Pronto soccorso anti-contagio al Criscuoli, stop ingresso libero

A Sant'Angelo dei Lombardi il direttore sanitario dell'ospedale Angelo Frieri rivoluziona l'organizzazione interna del presidio e predispone il filtro per l'ingresso al pronto soccorso per la valutazione dei casi di contagio da Coronavirus. "Chiedo la collaborazione di cittadini e operatori sanitari"

L'ingresso al presidio ospedaliero dell'Asl di Sant'Angelo dei Lombardi

Pronto soccorso anti-contagio al Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi. Stop all’ingresso libero, al pronto soccorso dell’ospedale si accede soltanto bussando al citofono. Su disposizione del direttore sanitario del plesso Angelo Frieri, il paziente che si recherà presso la struttura troverà un filtro all’ingresso del presidio caratterizzato da un citofono disposto accanto ad un oblò, attraverso cui il personale del pronto soccorso dovrà valutare l’ingresso separato del paziente che potrebbe riscontrare i sintomi da Coronavirus. Il Pronto soccorso anti-contagio al Criscuoli è un pre-triage allestito all’interno della struttura, che consente agli operatori di isolare in sicurezza eventuali casi sospetti e di disporre il trasferimento tramite il 118 verso l’ospedale Moscati di Avellino; oppure di consentire l’ingresso al pronto soccorso ordinario della struttura per l’accesso in sala. La misura protegge il personale medico e sanitario dal rischio di un contagio accidentale, ma protegge soprattutto la comunità locale. Vengono garantiti i pazienti interni e i cittadini dalla possibilità di veder diminuita l’efficienza del presidio ospedaliero.

Angelo Frieri, direttore sanitario dellospedale Criscuoli

RIORGANIZZATO IL PRESIDIO. Pur avendo a disposizione un personale ridotto rispetto al fabbisogno, il direttore sanitario ha disposto una riorganizzazione interna delle attività, tale da riuscire a fronteggiare una eventuale ondata di emergenze al presidio. Intanto tutto il personale medico è stato dotato di rimedi di protezione, con mascherine e tute. La direzione sanitaria ha stabilito l’obbligo per tutto il personale medico e infermieristico di indossarle. “Ogni paziente che arriva al pronto soccorso dovrà citofonare e rendersi riconoscibile dall’oblò. Il personale addetto valuterà le motivazioni di richiesta di accesso e nel caso di sintomi compatibili con quelli del Covid-19, il paziente sarà accolto in una nuova anti camera, predisposta per l’isolamento. Sarà munito di mascherina e tuta e gli sarà affidato un questionario da compilare. Il personale sanitario intanto, sarà incaricato di interfacciarsi con l’unità Malattie Infettive, che avrà l’ultima parola sull’ipotesi di contagio. In caso di preliminare esito positivo, il paziente sarà trasferito da una ambulanza attrezzata del 118 presso il Moscati. Iin caso negativo, gli sarà consentito l’accesso al pronto soccorso per una valutazione del caso” ha spiegato Frieri nel dettaglio.

Ingresso della dialisi

“Ci è sembrata la soluzione più logica e fattibile per fronteggiare l’emergenza alka luce della carenza di personale. Il filtro che abbiamo attivato è senza dubbio più sicuro di altri dispositivi, e con la collaborazione di tutti, cittadini e operatori sanitari, possiamo garantire il massimo della sicurezza” continua. “Non è possibile chiudere le porte dell’ospedale per questioni di sicurezza, ma siamo riusciti ad attivare un filtro che ci consentirà una pre valutazione dei casi che arrivano al pronto soccorso. Sono stati invece diversificati i percorsi per l’ingresso alla dialisi, che è stata garantita, e che avrà un percorso autonomo e protetto” aggiunge il Direttore Sanitario.

AL CRISCUOLI AVANTI ‘WORK IN PROGRESS’. Alla luce della dichiarazione di pandemia da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e dell’espansione del virus nelle città del nord Italia, il direttore sanitario del Criscuoli lavora a ritmo serrato per adeguare la struttura al meglio delle sue possibilità, in attesa di un pronunciamento da Napoli per l’attivazione dei sei posti di terapia intensiva. Frieri non nega infine, l’ipotesi di dover destinare i posti letto del reparto di medicina generale ai malati di Coronavirus. “Stiamo adeguando la struttura e lavoriamo per garantire la massima sicurezza degli operatori, chiamati in questa fase ad un supplemento di collaborazione”.


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