Edilizia sanitaria in Campania

Edilizia sanitaria in Campania passa dalla fase della programmazione a quella della attuazione con l’apertura dei cantieri. Lo ha fatto sapere il Governatore Vincenzo De luca, che ieri sera ha portato a casa un risultato da lui definito storico, a margine dei lavori della Conferenza Stato Regioni dedicata alla riorganizzazione del Pronto Soccorso negli ospedali italiani. De Luca l’ha spuntata sul Ministero della Salute, che ancora una volta ha tentato di rinviare la questione, ancorando il via libera a «valutazioni preliminari di vulnerabilità antisismica». Ha prevalso la tesi della Regione Campania, che ha posto l’urgenza di intervenire sui plessi ospedalieri e sanitari con una nuova programmazione contenuta nel Piano Ospedaliero. «È stato approvato oggi con il passaggio finale in Conferenza delle Regioni, dopo una istruttoria durata 15 mesi, il Piano di Edilizia Ospedaliera per l’importo di 1 miliardo e 80 milioni di euro», ha dichiarato il Governatore, intervenendo anche nelle vesti di Commissario ad acta pe la Sanità in Campania. «Finalmente. Questo è un risultato straordinario conseguito dal Governo regionale che accede a questo finanziamento per la prima volta dopo quasi vent’anni». De Luca ha sottolineato come questo risultato rappresenti la conseguenza diretta del risanamento finanziario operato e della gestione sostenibile di questi anni. «Abbiamo potuto accedere a questi fondi avendo innanzitutto risanato i bilanci e avendo creato e approvato una nuova e coerente rete ospedaliera». Ma ora è tempo di trasferire i fondi alle Aziende locali. «Sono risorse importanti, decisive per ristrutturare decine e decine di strutture ospedaliere e di realizzare una pagina nuova nella sanità campana». Come verranno impiegati i fondi della Edilizia sanitaria in Campania sarà spiegato domattina dal Governatore. Il Piano sarà illustrato nel dettaglio dal Presidente De Luca  alle ore 11, nella sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia a Napoli».

Il Governatore Vincenzo De Luca durante una conferenza stampa. (Foto della Regione Campania Massimo Pica)

L’ODISSEA DEI 64 PROGETTI DELLE AZIENDE LOCALI CAMPANIE. Con le risorse ottenute per il Piano di Edilizia sanitaria in Campania, finalmente spendibili, si sbloccano i progetti inseriti nell’ambito del Piano Ospedaliero, con il programma presentato nella sua versione attuale il 24 aprile 2018. Da allora, una serie continua di richieste di ulteriori atti istruttori aveva di fatto congelato lo sblocco delle risorse necessarie a mettere in cantiere lavori necessari a rendere più efficienti ospedali, laboratori e presìdi sanitari sul territorio in tutte le cinque province. La vicenda era stata ricostruita nell’aprile scorso dall’Assessore Ettore Cinque. Dopo tre mesi senza risposta, a luglio 2018 il Ministero aveva chiesto di verificare i progetti di fattibilità dei 64 interventi, «discostandosi anche da quanto fatto in occasione del precedente accordo di programma sottoscritto a febbraio 2018». Ettore Cinque, in passato già subcommissario nominato dal Governo presieduto da Mario Monti al fianco di Mario Morlacco, ha ripercorso le tappe dei vari rinvii, fino al settembre 2018, quando anche la nuova ennesima istruttoria si era conclusa alla presenza degli stessi progettisti delle Asl». Ultimo passaggio imposto, l’esame del Nucleo di Valutazione degli Investimenti Pubblici, con un incontro che ha avuto luogo solo il 4 aprile 2019 del quale si è stati a lungo in attesa del responso». Ora, il via libera imposto dalla Conferenza Stato Regioni, consente con quasi due anni di ritardo di programmare i cantieri.

Il Piano In Irpinia
Campania al tavolo ministeriale sulla Sanità. Nella foto un corridoio della città ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino

SI SBLOCCA L’EDILIZIA SANITARIA. LO SCENARIO NELLA MACROAREA IRPINO-SANNITA. Con lo sblocco dell’edilizia sanitaria in Campania si potranno realizzare con nuove risorse tutti gli interventi contenuti nel Piano Ospedaliero (sono 64 in Campania) necessari ad attuare la nuova programmazione per la parte pubblica. Con i nuovi accreditamenti (ad esempio per Villa dei Platani ad Avellino) e con l’impiego delle risorse sui residui delle vecchie programmazioni, si sta andando comunque avanti. Il miliardo sbloccato dà impulso e accelerazione al programma previsto.

