Generoso Cresta sindaco di Castelfranci

Castelfranci museo del vino per vincere la sfida irpina dell’enoturismo. Castelfranci renderà competitiva l’Irpinia del vino anche nel turismo, nell’enoturismo, mettendo in discussione il primato che altre regioni italiane hanno conquistato e difeso con facilità per decenni.

Finora sono l’Umbria e il Piemonte a figurare nelle classifiche dei migliori musei del vino al mondo, stilata dalla prestigiosa rivista inglese The drink business, per esempio. L’Irpinia punta ad entrare nell’esclusivo club internazionale Museale del vino con l’Alta Irpinia attraverso Castelfranci, grazie al Progetto Pilota e alla Strategia per le Aree Interne. Il museo completerà “Castelfranci città del vino”.

Le lettere a caratteri cubitali accompagnate dai grappoli d’uva che offrono il benvenuto all’ingresso del paese, raccontano la cifra dell’intero territorio e scandiscono i ritmi della sua gente impegnata nel lavoro nei vigneti. La produzione vitivinicola è un tratto caratteristico e saliente di Castelfranci che rappresenta il minimo comune denominatore dell’economia locale e un volano di sviluppo ancora inespresso su cui è necessario investire ulteriormente. Per questa ragione l’amministrazione comunale guidata da Generoso Cresta guarda alla realizzazione del ‘Museo del vino’, un progetto approvato all’interno del distretto turistico del Progetto Pilota dell’Alta Irpinia, ideato per attrarre turisti e visitatori in ogni stagione dell’anno.

Castelfranci

Le sette cantine presenti oggi in paese e guidate dall’azienda “Colli di Castelfranci” che vanta una produzione da 150 mila bottiglie all’anno, hanno conquistato una fetta di mercato in Giappone e negli Stati Uniti, e puntano ad ampliare le esportazioni anche in altre realtà internazionali. Sulla scia di quanto realizzato dall’erede della famiglia Mastroberardino ad Atripalda, con l’allestimento e la costruzione del Mima- Museo d’Impresa Mastroberardino Atripalda- Castelfranci intende promuovere l’eccellenza del suo territorio, valorizzando la risorsa che ha caratterizzato la storia e le vicende più salienti del paese: il vino.

Taurasi docG, tra i vini di riferimento nel panorama italiano

“La produzione vinicola e dell’olio ravece sono le attività prevalenti, e il Museo del Vino ci consente di rendere attraente il territorio e di catturare un numero crescente di turisti, tale da incrementare un flusso stabile e continuo” spiega il sindaco Cresta. “La realizzazione del museo va in questa direzione: vuole raccontare lo spirito del territorio, animato da questa grande eccellenza che si produce sui nostri terreni. E’ ovvio che la nostra iniziativa sarà isolata se non si affiancano altre iniziative da parte dei comuni del comprensorio e degli altri siti museali- che pure saranno finanziati a giorni per completare la mappa dei comuni- per costruire una vera offerta turistica del territorio”.

Il Sindaco di Castelfranci, Generoso Cresta

Le tristi vicende legate all’andamento delle industrie, intanto, ha di fatto indebolito l’intero tessuto produttivo dell’economia locale. “Le fabbriche non sono il futuro e il nostro problema maggiore è legato all’assenza di lavoro” continua. “Per questo è nostra ferma intenzione valorizzare ciò che abbiamo e rendere produttiva la nostra terra. Dal punto di vista del turismo, l’Irpinia è ancora poco attrattiva, e c’è ancora tanto da fare”.

Gli investimenti sulle cantine e sulla capacità imprenditoriale dei produttori di uve viene considerata dal sindaco Cresta il primo punto della sua agenda amministrativa. “Le cantine vitivinicole sono punti di partenza per sviluppare altre attività. Ad oggi a Castelfranci abbiamo sette cantine che imbottigliano e siamo il terzo comune produttore di uve Taurasi per quantità. La qualità è già una eccellenza e non è in discussione. Dal 1900 le nostre uve venivano esportate a Parigi presso grosse cantine della città e il Museo del Vino vuole suggellare questa storia e il lignaggio dei suoi abitanti”.

Qui, i vigneti di Castelfranci dominati da Montemarano in distanza.

Oltre ai Colli di Castelfranci, insistono altre sei cantine che vantano una capacità di produzione ridotta, che varia intorno alle 10mila bottiglie annue. “La maggior parte delle cantine è gestita a conduzione familiare e non ha dipendenti esterni, ma consente almeno a qualcuno di fermarsi a vivere qui. La capacità e l’autosufficienza però sono gli elementi di base per costruire altro e fare leva sulla specificità territoriale e la qualità, e ampliare sempre di più la produzione e il lavoro” continua Cresta.

Rispetto alla possibilità di mettere a bando dei terreni demaniali per incentivare la coltivazione della terra, Cresta conferma di avere già sanato gli enfiteusi e di avere esaurito le disponibilità. Resta invece la ‘risorsa bosco’, su cui manca una progettazione.

Calici di vino rosso

Il Sindaco guarda alla riqualificazione del mulino ubicato sulle sponde del Calore e quindi, alla valorizzazione dei ‘tre mulini’ che caratterizzano il paese, per ampliare l’offerta turistica; ma anche alla messa a regime dei servizi dedicati alla terza età. “Sto cercando di creare una struttura dedicata all’accoglienza della terza età, e per offrire opportunità di lavoro ai nostri ragazzi: si tratta di una grossa struttura che attualmente è sede del plesso scolastico, e che dovremmo trasformare in casa per anziani con una capienza da 40 posti letto”.


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