Area industriale Valle Ufita

“Investitori in fila per produrre a Flumeri”. Il Sindaco Lanza avverte IIA: “Entro tre mesi dovremo chiudere gli accordi per i nuovi insediamenti produttivi, a gennaio daremo i lotti”. Così Angelo Lanza, primo cittadino del Comune che rappresenta il cuore dell’area industriale Valle Ufita, ma anche dirigente del Consorzio di Sviluppo Industriale, l’Asi. L’obiettivo è sfruttare la Zes per realizzare un condominio industriale nell’area industriale ricompresa tra la IIA e il raccordo ferroviario con la stazione Hirpinia dell’Alta capacità. Il Sindaco di Flumeri Angelo Lanza ne ha parlato ieri al Ministero dello Sviluppo Economico, intervenendo al tavolo su Industria Italiana Autobus, presieduto dal Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial e dal Sottosegretario Alessandra Todde, a cui hanno partecipato il Sottosegretario al Ministero del Lavoro Francesca Puglisi, gli Enti locali, Invitalia, azienda e sindacati. Lanza ha anticipato il succo di una proposta che a breve ripeterà i vertici di IIA, nel corso di un incontro preannunciato ieri..”Abbiamo molte richieste per investimenti a Flumeri, ma non sufficiente spazio”, spiega Lanza. “Contiamo di chiudere tutte le operazioni (con le aziende che vorranno investire) entro tre mesi al massimo. Il nostro compito ora è definire lotti e destinazioni merceologiche”, aggiunge, spiegando che sul tappeto ci sono richieste importanti. “Ci è arrivata la richiesta da parte di un imprenditore che ha bisigno di occupare 180 mila metri di terreno industriale, ovvero una disponibilità che oggi ha solo la IIA. Come Asi, abbiamo subito verificato la disponibilità nelle aree del Calaggio e di Pianodardine, ma non ci sono terreni di quelle dimensioni”. Per interventi di questa portata non si potrà fare ricorso ai Pip, che pure rientrano nella Zona Economica Speciale, in base al Protocollo d’Intesa siglato a Venticano da Asi, Comuni e Regione Campania. “Dalla ricognizione delle Aree Pip risulta che in quei siti c’è spazio per le piccole e medie imprese. Proposte di maggiori dimensioni, come quella della Ikea, pur molto positiva per impatto occupazionale ed ecosostenibilità, dovrebbero essere collocate in aree industriali, altrimenti il rischio è di vincolare il destino di un intero sito ad una sola attività”.

Il sindaco di Flumeri, Angelo Lanza

“INTERESSE PER VALLE UFITA VA CONCRETIZZATO CON LA RIPRESA PRODUTTIVA E OCCUPAZIONALE”. Di fronte alle richieste pervenute, occorre recuperare tutto lo spazio possibile. Di qui la necessità di arrivare ad una intesa con IIA. “Re-industrializzare” Valle Ufita è la parola d’ordine pronunciata dal sindaco al tavolo ministeriale di ieri su IIA dal Sindaco di Flumeri, che ha rappresentato la disponibilità del territorio a contribuire al rilancio di IIA, ma in un clima di collaborazione reciproca. Flumeri chiede a Industria Italiana Autobus di agevolare un piano puntuale e dettagliato di rilancio degli investimenti nel sito di Valle Ufita. Flumeri intende accogliere nuovi imprenditori nel sito produttivo già nei prossimi mesi. Tra questi la IIA è il primo investitore, profilandosi come imprenditore ritrovato, alla luce delle garanzie e del percorso illustrato dall’amministratore delegato della IIA Giovanni De Filippis. Ma accanto devono affiancarsene altri. A Roma il Sindaco di Flumeri Lanza ha dichiarato superabile il conflitto (non dichiarato) sui suoli non utilizzati nell’area produttiva di Valle Ufita, solo attraverso un’intesa che “apra i cancelli dell’area assegnata a Industria Italiana Autobus”, consentendo di far entrare nella porzione non necessaria allo stabilimento altri operatori compatibili come le Officine Leone, ad esempio”. L’obiettivo per Angelo Lanza è semplice: “Vantaggi per tutti: economici per IIA, occupazionali per il territorio, che si gioverebbe della creazione di posti di lavoro con l’ingresso di altri imprenditori”, spiega. “C’è una forte richiesta per Valle Ufita, da parte di aziende che potrebbero beneficiare delle misure Zes e incrementare lo sviluppo”, prosegue il Sindaco di Flumeri, deciso a cogliere l’opportunità di Zes e Alta capacità, per consacrare Valle Ufita come uno dei poli produttivi metalmeccanici di riferimento nel Mezzogiorno.

