La villa comunale di Cervinara

Sono passati quasi vent’anni dalla frana che cambiò il volto di Cervinara il 16 dicembre 1999. Una colata di fango travolse le frazioni di Castello e Loffredo, provocando la morte di cinque persone e danneggiando parte del patrimonio edilizio e urbano della cittadina caudina, che da allora insegue l’obiettivo di un nuovo assetto urbano. A due decenni da quell’evento l’Amministrazione comunale si prepara a realizzare un vasto parco fluviale che parte dalla frazione Castello, per scendere a valle, mettendo in sicurezza definitivamente il territorio allora così drammaticamente colpito. Il parco offrirà l’opportunità di sbloccare lo sviluppo della città consolidata in un contesto risanato dal punto di vista idrogeologico. Con il nuovo Puc l’obiettivo sarà realizzato a partire dal nuovo anno.

In questi giorni suscita speranze il programma di sviluppo urbanistico che l’Amministrazione comunale ha programmato all’interno del Puc, strumento che sarà definitivamente esecutivo entro la fine dell’inverno. A breve la fase delle osservazioni introdurrà l’ultimo iter prima della entrata in vigore.

Caterina Lengua, Vicesindaco di Cervinara

La visione di Cervinara, espressa dal Piano promosso dall’Amministrazione del Sindaco Filuccio Tangredi e dalla Vice Caterina Lengua, si basa su due punti chiave: sucurezza e regole. Nel primo caso si punta a promuovere uno sviluppo edilizio sostenibile e sicuro, attraverso la riqualificazione e ristrutturazione del costruito, considerando i margini modesti di ulteriore espansione che le dimensioni demografiche attualmente consentono. La creazione del Parco Fluviale, come detto, consente di salvaguardare gli equilibri idrogeologici e di sbloccare l’iniziativa sostenibile in campo edilizio, riammagliando quegli insediamenti sorti nei decenni in maniera confusa al di fuori da un disegno organico.

Nel secondo, si punta a mettere ordine su destinazioni d’uso e vicazioni delle singole zone della città, a cominciare da quella Via Variante che oggi si conferma commerciale.

Il Sindaco di Cervinara, Filuccio Tangredi

Nel frattempo si discute sull’impatto che avrà il ridisegno urbano su una città che desidera fortemente integrarsi con la provincia di Avellino e superare gli ostacoli fisici che si frappongono alla prospettiva di uno sviluppo considerato alla portata. Decisivo sarà il confronto con la Regione Campania e con la Provincia di Avellino, che stanno dialogando per sbloccare l’asse di collegamento storico, la Pianodardine-Paolisi e il nuovissimo Traforo di Montevergine, che collegherebbe la Valle Caudina al Vallo di Lauro in venti minuti. Se questa opera richiederà tempi lunghi per arrivare alla sua effettiva realizzazione, per il primo obiettivo la scadenza dovrebbe essere a portata di mano.

Domenico Biancardi,. Presidente della Provincia di Avellino

«Al dirigente ai Lavori pubblici di Palazzo Santa Lucia ho chiesto garanzie sui tempi per l’erogazione dei finanziamenti del terzo lotto dei lavori per il collegamento dell’asse attrezzato Paolisi-Pianodardine. Un impegno di spesa di 80 milioni di euro, sul quale mi è stata data assicurazione. Bisognerà poi attendere la gara d’appalto per il completamento dell’intervento», ha spiegato il Presidente della Provincia, Domenico Biancardi, intervistato da nuovairpinia.it subito dopo l’incontro a Napoli con il Governatore Vincenzo De Luca. A queste infrastrutture viarie si aggiunge l’intervento cantierabile già finanziato al Comune di San Martino Valle Caudina, per l’adeguamento e la messa in sicurezza della strada comunale di collegamento con l’asse attrezzato Paolisi – Pianodardine e la zona Asi della Valle Caudina  per complessivi 800mila euro.


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