Jeep Renegade e Compass ibride: FCA a Melfi lancia la sfida sull’elettrico

LE PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI CON INDUSTRIA 4.0: «L'ELETTRICO IN ITALIA VALE 173MILA POSTI DI LAVORO ENTRO IL 2030». I 25 anni dello stabilimento FCA a Melfi e le prospettive industriali del Gruppo in Italia, nella Basilicata e nelle Aree Interne. Tavola rotonda realizzata da FCA Group in partnership con The European House – Ambrosetti per lanciare la Plant Academy, «dove tecnologia e talento si incontrano». La giornata

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati 16/10/2019 Melfi. Lo stabilimento FCA di Melfi con catena di assemblaggio delle automobili. Nella foto: la mostra fotografica

Jeep Renegade e Compass ibride: la FCA a Melfi lancia la sfida sull’elettrico (da gennaio) nel cuore delle Aree Interne del Mezzogiorno. La conferma oggi a Melfi, dove una serie di eventi ed una tavola rotonda hanno celebrato i 25 anni degli stabilimenti della Fiat Chrysler Automobiles in Basilicata. «Nel 2019 lo stabilimento FCA di Melfi compie 25 anni e apre le proprie porte a rappresentanti della business community, dell’accademia e delle Istituzioni per discutere di tematiche fondamentali per il futuro della Basilicata e del Paese intero: l’innovazione, la sostenibilità, la creatività e i talenti», hanno spiegato dalla Fca di Melfi, presentando un evento rivolto soprattutto al territorio, alla Basilicata, dove l’azienda torinese rilancia la propria sfida tecnologica sul prodotto a livello mondiale. «Questo storico impianto rappresenta uno dei fiori all’occhiello del Gruppo FCA e uno degli stabilimenti produttivi di FCA più innovativi al mondo», hanno spiegato i rappresentanti dell’azienda intervenuti oggi, presentandolo: «Lo stabilimento si sviluppa in un’area di oltre 2 milioni di metri quadrati, all’interno della quale circa 7.300 dipendenti diretti sono impegnati nella produzione di vetture strategiche per il Gruppo: la 500X e la Jeep Renegade, esportate oggi in oltre 100 Paesi, a cui si sta aggiungendo la Jeep Compass».

Foto LaPresse – Mourad Balti Touati 16/10/2019 Melfi (Ita) – Stabilimento FCA. Lo stabilimento FCA di Melfi con catena di assemblaggio delle automobili Nella foto: la conferenza stampa

«IL FUTURO ELETTRICO INIZIA DAL MEZZOGIORNO». Se dal 2013 ad oggi Melfi ha rappresentato un faro di avanguardia tecnologica per Fca, un ambiente di lavoro dove uomo e tecnologia si sono integrati fornendo un nuovo archetipo organizzativo industriale, si è sottolineato, oggi la sfida è sul vettore elettrico. «FCA a Melfi, con la produzione della Jeep Renegade e Compass ibride a partire dai primi mesi del 2020, si mette al centro di questa rivoluzione». Si completa «la riconversione degli impianti partita nel 2013 e ultimata nel 2014», che «ha permesso l’inizio della produzione nello stesso anno di due modelli di punta del Gruppo: la Fiat 500X e la Jeep Renegade, rendendolo un impianto», appunto, «all’avanguardia».

Foto LaPresse – Mourad Balti Touati 16/10/2019 Melfi (Ita) – Stabilimento FCA. Lo stabilimento FCA di Melfi con catena di assemblaggio delle automobili Nella foto: la conferenza stampa