“Finito l’incubo alla IIA di Flumeri”: da gennaio tutti a lavoro

IIA CUORE DEL CONDOMINIO INDUSTRIALE METALMECCANICO E DELLA MOBILITÀ. “Resto fermamente convinto che i terreni inutilizzati andrebbero messi a frutto, per far entrare nuovi investitori e costruire opportunità di crescita e sviluppo grazie alle Zes” ha spiegato il sindaco Lanza al termine dell’incontro. “Sulla necessità di dare spazio alle imprese che vogliono aderire al programma di re-industrializzazione, i vertici dell’azienda hanno dato risposte evasive, mentre credo che siamo d’accordo sulla possibilità di attivare un percorso con aziende affini alla IIA. Le Officine Cim infatti, come altre aziende metalmeccaniche in generale, potrebbero usufruire della cataforesi in dotazione dell’azienda, con ulteriori risparmi per tutti gli imprenditori” continua.

Saverio Lopes, manager della IIA. È il responsabile del Personale alla Industria Italiana Autobus

IIA IMPEGNATA NEL CONSOLIDAMENTO PATRIMONIALE. Il progetto del Sindaco di Flumeri è stato accolto con prudenza dai rappresentanti di Invitalia, dalla delegata della Regione Campania, dai funzionari del Ministero e dalle sigle sindacali intervenute insieme alle Rsa e alle Rsu aziendali. La disponibilità su porzioni non utilizzate da IIA per la sua attività andrà valutata sul piano più generale dal nuovo socio operativo, che potrebbe invece avere esigenze diverse. Nessuna chiusura all’ipotesi di un polo industriale della mobilità, sulla linea annunciata dalla Rsu della Fiom Silvia Curcio, che proprio sulle colonne di Nuova Irpinia aveva prospettato l’ipotesi di aprire un tavolo ministeriale sulla mobilità, partendo dall’integrazione di produzione di autobus e treni. Insomma, l’azienda per ora guarda con interesse all’insediamento di nuovi operatori compatibili, ma al di fuori del proprio perimetro, anche perchè i soci attuali, sono concentrati nell’ulteriore consolidamento finanziario aziendale, che si fonda sui numeri della produzione realizzata questo anno (già consegnati 300 pullman), ma soprattutto in forza di “nuove importanti commesse per il 2020”, come ha spiegato l’ad Giovanni De Filippis. “Il percorso avviato dalla nuova compagine societaria, guidata a maggioranza da Invitalia e Leonardo, ha l’obiettivo di salvaguardare l’attività produttiva attraverso il consolidamento di un polo italiano di autobus che punti a favorire la re-internalizzazione nel nostro Paese delle produzioni e delle forniture rispetto a quelle realizzate all’estero”, ha aggiunto il manager, incalzato dal Mise. Per il Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial se “il lavoro portato avanti in questi mesi ha consentito a IIA di superare una crisi in essere da parecchi anni”, ha affermato, “in questa fase è fondamentale che si prosegua nel serio lavoro che ha ristabilito la credibilità societaria” rispettando “il crono-programma delineato insieme al piano industriale che punta a una maggiore quota di produzione di autobus negli stabilimenti di Bologna e Flumeri e di accrescere il know how nel settore dei mezzi di trasporto ecosostenibili”.

