Carmine De Blasio, Direttore del Consorzio Piano di Zona di Atripalda

«L’obiettivo del Pd è tornare al centro dell’iniziativa politica e provare a dare risposte amministrative ai cittadini di Avellino, in maniera adeguata». Ad affermarlo è Carmine De Blasio, dirigente dell’assemblea regionale dei Democratici.

Ha condiviso il percorso avviato dal Pd per le prossime elezioni amministrative, in particolare nel capoluogo? (Leggi l’articolo)

«Il partito era chiamato a farsi carico di un’iniziativa. Va dato atto, quindi, al segretario provinciale ed al segretario regionale di esserci riusciti. Non è facile costruire un percorso e far emergere delle proposte, soprattutto quando si ha il fiato sul collo, perché i tempi di presentazione delle liste stringono. Di fronte ai cittadini abbiamo una responsabilità storica per il ruolo svolto in tutti questi anni al governo del territorio. Tante sono le cose fatte, certamente anche errori, da non ripetere, ma anche cose positive»

In particolare, quali errori commessi nel passato bisognerà evitare?

«Penso, ad esempio, soprattutto al caos portato nelle istituzioni. Si sono smarriti i punti di riferimento ed è stato offerto uno spettacolo indecente all’esterno».

Un momento della Assemblea del Pd irpino per il Centrosinistra

Adesso qual è l’urgenza?

«Comprendere come riusciamo a metterci in sintonia con la comunità, a raccogliere le istanze del territorio e soddisfare le aspettative dei cittadini, più che ossequiare vecchi rituali della politica o schemi precostituiti».

E’ soddisfatto della coalizione che siete riusciti a costruire. La sinistra è assente e non mancano presenze inattese, che in passato si sono scontrate con il Pd o hanno intrapreso altri percorsi?

«Penso che l’elemento essenziale da considerare sia la proposta programmatica. Non dobbiamo cadere in errore, pensando che la somma delle forze assicuri di per sé il risultato o che la sottrazione garantisca una qualità maggiore all’alleanza».

Si ripropone il problema di un centrosinistra variabile.

«Più che ai singoli interlocutori, ribadisco, dovremmo guardare ai contenuti. Alla vigilia delle elezioni si invoca sempre l’unità del centrosinistra, per poi celebrarne ogni volta, il giorno dopo, la fine. Puntualmente c’è chi si sfila. A questo punto ciò che davvero conta, di fronte agli elettori, sono la chiarezza degli obiettivi e l’assunzione di impegni precisi».

Altro argomento che nelle ultime tornate elettorali torna all’ordine del giorno è il civismo.

«Il tema del civismo troppo spesso è una questione di convenienza o di facciata, ma è anche paradossale se a porla è un partito. E’ evidente che ci sono delle contraddizioni irrisolte».

Il Pd rinuncerà ad una propria proposta di candidatura a sindaco per il Comune di Avellino? Come mai?

«Il Pd aveva innanzitutto il dovere di aprire il percorso. E, anche se in ritardo, ci è riuscito, con la regia di Napoli. Se, poi, si riescono a trovare anche candidature adeguate nel partito, meglio, ma non è una priorità assoluta, in questo momento. Il punto è non arrivare in maniera improvvisata alla scadenza. Ma bisogna fare i conti con un altro problema».

Quale?

«La partecipazione al voto dei cittadini. Speriamo che non sia troppo bassa».


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