La sede storica del Liceo Scientifico PS Mancini di Avellino in via De Conciliis
La scuola della Campania dice no al Federalismo differenziato proposto da Lombardi, Veneto ed Emilia Romagna. La petizione proposta dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione ha raccolto già 11mila firme. E la ragione appare semplice. La situazione emergenziale in cui versano le sedi è restituita dai numeri forniti dall’Assessore Fortini: «Servono 2,5 miliardi per riqualificazione, ammodernamento e sicurezza», cifre non reperibile nel bilancio regionale. Sulla scuola il diritto allo studio va assicurato attraverso politiche di coesione e nel solco di una visione d’insieme del Paese, la cui identità nazionale dipende in primo luogo dalla cultura, dai saperi, dalle opportunità che l’istruzione offre per la piena affermazione individuale.
L’assessore alle Politiche Sociali della Regione Campania, Lucia Fortini

«Sono già oltre 11mila le firme raccolte dalla petizione lanciata dall’assessore all’Istruzione della Regione Campania», fa sapere una nota di Palazzo Santa Lucia. Nei giorni scorsi, l’Assessore Lucia Fortini aveva inviato una lettera al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti, per ribadire il secco no di Napoli e della Campania a forme di autonomia differenziata che riguardino la scuola e il sistema scolastico. Nella missiva si è quantificato il fabbisogno finanziario occorrente alla Campania per l’edilizia scolastica, rappresentando «l’urgenza di alcune misure da mettere in atto per il miglioramento delle condizioni del sistema scuola in Campania». In particolare, le risorse occorrono al «potenziamento degli organici per le classi del tempo pieno, e per la messa in sicurezza degli edifici scolastici».

TRA I FIRMATARI DELLA PETIZIONE. «Questi temi sono al centro della stessa petizione lanciata attraverso il sito Change.org», si legge nella nota. Tra i firmatari figurano anche: Mirella Baracco, Presidente Fondazione Napoli99; Diego Guida, Presidente Guida Editori; Vito Grassi, Unione Industriali Napoli; Armida Filippelli, Dirigente Scolastico anticamorra e animatrice di progetti per la legalità; Enrica Amaturo, Ordinario di Sociologia Generale e Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Sociologia; Doriana Buonavita, Segretario generale CISL Campania; Rosanna Colonna, Segreteria Cisl Scuola; Assunta Barbieri, Presidente Sindacato Dirigente Scolastici; Maria Felicia Comberiati, portavoce Alleanza Contro la Povertà; Donatella Trotta, Giornalista e Presidente Associazione Kolibrì; Vincenza Di Blasio, cantante; Marco Zurzolo, musicista. Hanno già dato la propria adesione: Paolo Siano, pediatra e parlamentare Italiano: Lorenzo Marone, scrittore; Antonello Cossia, attore; Cristina Donadio attrice; Renato Carpentieri, attore regista; Francesco De Rosa, Presidente Regionale ANP; Peppe Barra, attore. ​
La sede del Provveditorato agli Studi di Avellino

LE CIFRE DELL’URGENZA. L’assessore Fortini ha ribadito, come aveva già lo scorso 11 febbraio in un’altra lettera al Ministro, la necessità di potenziare il tempo pieno che in Campania è fermo al 4% contro il 25% di altre regioni e di adeguare gli stanziamenti per le opere di edilizia scolastica, oggi ammontanti a 156 milioni di euro, al reale fabbisogno del territorio rilevato in oltre 2,5 miliardi di euro. In ogni città della Campania amministratori locali e dirigenti scolastici combattono ogni giorno contro la carenza di risorse per assicurare agli studenti e alle famiglie un’offerta scolastica all’altezza della tradizione italiana, difendendo un diritto fondamentale sancito dalla Corte Costituzionale. Ad Avellino il caso più clamoroso è quello della sede storica del Liceo scientifico Mancini, posto sotto sequestro perché non adeguato dal punto di vista della sicurezza sismica. Ma è l’intero patrimonio edilizi pubblico scolastico a richiedere interventi immediati.


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Il testo della petizione (del 5 marzo scorso)

di Lucia Fortini*

“Egregio Signor Ministro,

nella consapevolezza che le scelte politiche in materia di istruzione, università e ricerca possono incidere in maniera determinante sul destino delle giovani generazioni e delle energie più vitali del nostro Paese, questa lettera è dettata dall’unico obiettivo di trovare in Lei un decisore capace di ascoltare le istanze che giungono dal territorio e orientare tali scelte verso il migliore governo di un settore fondamentale per la nostra società.

Del resto dietro queste righe non si cela un colore politico o una rivendicazione di parte ma la volontà di un intero sistema scolastico, quello campano, di operare nelle migliori condizioni possibili per la crescita dei nostri giovani e, con loro, del nostro Paese.

Noi rappresentanti delle istituzioni, professori, dirigenti, operatori della Scuola affrontiamo ogni giorno questa sfida in una terra che è difficile per tanti aspetti ma anche ricca di umanità e spirito di sacrificio. E se anche i mezzi che ci vengono messi a disposizione non sempre sono all’altezza di questo ambizioso obiettivo, il lavoro e la determinazione hanno permesso fino a oggi il raggiungimento di risultati eccellenti.

Nonostante questo, sappiamo che ciò non basta. Ecco perché con la stessa determinazione ci permettiamo di proporre a Lei tre misure che a nostro avviso sarebbero fondamentali per supportare l’enorme sforzo che insieme stiamo compiendo.

Innanzitutto il tempo pieno. Il potenziamento degli organici per l’ampliamento di tali sezioni significherebbe rafforzare le potenzialità già vive in comunità impegnate in preziose e significative azioni di contrasto al disagio, alla marginalizzazione e all’isolamento di migliaia di bambini, adolescenti e giovani del territorio campano. Allievi più forti e preparati dall’infanzia, alla primaria, alla secondaria di primo e secondo grado, saranno studenti universitari e ricercatori migliori al servizio dell’Italia intera tra qualche anno.

In secondo luogo, il potenziamento degli organici per alcuni degli indirizzi più attrattivi come quello musicale e quello sportivo alla secondaria di primo grado. La Scuola rappresenta un presidio culturale e sociale dei territori e l’urgenza di assicurare risorse, strumenti e adeguati livelli di personale docente sono scelte politiche che riteniamo non siano più procrastinabili in “aree a forte rischio” come quelle della Campania.

Infine, Egregio Signor Ministro, chiediamo sia assicurata l’uguaglianza delle condizioni formative nell’ambito di un sistema “nazionale” d’istruzione. Chiediamo azioni di sistema dal forte impatto sociale e culturale, investimenti urgenti per assicurare ciò che è necessario al rafforzamento delle capacità già in parte espresse dalle comunità scolastiche della Campania.

Si avvii quindi una rigorosa valutazione dei fabbisogni relativi ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici e per l’allestimento di idonei ambienti d’apprendimento ed una conseguente radicale scelta di politica di bilancio per una allocazione coerente e programmata di risorse.

Noi del Sud ci siamo! Ogni giornata, ogni ora di lezione, ogni minuto a scuola è una tappa del progetto educativo di ciascun allievo, di ciascuna classe, di una comunità che riconosce lo studio e la conoscenza come beni primari da coltivare e proteggere.

Accettiamo la sfida! La Scuola italiana è la nostra Scuola!”

(*): Assessore all’Istruzione della Regione Campania

La targa all’ingresso della sede storica del Liceo Scientifico PS Mancini di Avellino

 

 

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