Fca, Fiat Chrisyler Automobiles

Conferma trattativa FCA – PSA per Peugeot e Opel. Non solo l’auto è l’oggetto dell’operazione, ma la mobilità. Il laconico comunicato della Fiat Chrisler Automobiles è in realtà tanto eloquente, quanto essenziale: «A seguito di recenti notizie in merito ad una possibile operazione strategica tra Groupe PSA e il Gruppo FCA, Fiat Chrysler Automobiles N.V. (“FCA”, NYSE: FCAU /MTA: FCA) conferma che sono in corso discussioni intese a creare un Gruppo tra i leader mondiali della mobilità. FCA non ha al momento altro da aggiungere». Per Il Sole 24 Ore non si sta parlando di alleanze tra marchi dell’automobile, ma l’obiettivo sono i servizi di mobility, le tecnologie dell’automotive digitale che nel futuro avrà bisogno di infrastrutture intelligenti. Con Peugeot la Fca recupererebbe in un asse a pari livello di responsabilità anche Opel, rispolverando il vecchio sogno di Sergio Marchionne. La filiera del brand appare suggestiva: da un lato: Peugeot, Citroën, Ds e Opel; dall’altro: Maserati, Alfa Romeo, Fiat e Jeep (solo per citarne alcuni). Sarebbe un colosso in Europa, dalle potenzialità globali che già ora collocherebbero questo polo industriale al quarto posto per vendite nel mondo. A pochi mesi dalla clamorosa rottura delle trattative con i francesi della Renault, si apre quindi una pista con nuovi francesi, quelli della PSA.

La bandiera della Fca

LO SCORSO 5 GIUGNO LA ROTTURA DELLE RELAZIONI STRATEGICHE CON RENAULT. Solo lo scorso 5 giugno il Cda del Gruppo torinese prese atto in una riunione notturna della posizione assunta dal governo francese, ancora una volta arroccato a difesa degli asset nazionali. Pesarono soprattutto i dubbi dei partners orientali di Renault. «Il Consiglio di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles N.V. (“FCA”) (NYSE: FCAU / MTA: FCA) riunitosi questa sera (cioè mercoledì 5 giugno, ndr) sotto la presidenza di John Elkann ha deciso di ritirare con effetto immediato la proposta di fusione avanzata a Groupe Renault», si legge nel comunicato ufficiale diffuso dopo la mezzanotte. «FCA continua ad essere fermamente convinta della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui è stata formulata e la cui struttura e condizioni erano attentamente bilanciati al fine di assicurare sostanziali benefici a tutte le parti», ma è “divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo», scriveva l’ufficio stampa della FCA, riferendosi alla scelta del governo francese. Pertanto, «FCA esprime la propria sincera gratitudine a Groupe Renault, in particolare al suo Presidente, al suo Amministratore Delegato ed agli Alliance Partners, Nissan Motor Company e Mitsubishi Motors Corporation, per il loro costruttivo impegno in merito a tutti gli aspetti della proposta di
FCA». Detto questo, FCA concluse dicendo che “FCA continuerà a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente». La nota, emessa a  Londra e datata 6 giugno, ha avuto un seguito con il comunicato di stamattina, 30 ottobre, con cui si confermano trattative in corso con PSA.

La targa all’ingresso del quartier generale della Fca

«ASSE CON RENAULT AVREBBE AVUTO GRANDI POTENZIALITÀ». Nonostante la diffidenza del sindacato, per molti osservatori l’alleanza sfumata con Renault viene considerata un’occasione persa. Il progetto prevedeva una nuova società risultante dalla fusione, detenuta per il 50% dagli azionisti di Fca e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault, con una struttura di governance paritetica e una maggioranza di consiglieri indipendenti. Questa proposta avanzata da Fca, era stata inviata con una lettera non vincolante a Renault. “La fusione tra Fca e gruppo Renault non comporterà nessuna chiusura di stabilimenti”, si era assicurato.

PROSPETTIVE INCERTE A GIUGNO, CHIARITE DOPO POCHI MESI CON L’OPERAZIONE FCA – PSA. La Fca rilanciò già a giugno il disegno su basi autonome, lasciando intendere che sarebbe ripartita la caccia, probabilmente sempre in Europa. È stato così. Come accadde già negli Usa Per Fiat prima di Chrysler, quella con Renault potrebbe essere la priva generale di una diversa fusione, magari a latitudini non distanti. Nel frattempo, l’alba di questo giorno a Pratola Serra e negli altri stabilimenti meridionali del Gruppo consegna maggiori incertezze. Ancora una volta i dubbi sulla troppa cassa integrazione e sul futuro delle produzioni lascia in apprensione in Irpinia 1800 famiglie.

Gli stabilimenti FCA di Pratola Serra, nell’area industriale di Pianodardine, alle porte di Avellino

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