De Mita lascia il Comune di Nusco
Ma non la politica

L'ex premier ha annunciato di non ricandidarsi alla scadenza del suo mandato di sindaco, intervenendo alla cerimonia dei festeggiamenti per la Vergine del Carmelo. Il monito ai giovani partendo dall'autocritica

De Mita ha annunciato che non si ricandiderà nel 2019 alla guida del Comune di Nusco. Si appresta, quindi, anche a defilarsi dalla presidenza della Città dell’Alta Irpinia. Nell’aria già da qualche mese, la sua scelta è stata resa pubblica a margine della cerimonia per la tradizionale festa dedicata alla Vergine del Carmelo. Intervenendo accanto ad alcuni esponenti della sua amministrazione, Ciriaco De Mita ha chiarito l’orizzonte del suo futuro impegno personale, non rinunciando tuttavia a segnalare con la sua analisi didascalica un allarme che vede ormai conclamato intorno alle istituzioni, a partire da quelle locali. Un calo di tensione tra chi è chiamato a rappresentare le istituzioni, un venir meno della volontà e della capacità di fare sintesi, con il dialogo tra opinioni diverse, per offrire soluzioni solide e credibili ai problemi della gente comune, del territorio, di una comunità che vede frammentarsi fino a dissolversi.

La crisi della comunità, preda della cattiveria e della frammentazione mette a rischio il futuro democratico del Sud e del Paese

Lo scenario nel quale lo statista De Mita interviene è quello di una società attanagliata da una profonda crisi di prospettiva, talmente grave da comprometterne il futuro democratico. Pur non evocata mai specificatamente, è la democrazia il vero malato indicato dalla sua diagnosi sui mali del Paese. Per questo, l’ex presidente del Consiglio, il più longevo segretario della Democrazia Cristiana, tra i protagonisti dell’Italia che reagì all’attacco al cuore dello Stato portato dal terrorismo nella primavera del 1978 con il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro, non rinuncerà a battersi con le idee, i discorsi pubblici e gli interventi per quelli che sono da sempre  i pilastri della sua visione politica, la comunità e la democrazia rappresentativa.


NUOVO DIBATTITO SULLA COSTITUZIONE. CONFRONTO CASSESE-FRACCARO

Lo ha chiarito lamentando la sconfitta “anche personale” maturata nella sfida per il rilancio della comunità, intesa nel senso più ampio come convivenza civile improntata al progresso e alla solidarietà, oggi preda della cattiveria e dell’egoismo. De Mita ha sottolineato il ruolo che intende svolgere non solo nella provincia di Avellino per favorire con la propria esperienza il cammino di chi avrà la responsabilità di amministrare e fornire risposte alla domanda di crescita, sviluppo e lavoro. Non nascondendo qualche difficoltà fisica che ne limita la mobilità, il 90enne Ciriaco De Mita non abdica dalla missione che si è scelto, risoluto a stimolare il confronto sui problemi nella ricerca delle soluzioni.

Il Presidente di Confindustria Avellino, Giuseppe Bruno, accanto a Ciriaco ed Antonia De Mita

Nel suo intervento, l’ex Presidente del Consiglio è parso amareggiato e deluso per l’accoglienza riservata in questi anni al suo impegno diretto nelle istituzioni locali. Pur limitando la critica all’insieme del Consiglio comunale del suo paese, ha segnalato la scarsa propensione al dialogo e alla convergenza tra maggioranza e opposizione sulle questioni fondamentali per il territorio. Un rimando chiaro per i cronisti e gli osservatori all’eccesso di conflittualità registrato in seno alla Città dell’Alta Irpinia, a proposito di un Progetto pilota non ancora compiuto nella sua formulazione finale, proprio per le divisioni non solo campanilistiche che ne hanno condizionato l’istruttoria e la elaborazione.

Il rammarico della scarsa propensione al confronto e al dialogo sulle soluzioni emersa al tavolo istituzionale locale in Alta Irpinia

Nonostante l’annuncio del prossimo disimpegno, De Mita ha rimarcato l’intenzione di portare a termine tutti gli impegni assunti entro la naturale scadenza della consiliatura, che peraltro coinciderà con l’inizio della fase finale della Legislatura regionale. L’impressione è che De Mita intenda dedicare il prossimo anno in particolare a ricostruire in Campania e, forse nel Paese, un gruppo dirigente unito sulla visione di un nuovo Popolarismo europeista, riformista e solidale, proprio mentre le forze sovraniste lavorano senza sosta per conquistare prima la città metropolitana di Napoli e poi il Governo della Campania nel prossimo biennio.


ARCHIVIO. LA SVOLTA DEL 2015: CON DE LUCA PER RIFORMARE LA CAMPANIA

Il governatore Vincenzo De Luca nel 2015 a Ischia, accanto a Giuseppe De Mita durante la festa dell’idc 2015

Quello che inizierà a settembre, dunque, sarà un anno di lavoro intenso per un Ciriaco De Mita, che intende accompagnare nuove energie alla ribalta amministrativa, concentrandosi su quel pensiero che ha sempre posto a fondamento dell’agire politico, nel solco della lezione magistrale lasciata agli italiani dal costituente martire della Repubblica, Aldo Moro (leggi: Gli esempi di Moro e De Gasperi per le nuove generazioni).

L’imprenditore Brunello Cucinelli riceve dalle mani della Presidente del Consiglio Regionale, Rosa D’Amelio, un riconoscimento della Regione Campania per l’alto contributo dato con il suo lavoro allo sviluppo del Paese. Accanto a loro, tra gli altri, il Prefetto Maria Tirone e l’ex premier Ciriaco De Mita, oltre al Presidente di Confindustria Avellino Giuseppe Bruno e a sua sorella Rosaria, Presidente dell’Osservatorio Regionale sulla violenza di genere

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