IL 25ESIMO ANNIVERSARIO: DALLA RIVOLUZIONE 4.0 AL RILANCIO DELL’OCCUPAZIONE. Nell’aprire la tavola rotonda, Fca ha voluto lanciare un messaggio preciso: «Questa occasione coincide con un momento importante della storia di FCA nel Paese: il 25esimo anniversario dello stabilimento di Melfi, oggi più che mai proiettato al futuro». Il tema scelto per la Tavola Rotonda realizzata da FCA Group in partnership con The European House – Ambrosetti ha riguardato proprio il futuro che comincia oggi: «Crescere con l’industria e l’innovazione». A Melfi la Fca ha trovato un’occasione per «mettere al centro della discussione le tematiche chiave dello sviluppo: la crescita e la formazione delle persone, in un ambiente imprenditoriale che sposi sempre più innovazione e sostenibilità». In questo senso, «consentire l’assimilazione dei cambiamenti imposti dalla tecnologia, infatti, significa in primis disporre del supporto di strumenti di formazione e crescita delle persone in grado di permettere il “governo” della Rivoluzione 4.0 e la piena e progressiva integrazione tra uomo e tecnologia», è stato detto.

Foto LaPresse – Mourad Balti Touati 16/10/2019 Melfi (Ita) – Stabilimento FCA. Lo stabilimento FCA di Melfi con catena di assemblaggio delle automobili Nella foto: la mostra fotografica

«LO STABILIMENTO VALE L’80% DELLE ESPORTAZIONI DELLA REGIONE E 11MILA OCCUPATI CON L’INDOTTO». Fca ha fornito le cifre dell’impatto che lo stabilimento ha sull’economia locale. «In base agli ultimi dati regionali a disposizione, lo stabilimento contribuisce per il 18,7% al valore aggiunto totale dell’industria in Basilicata e per il 74,3% a quello generato dall’intero settore dei mezzi di trasporto lucano (dato 2016), consolidando un ruolo di predominanza e influenza su alcune variabili/ambiti di competitività regionale, come ad esempio l’export», si è detto. «Dal 1991 al 2018 le esportazioni della Regione sono passate da 126 milioni di Euro a oltre 4 miliardi di Euro (+3.074%) soprattutto grazie al contributo degli autoveicoli che sono passati da un peso quasi nullo (0,1%) sulle esportazioni lucane del 1991, ad un peso superiore all’80% a partire dal 2016. FCA a Melfi impiega l’81% degli occupati della Regione nel settore (tra i 10.000 e gli 11.000 se si considera il parco fornitori dentro il Plant)».

La Jeep Renegade ibrida della FCA

LA SFIDA SULL’ELETTRICO, FORUM AMBROSETTI: NEL 2030 AUMENTO NETTO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE TRA I 113 E I 114 MLD IN ITALIA. Nel corso dei lavori è stato approfondito il potenziale italiano nello scenario prossimo. «Una storia di innovazione e di costante attenzione al futuro, soprattutto in alcuni ambiti promettenti come quello dell’elettrificazione dei consumi: secondo uno studio realizzato da The European House – Ambrosetti in partnership con Enel, al 2030, grazie alla transizione energetica, la crescita del valore economico del settore elettrico nei diversi scenari (fino a 199 miliardi di euro per l’UE) produrrà un aumento netto della produzione industriale stimabile tra 113 e 145 miliardi di euro per l’Unione Europea (di cui 14-23 miliardi in Italia, 7-8 in Spagna e 2-3 in Romania)».

La targa all’ingresso del quartier generale della Fca

TRANSIZIONE ENERGETICA IN ITALIA: +173MILA POSTI DI LAVORO NEL 2030: MELFI PROTAGONISTA. Fca crede in una crescita competitiva in grado di trainare il territorio. «La transizione energetica abiliterà nuovi servizi digitali caratterizzati da un elevato potenziale di sviluppo nei prossimi anni». In particolare, «la previsione al 2030 del valore di produzione considera soluzioni quali tecnologie di accumulo dell’energia (batterie, Smart Network Management, Demand Response, Sharing platform, Home to Grid, Vehicle-Grid integration, domotica e sistema di sensori per la mobilità) per un valore, in Europa, stimato in circa 65 miliardi di euro, di cui 6 miliardi di euro in Italia, 4 miliardi in Spagna e 1 miliardo in Romania». Allo stesso tempo, «lo studio stima che la transizione energetica avrà un effetto netto positivo sull’occupazione che potrà aumentare al 2030 fino a 1,4 milioni di nuovi posti di lavoro nell’UE (fino a 173mila in Italia; fino a 97mila in Spagna e fino a 52mila in Romania). Come ulteriori effetti positivi della elettrificazione dei trasporti e del settore residenziale, lo studio fornisce una stima della riduzione dei costi legati all’inquinamento dell’aria, fino a circa 3 miliardi di euro al 2030 per l’Unione Europea». La risposta a uno scenario di questo genere va ricercata nel vettore elettrico, si è detto. «FCA a Melfi, con la produzione della Jeep Renegade e Compass ibride a partire dai primi mesi del 2020, si mette al centro di questa rivoluzione».

