La sede del Coordinamento provinciale del PD irpino ad Avellino, in via Tagliamento

Il coordinatore provinciale del Partito Democratico irpino, Giuseppe Di Guglielmo, prende atto delle dimissioni presentate dai tre componenti in quota Davvero, inquadrandole come un atto ostile al percorso intrapreso dalla sua segreteria.

Il segretario del Pd di Avellino, Giuseppe Di Guglielmo

Con una lettera aperta indirizzata ad Angelo D’Argenio, Assuntina Iannaccone e Pasquale Penza, esprimendo comunque rammarico per la decisione assunta dai tre, chiude la porta: «Pur restando fermamente convinto del valore personale di ognuno di voi devo constatare che invece la vostra partecipazione alla segreteria provinciale era incentrata su altri obiettivi», afferma con fermezza, alludendo alla visione stessa del partito.

«Ho scelto di fare il segretario provinciale perché ho deciso di mettermi in cammino insieme con una comunità che per troppi anni è rimasta impantanata nei giochi dei veti e delle divisioni interne», ha spiegato in un altro passaggio della missiva, rivelando così la sua determinazione a sottrarsi ad un gioco di veti e contrapposizioni interne.

Se non nasconde il proprio dispiacere anche per le modalità con cui le dimissioni sono state formalizzate, anticipate prima a livello mediatico, prende spunto da questo episodio per rimarcare una posizione netta nei confronti dei cosiddetti frondisti. «Troppo spesso questa segreteria ha vissuto di vuoti e di assenze programmate che oggi si potrebbero leggere in un quadro strategico di parte», rivela, lasciando intendere che in questo anno di collaborazione in altre occasioni sarebbero venute meno da parte di questa componente la necessaria solidarietà e sostegno.

Gianluca Festa, capogruppo di “Davvero” e il consigliere Giuseppe Negrone in Consiglio prima del commissariamento per la sfiducia al Sindaco Vincenzo Ciampi

Al contrario, «questo partito resta e resterà aperto a tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi per un progetto collettivo in un percorso inclusivo e plurale» e «si sentirà fuori luogo chi rincorre le effimere ambizioni di un singolo e del suo gruppo».

Con questa lettera il segretario provinciale certifica la fase nuova sancita dalle primarie, affermando il suo impegno per il superamento delle divisioni provocate dal congresso provinciale dello scorso anno e, contestualmente, puntando a perseguire la più ampia partecipazione al rilancio dell’azione politica e programmatica dei Democratici irpini. Di fronte ad una divergenza di vedute e opinioni che i tre hanno manifestato all’interno della sua segreteria, Di Guglielmo ha scelto di schierarsi per l’unità del partito.

All’assemblea regionale del Pd di lunedì, il gruppo dirigente di Avellino arriverà pronto per contribuire alla nuova fase aperta dalla vittoria di Nicola Zingaretti sul piano nazionale. Quando con la proclamazione del nuovo segretario in Campania, Leo Annunziata indicherà nella riorganizzazione e nel riassetto del partito la premessa per un rilancio politico nel contesto di un nuovo quadro di alleanze nel Centrosinistra con partiti, movimenti e società civile, Avellino potrà dire la propria, avendo già consumato al tavolo del Centrosinistra nei giorni scorsi e al suo interno alcuni importanti preliminari passaggi.


Lettera del segretario Pd ai tre dimissionari

di Giuseppe Di Guglielmo Segretario provinciale del Pd Avellino

Carissimi,
i percorsi politici portano spesso a discussioni, ad un confronto schietto, serio e profondo.
La politica per come la intendo e la vivo è sempre stata la messa in pratica di un processo collettivo di coinvolgimento e di crescita.
Non mi hanno mai appassionato le divisioni che si consumano sui noi e sui progetti individuali.

Accolgo con rammarico e dispiacere la vostra lettera di dimissioni.
Con dispiacere per i modi perché prima che sulla stampa chi ama un partito, una comunità, discute e si confronta nei luoghi preposti. Con rammarico perché con questo gesto avete dimostrato di voler vanificare un lavoro di rinnovamento e di approfondimento politico che il Pd sta portando avanti, con fatica, in questi mesi.

Quando abbiamo iniziato l’esperienza della segreteria ho scelto di condividere con voi questo percorso. Ho scelto voi per le vostre competenze e perché convinto che il vostro impegno potesse rivelarsi utile alla comunità democratica irpina.
Pur restando fermamente convinto del valore personale di ognuno di voi devo constatare che invece la vostra partecipazione alla segreteria provinciale era incentrata su altri obiettivi.

Troppo spesso questa segreteria ha vissuto di vuoti e di assenze programmate che oggi si potrebbero leggere in un quadro strategico di parte.
In molti passaggi la vostra assenza si è fatta sentire e ogni volta che sono stati messi al centro i temi, i contenuti e le idee, sono mancati l’impegno e la forza per affrontarli.
Sentire poi che sarei attaccato alla poltrona rende questa situazione ancora più surreale.
A quale poltrona sarei incollato, vorrei ricordarvi che qui a via Tagliamento una poltrona neanche ci sta, al massimo troviamo uno sgabello.

Perché fare il segretario provinciale significa assumersi responsabilità enormi, impegnare il proprio tempo, sacrificare la propria vita privata e farlo in maniera gratuita.
Se lo faccio è solo per la passione che ho dentro e perché sono convinto che il Pd debba essere diverso rispetto al passato.

Non sono candidato ad alcuna poltrona, non ho mai avuto un piano e un’ambizione personale e nella mia azione non perseguo nessun obiettivo se non quello di riportare il Partito democratico ad essere un soggetto politico credibile e vivo.
Per questo vi dico, con l’animo sereno che questo partito resta e resterà aperto a tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi per un progetto collettivo in un percorso inclusivo e plurale.

Con la stessa serenità vi dico che invece non troverà spazio e si sentirà fuori luogo chi rincorre le effimere ambizioni di un singolo e del suo gruppo.
La poltrona l’ho riconsegnata il giorno che ho scelto di fare il segretario provinciale perché ho deciso di mettermi in cammino insieme con una comunità che per troppi anni è rimasta impantanata nei giochi dei veti e delle divisioni interne.

Non mi sono più seduto e non lo farò fino a quando il Pd, anche in Irpinia, non sarà tornato ad essere un soggetto vincente e uno strumento concreto per migliorare la vita delle nostre comunità.

Con stima
Il segretario provinciale di Avellino


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