Picentini e, a breve, del Parco Regionale del Taburno – Camposauro, seguendo la valorizzazione delle filiere e del mantenimento della funzionalità ecologica, stimoli alla manutenzione conservativa del territorio. Il Contratto di Fiume «sarà anche un modo per rafforzare la qualità ambientale, presupposto immancabile per iniziative come questa» ed altre iniziative dei territori coinvolti.

Gelsomino Centanni, Sindaco di Calabritto e Presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto

IL SINDACO DI CALABRITTO, GELSOMINO CENTANNI. Per l’Alto Sele, è intervenuto Gelsomino Centanni, Sindaco di Calabritto e Presidente della Comunità Montana Cervialto. «Per parlare di fiume bisogna iniziare a parlare della fonte. Si deve fare gioco di squadra con le idee chiare, dando la stessa importanza a tutte le zone, portando avanti questo discorso in maniera egalitaria ovunque, così si può andare avanti con chiarezza», ha affermato. «I problemi ambientali delle nostre montagne dovranno essere al centro di questo discorso. Se ci sarà questo patto chiaro fra di noi, si potrà tracciare uno sviluppo, contrariamente a quanto è successo in passato».


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