«Cinque multinazionali vogliono investire nella Zes dell’Ufita». Asi: prima del bando Irpinia già richiesta. Nella foto: un esempio di come potrà diventare l’area industriale di Valle Ufita con la logistica intermodale, la ferrovia ad alta capacità e la produzione

COMUNE DI FLUMERI E IIA SI INCONTRERANNO PER DISCUTERE LE PROSPETTIVE DEL SITO PRODUTTIVO. Le prospettive di IIA sono buone per la prima volta da un anno. Il fatto che si parli di nuove assunzioni e dell’incremento di forza lavoro viene considerato positivo. “L’amministratore delegato ha sollevato la questione anagrafica dei dipendenti assunti, sottolineando la necessità di assorbire risorse fresche, e il nostro auspicio non può che essere quello di assumere i nostri giovani, con competenze in meccatronica, informatica e robotica” aggiunge. Lanza riconosce i progressi di IIA, dunque, ma deve guardare allo sviluppo dell’intero sito produttivo, che oggi ha un margine utile a nuovi insediamenti pari a 270mila metri quadri, non sufficienti a rispondere alla domanda. “La soluzione migliore a mio parere sarebbe quella di cedere il terreno non impegnato da IIA, ma è possibile arrivare ad un accordo e aprire le porte ad aziende che producono componenti affini: purtroppo resto scettico rispetto alla possibilità di costruire l’indotto della IIA, così come non credo che il socio operativo arriverà a breve; almeno non nell’immediato e nell’ambito dell’apertura delle Zes. Non dimentichiamo che bisogna fare presto, non possiamo attendere oltre” sottolinea Lanza, componente anche del direttivo dell’Asi di Avellino e protagonista insieme ad altri 39 amministratori del Protocollo per il rilancio industriale provinciale. Il Sindaco ricorda che anche la IIA avrà i benefici della Zes. Conta di arrivare ad un accordo in un prossimo incontro con i vertici aziendali per pianificare l’adesione al programma di sgravi e agevolazioni campano.

La strada di accesso all’area ASI di Flumeri-Valle Ufita

UNO SPORTELLO PER CHI VUOLE INVESTIRE. Il sindaco di Flumeri annuncia l’apertura dello sportello Suap- Sportello Unico per le Attività Produttive- di Valle Ufita, attivato di concerto con l’Unione dei Comuni Terre dell’Ufita che faranno capo alla responsabile dello sportello flumerese. Rispetto alla vendita dei terreni, intanto, oppure dei capannoni privati ma improduttivi, è possibile sia vendere al Consorzio dello Sviluppo Industriale di Avellino, che poi provvederà a mettere a bando; oppure avviare una compravendita diretta fra venditore e acquirente, bypassando i livelli istituzionali. La questione della classificazione merceologica delle tre aree industriali e dei relativi comprensori dello sviluppo sarà uno dei prossimi temi al vaglio del tavolo dell’Asi. “L’unica certezza che coltiviamo è quella di preferire industrie a basso impatto ambientale. Diversi mesi fa avevamo prospettato l’apertura all’industria siderurgica, ma è stata immediatamente esclusa per Valle Ufita. Detto questo, non possiamo non tenere presente che il territorio ha già segnato una sua connotazione produttiva: la Baronia è concentrata sull’agroalimentare e l’unico settore da affiancare potrebbe essere quello metalmeccanico”. Le sfide che attendono il comprensorio industriale ufitano intanto, saranno al centro di complesso confronto che lo stesso primo cittadino intende convocare nei prossimi mesi. “Istituzioni locali, sindacati e imprenditori saranno invitati a Flumeri per stabilire le direttive e incassare la collaborazione di tutti a remare tutti dalla stessa parte” conclude.


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