Doppia Autostazione ad Avellino, Comune verso l’intesa con Air e Rfi

Il capolinea dei pullman resterà nel piazzale dello Stadio Partenio fino al 31 dicembre. Dal primo gennaio 2021 sarà ripartito tra due terminal in via Colombo e Borgo Ferrovia, legati dalla metro leggera, la cui inaugurazione è prevista nella stessa data. Lo scenario

La autostazione di Avellino

Il trasporto pubblico avrà una doppia Autostazione ad Avellino. Il Comune capoluogo si avvia verso l’intesa con Air e Rfi per ridisegnare l’assetto definitivo a partire dal 2021. I provvedimenti apparentemente slegati di queste settimane e mesi, a partire dalla trasferta romana ministeriale del Sindaco Gianluca Festa per confermare il progetto della cosiddetta metro leggera, compongono un disegno preciso, leggibile tra le righe dell’ultima ordinanza sul capolinea provvisorio dei pullman Air nel piazzale dello stadio Partenio Lombardi. L’ordinanza fissa una data precisa, una scadenza che coincide con quella della proroga concessa dal Ministero delle Infrastrutture al Comune di Avellino per l’entrata in esercizio della metro leggera: il 31 dicembre 2020. Entro quella data l’Air dovrà aver terminato i lavori dell’autostazione in via Colombo, dove dal primo gennaio 2021 dovrà trasferirsi il terminal cittadino dei pullman. Nello stesso giorno dovra partire la corsa inaugurale della Circolare avellinese, la metro leggera destinata a collegare l’autostazione di via Colombo con la stazione ferroviaria di Borgo Ferrovia, destinata ad ospitare lo scalo intermodale ferro gomma, allacciando così i treni della linea Benevento Avellino Salerno con la città. Il primo gennaio 2021 è stabilito cone il momento in cui il sistema dei trasporti urbani ed extraurbani su ferro e gomma offrirà all’utenza una opportunità di ordinare in maniera economica ed efficiente auto privata, bus e treno, pianificando il proprio modo di viaggiare ed utilizzare i servizi cittadini. C’è un anno di tempo per realizzare questo disegno, la doppia autostazione ad Avellino, la cui realizzazione dipenderà anche dal buon esito della trattativa avviata con la Rfi per il recupero e il riutilizzo dei beni dismessi della stazione ferroviaria, a cominciare dalla palazzina direzionale dei ferrovieri. L’ampio parcheggio (da potenziare e riorganizzare), i padiglioni antichi, le infrastrutture un tempo utilizzate per il carico delle merci, sono capitoli di un libro nuovo per l’intero quartiere.

I padiglioni dell’antica stazione ferroviaria di Avellino

LE OFFICINE IRPINE, PORTA D’INGRESSO ALLE ECCELLENZE TIPICHE DELLA PROVINCIA: IL TERMINAL RIDISEGNA IL VOLTO ORIENTALE DI AVELLINO, ASPETTANDO L’ALTA VELOCITÀ. Il protocollo d’intesa siglato da Rfi, Comune di Avellino e Regione Campania, che lo scorso 2 gennaio il Commissario prefettizio Giuseppe Priolo ha confermato, nel 140esimo anniversario dalla inaugurazione del terminal consente di dare impulso proprio da qui al recupero della zona orientale della città, quella che prende forma da piazza Castello-piazza Amendola, prosegue per via Francesco Tedesco-Parco Santo Spirito e prosegue fino a Borgo Ferrovia-Pianodardine. Si tratta del nucleo urbano storico più ricco di reperti e testimonianze storiche, delle quali i resti del terminal originario rappresentano un esempio di archeologia industriale. Il progetto prevede la realizzazione di padiglioni dedicati alle informazioni turistiche, alla biglietteria e allo spazio commerciale comprensivo di un punto ristoro, con una esposizione di ferrovie e treni in miniatura allestiti in una mostra permanente dal Museo Nazionale di Portici “Pietrarsa”, la galleria dei prodotti tipici completa la cittadella di una stazione che si presta ad ulteriori interventi già previsti dal Comune di Avellino, come gli incubatori di impresa e spazi per insediare centri di ricerca collegabili all’Università di Salerno o alle attività industriali della vicina Pianodardine. Grazie al Pics, questa trama proseguirà risalendo il quartiere ferroviario del Borgo e via Francesco Tedesco, fino ad arrivare al centro storico e alla Dogana, luogo di scambio la cui traccia iniziale si perde all’inizio del primo millennio, al 1009. Con la elettrificazione, la stazione cittadina ritorna al futuro, perché recupera quella funzione di porta sulle eccellenze del territorio, vera ragione della sua realizzazione nella seconda metà dell’800. Se dovesse arrivare l’Alta Velocità e il collegamento diretto con Napoli, allora le possibilità di sviluppo sarebbero davvero illimitate, considerando la Zona Economica Speciale a Pianodardine, che proporrebbe Avellino e del suo hinterland come una delle principali piazze logistiche retroportuali de Mezzogiorno.


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