Lo Stir di Pianodardine è uno dei tre siti per la lavorazione e il trattamento dei rifiuti impegnati per supplire al blocco della analoga struttura di Casalduni, nel Sannio. Un incendio nella notte scorsa ha semidistrutto l’impianto beneventano gestito dall’azienda provinciale locale. Allertati dagli operai giunti presso lo stabilimento poco prima delle 6 per iniziare il turno antimeridiano, i Vigili del Fuoco sono stati impegnati fino al pomeriggio di oggi per domare le fiamme, che hanno compromesso le linee di trattamento. Impegnate nei 300 metri quadri dello stabilimento coinvolto dal rogo tre squadre del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Benevento, con il supporto di due autobotti ed un’autoscala. Dai primi sopralluoghi tecnici sembra che i tempi di ripristino non saranno brevi.

L’interno dello Stir in fiamme a Casalduni, nel beneventano

Sul posto anche l’Assessore all’Ambiente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, che ha spiegato come le fiamme si siano sviluppate prima della ricezione nell’impianto dei rifiuti indifferenziati. “Si tratta di un secondo episodio, dopo l’incendio che l’anno scorso ha interessato una parte dei rifiuti stoccati in balle da molti anni in area limitrofa allo Stir”, ha spiegato Bonavitacola. Nel ringraziare “i Vigili del Fuoco per il tempestivo ed efficace intervento di spegnimento” e nel confermare “al Sindaco di Casalduni la massima attenzione del Presidente De Luca e dell’intera amministrazione regionale sulla grave situazione che si è determinata”, l’Assessore ha predisposto un piano per affrontare e superare l’emergenza. “L’accumulo dei rifiuti combusti in un’area operativa d’accesso ne pregiudica il regolare funzionamento. Si rende necessario, pertanto, velocizzare le analisi di rito ed operare la rapida evacuazione dal sito di tale materiale”, ha spiegato.

Un mezzo dei Vigili del fuoco all’ingresso dello Stir in fiamme a Casalduni, nel beneventano

Per fronteggiare la situazione, è stato disposto che i rifiuti non conferibili allo Stir di Casalduni siano, in via provvisoria, destinati presso gli Stir delle province di Napoli, Caserta ed Avellino. “Nel riparto si terrà conto della contiguità geografica fra i territori dei 78 Comuni di provenienza dei rifiuti ed i siti ove si trovano i tre Stir di destinazione provvisoria”, ha assicurato Bonavitacola. Il carico prodotto nell’area di BN1 saranno inviati allo Stir di Tufino; quelli della zona BN2 andranno allo Stir di Santa Maria CV; infine, per BN3 la destinazione sarà lo Stir di Pianodardine. “Sono certo che tutte le istituzioni interessate forniranno ogni proficua e solidale disponibilità per aiutare un territorio che nel passato non ha mai fatto mancare ogni responsabile collaborazione in ambito regionale, anche in fasi particolarmente difficili”.

Il Vicepresidente della Giunta regionale della Campania, Fulvio Bonavitacola

VIA I RILIEVI DELL’ARPAC. Nel pomeriggio “con l’Arpac sono state anche definite le azioni per una veloce caratterizzazione dei rifiuti combusti, presupposto per la pronta rimozione e ripristino della funzionalità dello Stir al servizio della Provincia di Benevento”, ha fatto sapere il Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania. “Nel corso dell’incontro che, successivamente al sopralluogo, ho avuto presso la sede della Provincia di Benevento, presenti il Presidente Ricci ed il Prefetto Cappetta, sono stati definiti i dettagli operativi delle azioni da intraprendere, tra cui l’eventuale messa in sicurezza del capannone ed adeguamento dell’impiantistica se dovessero essere richiesti tali interventi in esito alle verifiche che saranno effettuate in sede tecnica dopo lo spegnimento”. Bonavitacola ha precisato alcuni dettagli dell’operazione concordata presso la sede dell’Amministrazione provinciale sannita.

Arpac in azione dopo un rogo (archivio)

“Si tratta d’interventi complementari a quelli già finanziati di recente dalla Regione per 1 milione di Euro, i cui lavori, appaltati dalla Provincia, dovranno avere inizio ad inizio di settembre”. Tra i punti considerati importanti,  “la rimozione delle ecoballe stoccate in area limitrofa all’impianto, in attuazione di quanto già previsto dalla Regione fin dagli inizi del 2016, con inserimento del sito di Casalduni nella prima tornata di gare per lo smaltimento delle ecoballe”.