Centro unito contro i populisti. Giuseppe De Mita, dialogo con Festa

Dopo dieci anni il nuovo Sindaco di Avellino si ritrova in un percorso politico accanto all'ex Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania, oggi esponente de L'Italia è Popolare. Corsi e ricorsi storici di un incontro che oggi potrebbe condividere un disegno riformista autonomo dall'attuale Pd

Giuseppe De Mita

Giuseppe De Mita ha delineato la strategia che L’Italia è Popolare intende seguire per correggere la rotta del campo riformista e del Pd attuale puntando nel contempo a indebolire il nuovo Centrodestra a trazione leghista. Riunire il Centro contro i populisti, provando un dialogo con il Sindaco Gianluca Festa, tentando di arruolare l’esperienza politica nuova nella città di Avellino all’interno del campo riformista. Intervenendo ieri pomeriggio nella Sala Blu dell’ex carcere borbonico, dove ha incontrato il Sindaco di Avellino, ancora in attesa di essere proclamato, Gianluca Festa, ha confermato che un cantiere politico è aperto. L’occasione l’ha fornita un convegno sulla proposta di legge regionale della consigliera Maria Ricchiuti, in materia di cooperative di comunità.

Maria Ricchiuti, consigliere regionale della Campania

Riunire il Centro contro i populisti, costruendo un’area politica oggi non ancora visibile, ma già in attesa di rivelarsi con l’evoluzione del quadro politico, al momento dominato dalle alleanze a geometria variabile del Carroccio tra Palazzo Chigi e i territori. Lo scenario che De Mita descrive è quello regionale con un respiro nazionale. Parlando con i cronisti, che lo hanno incalzato su questo punto,  non può fare a meno di contestualizzarlo nel reticolo cittadino, dove le prime tre forze del Paese, cioè Lega, Pd e M5s (insieme circa il 78 per cento del consenso nazionale secondo i sondaggi di oggi), sono almeno formalmente tutte all’opposizione. Merito anche del nuovo sindaco, che oggi schiera il Comune capoluogo su un crinale per ora lontano dai Democratici, in una posizione dialettica che sarà misurata meglio quando il commissario inviato da Nicola Zingaretti deciderà con quali regole celebrare il congresso straordinario. Per ora Gianluca Festa sfida il Pd “sconfitto” a lasciare strada al suo, quello “vincente”. Certo, per un Sindaco eletto i pensieri sono altri. Ad Avellino dal 1999 tutti i primi cittadini si sono insediati con maggioranze abbondanti, prima che personalismi e ambizioni portassero sistematicamente a divisioni e fratture. Da vent’anni è il consiglio comunale la trincea di ogni amministrazione del capoluogo. Ed è lì che lo attenderà la vera prova. Ma per ora lo spazio politico c’è, a dieci mesi dalle regionali.

IL NUOVO CENTRO CONTRO I POPULISTI. “L’ultimo passaggio elettorale più che individuare un vincitore ha decretato uno sconfitto, cioè chi immaginava di utilizzare questa elezione per altri disegni”, ha spiegato ai cronisti Giuseppe De Mita. “Ma le elezioni sono già storia, mentre all’orizzonte ci sono regionali e politiche, sembra voler dire De Mita. Occorre ripartire in fretta, avverte. Il proposito è quello indicato da Ciriaco De Mita al Belsito Hotel una settimana fa: “Noi puntiamo a costruire una forza politica autonoma”, che agirà nel nuovo contesto, quello nel quale maturerà con “una rigenerazione del centrosinistra, un ripensamento delle forze di Centro che oggi sono ancora ancorate ad un Centrodestra egemonizzato da Matteo Salvini”, un nuovo equilibrio politico, “che ancora non riusciamo a vedere” ma si delinea. Compito de L’Italia è Popolare sarà “ricostruire l’area di Centro”.

