Anime alla deriva di Richard Mason

Un libro intenso, permeato da un tale intreccio di vicende di introspezione psicologico, di amore e morte che a volte ci si sente attratti irrimediabilmente.

Anime alla deriva di Richard Mason

Anime alla deriva di Richard Mason | Recensione di Ilde Rampino

Un libro intenso, permeato da un tale intreccio di vicende di introspezione psicologico, di amore e morte che a volte ci si sente attratti irrimediabilmente. I personaggi vivono in un certo senso all’interno di una gabbia, attraverso un senso di rassegnazione, accettando tutto ciò che avveniva, lungo i binari di un’esistenza legata ai rapporti formali di una famiglia rispettabile, un sistema sociale che riusciva a tenere sotto controllo le persone e i sentimenti. L’irruzione di Ella, seduta su una panchina, che rappresenta un punto fermo, una sensazione di attesa, all’interno di un fluire di bisogni e sentimenti contrastanti, diventa un fattore scardinante nella vita di James, il protagonista, che crea nella musica del suo violino, un elemento di serenità.

Le parole della donna:”la società è un oceano” rappresenta invece proprio questa tempesta di paure e incertezze, in cui per proteggersi, “la gente si muove in banchi”, all’interno di un proprio mondo in cui le regole fanno da padrone. Il fascino che la donna esercita nei confronti di James lo pone in una condizione di inferiorità, una sorta di sottomissione e al contempo di protezione.

Quando Ella fa l’annuncio ufficiale del fidanzamento con un giovane scelto dalla propria famiglia,egli comprende la sua profonda solitudine e vorrebbe liberarla dalle grinfie delle convenzioni. Ma Ella diventa irraggiungibile, chiusa in una gabbia da cui vorrebbe sfuggire, ma non ci riesce e decide di seguire la corrente, di sente come “anima alla deriva”, avverte dentro di sé delusione e un profondo senso di sconfitta. Non vuole fare una scelta, ha paura di sbagliare, si rende conto di essersi messa in una situazione difficile che le impedirà di seguire i suoi desideri, gli chiede di vederlo e gli rivela l’imbroglio di ragioni e sbagli che hanno caratterizzato la sua pur giovane esistenza, si disprezza per le sue scelte, si sente sola e spaventata e si affida a lui. Il loro rapporto esclusivo li avvicina e li allontana, a causa della profonda e inspiegabile gelosia di lei e quando lo porta alla sua isola e visitano il castello della sua famiglia, il loro sguardo è attratto da un quadro, che ritrae sua nonna Blanche che si è uccisa. Questo senso di tragedia e oppressione permea le varie vicende e dà un carattere noir ai vari personaggi che sembrano lottare contro le forze avverse del Destino.

Il personaggio di Eric appare come colui che darà una svolta importante alla vita di Ella e James. La sua debolezza, animata da un’inguaribile passione getterà le carte sul tavolo della loro vita, costringendoli ad una decisione irrevocabile. Egli, che ha dovuto lottare contro l’ipocrisia della sua famiglia e venire a patti con quella che era la sua vera natura, accoglie James nella sua vita, tra i tesori d’arte della sua famiglia, tra i quadri della sua prozia pittrice, un mondo artefatto, ma prezioso.

Quando Ella scopre la passione di Eric per lui, nasce in lei la paura di essere ingannata da chi amava, vuole metterlo alla prova ed Eric diventa l’ago della bilancia di una scelta estrema. La vigliaccheria di James, i sentimenti feriti di Eric quando scopre il tradimento dell’amico, andando a consegnargli il violino, il simbolo del loro legame, sono più forti di qualsiasi silenzio e parola. E la rinuncia al sentimento per la donna rappresenta per James l’unica via per sconfiggere il senso di colpa per la morte di Eric.

Ella ed Eric, due personaggi diversi, ma in un certo senso complementari, lottano per l’amore di un uomo e poi si uccidono o si lasciano morire: lei avverte nella sua vita un germe “strano” di follia, ereditata dalla sua famiglia, si sente ossessionata da tutti e vive una situazione insostenibile, anche all’interno della propria famiglia, ostentando un’apparenza e una falsità, dietro cui si nasconde: “ le bugie sono le sbarre di una prigione”.

Ella e sua cugina Sarah sono due anime allo specchio, ma molto diverse tra loro e le loro storie si intrecciano strettamente fino ad ammantare di mistero le vicende successive che porteranno ad un punto di non ritorno.Sarah, che le somiglia anche fisicamente, rivela a James tutte le tragedie della sua famiglia e gli insegna ad ingannare se stessi, avviluppandolo in una rete di fascino e di menzogne.

Sembra che ogni personaggio di questo romanzo subisca la vita, più che viverla. L’unica che sceglie di vivere, anche se in modo sbagliato è Sarah che organizza tutto ciò che avverrà secondo un piano prestabilito. Non indietreggia davanti a niente, calpesta tutto e tutti. Soccomberà soltanto davanti alla morte, ma solo per una sua eccessiva sicurezza, ha conservato quella chiave che deciderà le sorti della sua vita.


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