POSTI LETTO, LA SITUAZIONE IN CAMPANIA. I posti letto attivi nella Macro Area Avellino Benevento erano 2.961 nel 2015, oggi in discesa a 2.756, permettendo di raggiungere l’obiettivo di 3,6 per 1000 abitanti (su popolazione pesata, il massimo permesso dal Ministero tenendo conto di vari fattori tra cui l’incidenza della mobilità passiva). La Macro Area Avellino e Benevento perde 205 posti letto perché sovradimensionata. Crescono i posti dell’Azienda San Giuseppe Moscati al netto della fusione con Solofra, mentre scende l’Asl Avellino di 87 posti nei suoi presìdi. Confermata l’uscita di Villa Esther a seguito dei processi di fusione e riconversione, cresce la Clinica Santa Rita di Atripalda, si ridimensiona fortemente ma resiste la Villa dei Pini di Avellino, mentre restano invariate le Cliniche Villa dei Platani (‘Malzoni’) e Montevergine. «Rispetto ad uno standard di 2.500 posti letto, l’attuale programmazione è superiore, attestandosi a 2.756 posti (3,9 per 1000 abitanti), rispetto ai 2.961 da flussi HSP 2015», si legge nella relazione del Piano Ospedaliero. «In tal caso si tiene conto di più fattori: una domanda di ricovero che si attesta a 2.794 posti letto per effetto della mobilità attiva intra-regionale, un tasso tendenziale di utilizzo dei posti letto verso il 90%, di un riequilibrio territoriale dell’offerta, della presenza consistente di due centri di riabilitazione comprensivi di alta specialità (IRCCS Maugeri e P.O. Sant’Angelo dei Lombardi – Don Gnocchi/ASL Avellino)».

Il Piano prevede complessivamente una programmazione di 2.756 posti letto, con la riconversione della CdC Neuropsichiatrica Villa dei Pini, la rimodulazione dell’Ospedale Classificato Fatebenefratelli di Benevento, degli ospedali di Solofra e Sant’Agata dei Goti.

Il cartello annuncia l’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati all’ingresso di contrada Amoretta, ad Avellino

GLI STABILIMENTI IN IRPINIA. L’Azienda San Giuseppe Moscati si conferma DEA di II livello. Funge anche da Centro Traumi di Zona (CTZ), hub nella rete cardiologica, hub nella rete ICTUS, spoke II per la terapia del dolore, hub I nella rete delle emergenze gastroenteriche, spoke II per la rete emergenza pediatrica. E’ sede di SPDC. Con DCA n. 29 del 2018, il Presidio di Solofra con PS, viene accorpato all’AORN Moscati, secondo una nuova configurazione. Detto in precedenza di Ariano, restano i due plessi dell’Asl a Sant’Angelo dei Lombardi e Bisaccia. «Il Presidio Ospedaliero di S. Angelo dei Lombardi è presidio ospedaliero con Pronto Soccorso, sede di SPDC a valenza diurna»,. Viene confermato «anche come struttura di Riabilitazione, in quanto all’interno del presidio opera la Fondazione Don Gnocchi che gestisce l’attività di riabilitazione intensiva per conto della ASL AV, già con 15 posti letto all’alta specialità neuro-riabilitativa codice 75». Inoltre, «viene potenziato con posti letto di Cardiologia (in AFO con Medicina) con funzione di spoke nella rete cardiologica e di Rianimazione data la particolare collocazione geografica». L’ex ospedale di Bisaccia, «già convertito in struttura territoriale, viene integrato con Ospedale di Comunità, secondo le indicazioni del DM 70/2015, nonché di uno o più moduli di RSA» ed è «confermato l’Hospice». 
Nel Piano si sottolinea che la macro-area Avellino-Benevento presenta «un eccesso di offerta di posti letto rispetto al fabbisogno che il piano tende, pertanto, a riequilibrare sia nella provincia di Avellino a Sant’Angelo dei Lombardi, che in quella di Benevento a Telese Terme), dove insistono centri di riabilitazione intensiva e di alta specialità neuro-riabilitativa e per mielolesioni a valenza regionale.

VIA ALLE RISTRUTTURAZIONI DI ARIANO E BISACCIA. «Molte strutture necessitano di adeguamenti strutturali», si legge nella relazione di accompagnamento al Piano Ospedaliero. «Il primo stralcio dell’Accordo di Programma per gli interventi di edilizia sanitaria prevede: il potenziamento dell’offerta territoriale, con la riconversione dei presidi di Bisaccia in Ospedale di Comunità, il completamento dell’Hospice di Cerreto Sannita; la messa a norma del PO di Ariano Irpino, del PO di Sant’Angelo dei Lombardi e del PO di Solofra». A questo si aggiunge l’aggiornamento del parco tecnologico per l’AO di Benevento.

ARIANO ATTENDE DA OLTRE UN ANNO LO SBLOCCO DELLA EDILIZIA SANITARIA IN CAMPANIA PER LA REALIZZAZIONE DEL DEA DI I LIVELLO. «Il Presidio Ospedaliero di Ariano Irpino è DEA di I livello, configurato come spoke nella rete cardiologica e spoke nella rete Ictus», si legge nel Piano. «Il Ministero della Salute ha accolto la deroga sul punto nascita, per cui esso viene riconfermato». Per quanto attiene alla configurazione di presidio, «viene resa coerente con gli standard di discipline previste per un DEA di I livello», cioé «quelli riferiti a un bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti». Quelli sede di DEA di I livello sono dotati delle seguenti specialità: «Medicina Interna, Chirurgia Generale, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Cardiologia con U.T.I.C., Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia, con servizio di guardia attiva e/o di reperibilità oppure in rete per le patologie che la prevedono». Inoltre, è prevista la presenza attiva o disponibilità in rete H24 dei Servizi di Radiologia almeno con T.A.C. ed Ecografia, Laboratorio, Servizio Immunotrasfusionale». Inoltre, «per le patologie complesse (quali i traumi, quelle cardiovascolari, lo stroke) sono previste forme di consultazione, di trasferimento delle immagini e protocolli concordati di trasferimento dei pazienti presso i Centri di II livello. Sono dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva” e di letti per la Terapia Subintensiva (anche a carattere multidisciplinare)».


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