Gianluca Festa durante la conferenza stampa in campagna elettorale accanto al professor Giulio Baffi

“Sindaco forte per decidere soluzioni”. L’ultimo assalto di Gianluca Festa alla fascia tricolore di Avellino. Ultime ore di campagna elettorale per il candidato sindaco della coalizione civica, che nei confronti diretti con il suo avversario negli studi Rai e nella sede di Confcommercio ha rimarcato il profilo del suo mandato se sarà eletto. Festa si propone come un sindaco in grado di decidere, di assumersi le responsabilità.

Nel suo assalto finale Festa si rivolge agli avellinesi come il leader di uno schieramento coeso che saprà dare stabilità alla città. In questo suo tentativo l’ex esponente dei Verdi non sminuisce il programma, ma non nasconde i problemi della città, di ogni città, richiedono la capacità di saper gestire i programmi affrontando le dinamiche sociali ed economiche quando le previsioni non bastano. Al netto di questa premessa, Festa punta a rilanciare la città sul piano occupazionale e reddituale liberando l’iniziativa, a cominciare da quella degli esercenti.

Piazza LIbertà

RENDERE AVELLINO UN POLO ATTRATTORE DI OPPORTUNITÁ. Commercio e servizi saranno i settori traino per una città che deve riscoprirsi accogliente e ospitale. In questo senso, Festa propone un ufficio per il turismo presso la Casina del Principe, un programma ricco di attività culturali nelle grandi strutture pubbliche, dall’Eliseo al Teatro Comunale, passando per le altre prestigiose sedi restaurate negli ultimi decenni, coordinato da una fondazione di partecipazione. Avellino dovrà rappresentare una opportunità per chi entra nel capoluogo, non il luogo delle sanzioni. I parcheggi dovranno essere di più e accessibili, con un piano in grado di incentivare la tariffazione, trasformandola dall’attuale bancomat vessatorio e conflittuale del Comune di Avellino. Ai 400 nuovi posti del Mercatone si aggiungono i cento di via Zigarelli. I flussi di visitatori nella città, a parte quelli turistici che oggi utilizzano Avellino come avamposto per mete regionali, dalle Costiere Amalfitana e Sorrentino, a Pompei, a Napoli e Caserta, al Cilento, si sommano a quelli che usano Avellino per shopping, servizi, studio, tempo libero e lavoro. A questi si aggiungono tutti gli altri, i tanti pendolari che attraversano da est a ovest e viceversa l’area urbana, ingolfando il traffico. Su questi temi la giunta e gli esperti opereranno in maniera coordinata con il Sindaco, ha spiegato Festa, ma la responsabilità sarà sempre in capo al primo cittadino.

L’area direzionale della città di Avellino oltre l’autostazione di via Colombo

Avellino dovrà essere una città competitiva, dove start up, eccellenze, capacità imprenditoriale dovranno misurarsi con la risposta del pubblico, migliorando la qualità dell’offerta complessiva del capoluogo nel commercio, nel terziario, nella formazione. Sul piano della fiscalità locale e dei tributi comunali Gianluca Festa si riserva di valutare interventi di riduzione degli oneri, compatibilmente con le esigenze di bilancio. Tuttavia, la strategia delineata presso Confcommercio caratterizza il suo programma per aumentare il gettito incrementando la crescita, anche in presenza di ritocchi al ribasso.

L’edificio che ha ospitato l’Ospedale Civile di Avellino, poi Azienda San Giuseppe Moscati, dismesso nel 2010 per il trasferimento nella Città Ospedaliera costruita in contrada Amoretta

Sul piano urbanistico, superando le polemiche che ci sono state all’inizio della campagna elettorale, Festa ha chiarito che Avellino alla vigilia del quarantennale del sisma, previsto il 23 novembre 2020, dovrà lasciarsi alle spalle ciò che resta dei segni che il terremoto ha prodotto nel tessuto cittadino. Tra questi, ci sono i quartieri della Ferrovia da un lato, le periferie prefabbricate dall’altro, ma anche il quadrante di viale Italia, oggi reso spettrale dallo sterminato ospedale dismesso nel 2010, capace di abbracciare con padiglioni e articolazioni una parte consistente di quello che era il centro urbano. Uffici nell’ex plesso centrale del Moscati, un polo della formazione superiore nell’area della Caserma Gerardo, destinata nel suo disegno ad essere frazionata, mantenendo la presenza militare, ma creando per la zona opportunitá.


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