Montecalvo come Matera. Progetto da 4 milioni per i Sassi dell’Ufita

Il sindaco Mirko Iorillo annuncia un lavoro di recupero e valorizzazione del Trappeto per costruire un albergo diffuso e rafforzare l'offerta turistica nel percorso della Via Francigena. In attesa del finanziamento regionale, il Comune si avvale della collaborazione a costo zero degli operai della Comunità Montana per riportare alla luce l'antico abitato cittadino

Montecalvo come Matera. Un progetto da 4 milioni per i sassi dell'Ufita

Montecalvo come Matera. Progetto da 4 milioni per i sassi dell’Ufita. Esattamente come Matera, il Trappeto di Montecalvo Irpino merita di tornare alla luce e di diventare albergo diffuso per accogliere ed ospitare i pellegrini in cammino sulla Via Francigena provenienti dal Nord e diretti a Gerusalemme. Un intero costone scavato nella roccia arenaria esterno alle mura di cinta medievali del paese, caratterizzato da decine di grotte abitate addirittura fino al 1980, ovvero prima che la furia del terremoto colpisse la zona. Dopo 30 anni di abbandono, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mirko Iorillo ha deciso di riportare a nuova vita il prezioso abitato risalente al neolitico e di costruire una nuova opportunità turistica per Montecalvo. Una strategia dettata soprattutto dal riconoscimento del comune ufitano nel tracciato ufficiale della Via Francigena che parte da Canterbury per arrivare fino a Santa Maria di Leuca. In questo contesto, il Comune intende valorizzare il sito, e affiancare l’accensione di giusti riflettori su altri siti di pari importanza storica come l’Ospedale di Santa Caterina che è fra più antichi dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, e che è stato eretto sullo stesso materiale roccioso del Trappeto.

Montecalvo come Matera. Nelle grotte intorno al Comune ufitano fino ad un’epoca relativamente recente le grotte sono state abitate. Un progetto da 4 milioni dell’Amministrazione comunale punta a recuperare e valorizzare i cosiddetti Sassi dell’Ufita

“E’ già stato depositato uno studio sulle grotte del Trappeto, che sono degli scavi nella pietra che già nel 1600 venivano utilizzati come abitazioni dai contadini appoggiate nel tufo” spiega il sindaco Iorillo. “Fino agli inizi del ‘900 queste grotte sono state abitate, ma nel corso del tempo sono state abbandonate anche a causa dei due terremoti (del 1930 e del 1980). Tentiamo da 5 ormai di ottenere dei finanziamenti per valorizzare l’area, ma in attesa di un massiccio investimento, il Comune non ha mai smesso di fare la sua parte” continua. Nel corso del tempo molte grotte sono collassate, e il Comune è riuscito a mettere in salvo alcuni portali del ‘600. Non solo. Grazie al bilancio partecipato, l’area del Trappeto è stata individuata dai cittadini come destinataria di interventi, e il Comune ha potuto acquisire le grotte di proprietà privata per poter candidare l’area ad una progettazione di recupero complessiva. “Lavoriamo al recupero dell’area solo con l’aiuto degli operai della Comunità Montana, e siamo riusciti a inaugurare la piazzetta. E’ stato già redatto un progetto da 4milioni e mezzo di euro, che prevede il consolidamento statico e il recupero, ma l’iter di questo progetto realizzato 10 anni fa, è stato addirittura oggetto di un ricorso al Tar” spiega Iorillo.

Il Sindaco di Montecalvo Irpino, Mirko Iorillo

“Siamo costretti a lavorare a costo zero, perchè non abbiamo fondi comunali da destinare, nè finanziamenti esterni. Il sito è stato candidato a ‘Luogo del cuore Fai’ nel 2016 ma non c’è stato nessun riscontro concreto per una sua vera valorizzazione. In questo momento stiamo valutando l’ipotesi di mettere in campo un progetto pubblico- privato, in quanto oltre alla pulizia dell’area e a poche altre attività, non riusciamo a garantire. La nostra ambizione è quella di creare un albergo diffuso, recuperare il cammino interno che si estende per circa 500 metri e valorizzare ogni singola pietra” continua. Il recupero del Trappeto intanto, non mira soltanto ad inserirsi come tappa turistica per pellegrini e amanti dell’avventura, ma anche come sito di interesse regionale e nazionale avamposto di Matera. Montecalvo rientra nella rosa dei comuni attraversati dal tracciato dell’Alta Velocità Napoli Bari, e quindi della stazione Hirpinia di Santa Sofia. “Abbiamo messo in campo tantissime iniziative in questi anni, ma l’amministrazione da sola non riesce a portare avanti tutte le attività progettuali: negli anni precedenti abbiamo stipulato una convenzione con Ibo, una Ong impegnata nella Cooperazione Internazionale, per ospitare volontari dall’estero che facessero i lavori di recupero delle grotte, in cambio di ospitalità. Per due ani sono stati qui da noi, e grazie alla loro manodopera gratuita siamo riusciti a recuperare un tracciato”. Ma oggi il comune necessita di interventi strutturali e investimenti infrastrutturali, per uscire finalmente dall’isolamento geografico ed entrare a pieno titolo nel percorso dei siti di interesse.

Le grotte di Montecalvo Irpino, siti abitati fino ad epoca relativamente recente

“Sarebbe utile per noi dismettere la rete ferroviaria e dotarci di una fondo valle che colleghi Montecalvo, Casalbore, Greci, Savignano e anche Buonalbergo e Paduli che sono in provincia di Benevento. Noi siamo arroccati su una montagna, e le strade provinciali sono davvero malridotte. I caselli autostradali più vicini sono Grottaminarda e Castel del Lago, anche se abbiamo Ariano a 11 km di distanza, che prevede un passaggio obbligato per la provinciale e La Manna, poi Tre Torri. Cardito è un quartiere frequentatissimo, e non è ipotizzabile per noi sceglierlo come percorso”. Senza un’arteria di collegamento con la stazione dell’Alta Capacità, Montecalvo difficilmente potrà mettere in campo i progetti di valorizzazione. “Abbiamo difficoltà di essere raggiunti anche dai mezzi pesanti e dagli autoarticolati, e questo amplifica l’isolamento e lo spopolamento. Siamo a 30 km da Benevento e a 60 km da Avellino, ma invece di godere della posizione strategica di cerniera fra le due province, siamo vittime della solitudine” conclude.

Gli operai della comunità montana dell’Ufita a lavoro sul Trappeto
Montecalvo come Matera. Progetto da 4 milioni per i Sassi dell’Ufita, grotte che testimoniano antichi insediamenti popolati fin da epoche remote

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