Una linea della Jeep

FCA A MELFI ALL’AVANGUARDIA NEL MONDO: INVESTITO UN MILIARDO TRA IL 2013 E IL 2014. L’industria dell’auto e della mobilità è al centro dello sviluppo, hanno spiegato i relatori intervenuti. «Se si considerano i settori capital intensive, l’automotive è tra quelli più importanti per lo sviluppo di un territorio, perché si configura come un comparto articolato, in grado di attivare una filiera ampia e a grande contenuto tecnologico». In Italia, in particolare, «il settore automotive è nelle prime 10 posizioni per livello di competitività e ha subito una grande trasformazione e crescita in tutta la seconda metà del ‘900, contribuendo a far affermare l’Italia come potenza industriale di rilevanza non solo europea ma mondiale. FCA a Melfi si inserisce coerentemente nel contesto delle aziende – fortemente radicate sul territorio nazionale – con grande capacità di innovazione». L’impianto FCA a Melfi, in questo quadro, «con il recente investimento di oltre 1 miliardo di euro, è una delle fabbriche automotive più innovative in Italia e nel mondo. La riconversione degli impianti partita nel 2013 e ultimata nel 2014, ha permesso l’inizio della produzione nello stesso anno di due modelli di punta del Gruppo: la Fiat 500X e la Jeep Renegade, rendendolo un impianto all’avanguardia».

La FCA di Auburn Hills

UNA FABBRICA 4.0 CHE INTEGRA UOMO E TECNOLOGIA. Melfi è stato e sarà un laboratorio industriale e tecnologico. «Tutti i processi di cambiamento e trasformazione che lo stabilimento FCA a Melfi ha attraversato dal 1994 ad oggi si nutrono del principale fattore critico di successo di ogni azienda che voglia durare nel tempo: la valorizzazione del talento. Questa capacità ha consentito allo stabilimento di adattarsi velocemente ad una transizione che sta investendo tutti i settori manifatturieri: il passaggio alla cosiddetta “fabbrica intelligente” o “impresa 4.0”, abilitata da tutte le tecnologie della trasformazione digitale (robotica, intelligenza artificiale, cybersicurezza, ecc.). Il cuore del passaggio alla fabbrica 4.0, infatti, è rappresentato dalla creazione e adattamento continui delle competenze presenti in azienda. Consentire l’assimilazione dei cambiamenti imposti dalla tecnologia, infatti, significa in primis disporre del supporto di strumenti di formazione e crescita delle persone in grado di permettere il ‘governo’ della Rivoluzione 4.0 e la piena e progressiva integrazione tra uomo e tecnologia».