Ciriaco De Mita al tavolo della conferenza stampa tenuta presso il Circolo della Stampa alla vigilia delle elezioni comunali del 26 maggio 2019. In piedi al microfono Giuseppe Del Giudice, coordinatore de “L’Italia è Popolare”. A sinistra Giuseppe Rosato, a destra Giuseppe De Mita
Gianluca Festa in un momento della sua convention a Mercogliano prima del voto delle comunali fissate il 26 maggio 2019

DIECI ANNI DOPO SI RITROVANO VICINI E ANTAGONISTI DEL PD. Dieci anni dopo Giuseppe De Mita e Gianluca Festa si incrociano sulle prospettive politiche di Avellino nel contesto più ampio di una Irpinia in transizione. È un dialogo che pubblicamente era ripreso solo a distanza finora, maturato quando L’Italia è Popolare ha abbandonato il tavolo di Centrosinistra in dissenso sul metodo scelto dal gruppo dirigente Pd per arrivare al nome del candidato sindaco. Mai ammessa durante la campagna elettorale, l’affinità elettiva tra i due si è letta tra le righe delle dichiarazioni fatte in tv da Giuseppe Del Giudice a proposito del ballottaggio: “Non ci asterremo, ma non voteremo Luca Cipriano…”. Nel convegno al Carcere Borbonico, la possibile convergenza sta nelle cose. I Popolari non hanno una rappresentanza diretta ad Avellino, ma sono presenti in maniera significativa negli enti comunali e sovracomunali in Irpinia e alla Provincia. Lì le convergenze potrebbero diventare scelte comuni. I due puntano e entrambi a un cambiamento di rotta dei Democratici, ma soprattutto mirano a disegnare un equilibrio nuovo anche sul piano regionale. Si ritrovano dalla stessa parte dieci anni dopo la rottura consumata nel ballottaggio alle elezioni comunali del 2009, quando Festa e la sua minicoalizione di due liste (su tre) scelse di apparentarsi con Giuseppe Galasso e il Pd, contro il candidato di Ciriaco De Mita, Massimo Preziosi. Capolista del Pd in quell’occasione era il senatore in carica Enzo De Luca. Dieci anni dopo quel ballottaggio, la storia si ripete al contrario e stavolta è Festa ad aver sconfitto i Democratici.  Ma c’è un altro precedente, quello di venti anni fa, ancora l’ultimo anno di un decennio, stavolta negli anni ’90, quando alle elezioni i Centrosinistra si presentarono divisi, Popolari da una parte e Diesse dall’altra.

Palazzo Caracciolo, sede della Amministrazione Provinciale di Avellino

I DUE CENTROSINISTRA AL BALLOTTAGGIO, ACCADDE GIÀ NEL 1999. FESTA ALLORA ERA IN CAMPO CON IL PPI DI DE MITA. Il ballottaggio contrappose Raffaele Aurisicchio per il Centrosinistra guidato dai Democratici di Sinistra contro il Centrosinistra del Partito Popolare che schierava Franco Maselli, avendo tra gli alleati Gianluca Festa esponente provinciale dei Verdi. La rottura tra i Ds di Michele D’Ambrosio e il Ppi di Ciriaco De Mita si consumò sul ticket Comune-Provincia. Con la ricandidatura nel capoluogo del Sindaco Antonio Di Nunno,.considerato da De Mita allora spostato troppo a sinistra, a Palazzo Caracciolo si ritenne inevitabile proporre una figura riconoscibile politicamente per riequilibrare nella coalizione il rapporto con la sinistra. Toccò al coordinatore provinciale dei Popolari, eletto in sostituzione di un altro candidato sindaco di quest’ultima tornata, Amalio Santoro, che si dimise nel Comitato provinciale dalla segreteria in contrasto con lo schema proposto da De Mita e avallato dal gruppo dirigente. Con Gianluca Festa i Verdi diedero un contributo soprattutto politico alla connotazione di quella alleanza. Vent’anni dopo il coordinatore dei Popolari, Giuseppe De Giudice ha pubblicamente lasciato intendere il proprio sostegno per Gianluca Festa, che in qualche modo ritrova un antico alleato. Ora come allora Festa ha avuto ragione nei fatti, seppur di misura, visto che gli elettori premiarono Franco Maselli. Anche allora, i Popolari puntavano a correggere la rotta della sinistra.

OGGI. Il Sindaco di Avellino e l’esponente de L’Italia Popolare si incontrano di nuovo lungo un cammino che pare sovrapporsi in questo momento, nel contesto di una provincia dove l’elettorato esprime orientamenti contrastanti quando entra nella cabina elettorale. Premia alle europee 5 Stelle e Lega, sceglie sul territorio le forze tradizionali, pur con una partecipazione contenuta, dopo aver consegnato solo un anno fa con un consenso senza precedenti tutti i collegi e i senatori ai 5 Stelle. I prossimi passi di tutte le forze saranno decisivi per delineare la nuova situazione politica. Tra dieci mesi il voto regionale decidera tutto.


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