La bandiera della Fca sventola sul Lingotto di Torino

MELFI E RICERCA: IL FIORE ALL’OCCHIELLO È LA MELFI PLANT ACADEMY. Alla luce di tutte queste considerazioni, ecco la ragione della ‘Academy’. «Sulla spinta di tali consapevolezze, nel 2015 a Melfi è stata creata la Melfi Plant Academy: un laboratorio interamente dedicato alla ricerca e test di nuove soluzioni che permettono di migliorarel’efficienza dell’intero sito produttivo e di renderlo “flessibile” rispetto all’introduzione di nuove tecnologie. La Melfi Plant Academy, attraverso il contributo dei dipendenti del plant, ha l’obiettivo di migliorare la competitività della fabbrica, puntando principalmente sulla formazione, organizzazione e sullo sviluppo delle persone». In tal senso, «è uno strumento di cambiamento culturale, prima ancora che organizzativo, e un vero e proprio modello per l’affermazione dell’Industria 4.0 nelle aziende manifatturiere della Basilicata e del Paese, assumendo il ruolo di attore complementare rispetto ai “Competence Center” di matrice pubblica nati nel 2016». Di qui, «l’approccio innovativo e mirato all’effettiva creazione di competenze dello stabilimento FCA di Melfi e dell’Academy, gli permettono di porsi come ‘piattaforma abilitante’ per la creazione di veri modelli di fabbrica 4.0, in cui però il fattore umano resta sempre al centro della trasformazione». Secondo Fca, «investire in formazione e in innovazione è possibile e doveroso e lo è ancora di più in un Paese in cui il 25, 5% dei giovani tra 15 e 34 anni non studia e non lavora (in Germania è il 10,2%, in Francia il 15,1% e in Spagna il 17,9%). Credere nelle persone e investire nel loro sviluppo,progettando spazi per la creatività lo è ancora di più, per essere protagonisti sui mercati internazionali, ridando al Mezzogiorno (e alla Basilicata), lo spazio che merita».

Tavola rotonda
Interno della Fca a Melfi

ALFREDO LEGGERO: I TALENTI SONO FATTORI DECISIVI PER COMPETERE. La Tavola Rotonda è stata realizzata da FCA in collaborazione con The European House –Ambrosetti e ha visto anche la partecipazione di Vito Bardi (Presidente, Regione Basilicata). «Noi crediamo fermamente – sottolinea Alfredo Leggero, Head of Manufacturing Mass Market Brands EMEA Region FCA Italy & CEO FCA Melfi – che lo sviluppo delle competenze e la valorizzazione dei talenti siano fattori fondamentali di competitività e di differenziazione nel Manufacturing. Per questo motivo abbiamo creato e sviluppato la Plant Academy, mettendola al centro della nostra organizzazione. La Plant Academy, in coerenza con il paradigma della learning organization, è incentrata sulla creazione e condivisione di conoscenza, come ad esempio le tecnologie dell’Industria 4.0, e sullo sviluppo della leadership in nuovi contesti tecnologici. Essa contribuisce cosìal raggiungimento degli obiettivi di business e alla creazione di valore per l’Azienda. È quello che noi definiamo Education for Business, una formazione multiforme e finalizzata che utilizza strumenti digitali e simulazioni di processi produttivi. L’Academy contribuisce alla motivazione delle persone,stimolando costantemente la generazione di idee innovative attraverso l’utilizzo di forme di pensiero divergente».

Interno della Fca a Melfi

CETTI LAUTETA: «FCA A MELFI È UNA ECCELLENZA DEL TERRITORIO». Per Cetti Lauteta, Responsabile dello Scenario Sud e Project Leader del Think Tank Basilicata di The European House – Ambrosetti, «in sinergia con il percorso del Think Tank Basilicata nella Tavola Rotonda e nella visita allo stabilimento e all’Academy sono stati ingaggiati gli attori del territorio, per proseguire nel nostro percorso di consapevolezza dei punti di forza e di debolezza della Basilicata e dei fattori abilitanti della strategia del territorio». E spiega: «A nostro parere devono essere il sostegno all’innovazione e alla formazione, la sostenibilità e la valorizzazione di tutte le eccellenze, rappresentate in primis dallo stabilimento FCA a Melfi». Per questo, «L’Academy di Melfi rappresenta una vetrina internazionale, non solo per il Mezzogiorno, ma per il Paese. Ricordo però che proprio dal Sud deve partire un vasto programma, chiaro ed efficace, per la realizzazione e la moltiplicazione degli investimenti e che la Basilicata ha la grande opportunità di utilizzare tutte le risorse che oggi ha a disposizione per costruire un futuro più inclusivo e sostenibile, soprattutto per i giovani».


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