Riaprono i ristoranti con termoscanner e mascherine

A Sant'Angelo dei Lombardi dopo 68 giorni dalla chiusura, i primi coperti a tavola tra speranze, timori e regole da rispettare. Ma uno su tre ha rinunciato: continua l'asporto

Riaprono i ristoranti a Sant'Angelo dei Lombardi- La Locanda di Enza

Riaprono i ristoranti con termoscanner e mascherine. Dopo tre settimane di consegna a domicilio, i ristoranti riaprono i battenti. A Sant’Angelo dei Lombardi riaprono due su tre, con tutte le prescrizioni indicate dalle linee guida del Governo e un taglio netto dei posti a sedere nei locali. Mascherine, gel igienizzanti e termoscanner attenderanno i clienti all’ingresso, che potranno accedervi solo previa prenotazione. I ristoratori invece, oltre al distanziamento dei tavoli a sedere, hanno provveduto a sanificare i locali e a munirsi dell’apposito registro su cui annotare le operazioni di igienizzazione quotidiana. Pochi decideranno di interrompere la cassa integrazione attivata per i dipendenti, perchè con il dimezzamento dei coperti, l’incasso potrebbe non consentire il recupero del volume d’affari precedente alla pandemia. “Non è previsto un aumento dei prezzi” spiega Francesco De Blasio, dello staff de “La locanda di Enza” di Sant’Angelo, gestito a conduzione familiare, che da oggi riapre i battenti senza però rinunciare all’asporto già consolidato ormai da sei anni. “In questa situazione davvero molto difficile per tutti, non riteniamo di dover aumentare i prezzi, ma di dover dare il nostro contributo per consentire la ripartenza dell’economia in generale e l’uscita graduale dall’emergenza sanitaria” continua. Alla vigilia della riapertura però, la riorganizzazione dei locali non è del tutto ultimata, e dopo 68 giorni di fermo, non sarà facile recuperare i ritmi precedenti. “Dai 60 coperti che avevamo rispettivamente nella sala interna ed esterna, passeremo a 20: le misure previste sono stringenti e non ci consentono ulteriori margini” continua Francesco. “Senza contare che saremo costretti a misurare la febbre e a vigilare sull’utilizzo costante della mascherina e dell’igienizzante, ovvero pratiche e comportamenti che nulla hanno a che fare con la ristorazione e con il servizio che curiamo di solito. Ci vorrebbe una persona ad hoc, che rappresenta però un costo ulteriore: i ristoranti hanno bisogno di maggiore elasticità” suggerisce.

Ristorante “Pueta” di Sant’Angelo dei Lombardi

Se riaprono i ristoranti con termoscanner e mascherine, c’è chi per ora sceglie la strada dell’asporto, sia per le pizzerie che per la ristorazione. E’ la scelta fatta dai fratelli De Nicola, Salvatore e Alfonso che gestiscono il ristorante “Pueta”. “Non apriremo: ci sono ancora troppi dubbi sulla riuscita della strategia, alla luce di tutte le prescrizioni da adottare e sulle misure di sicurezza. Dovremo misurare la temperatura ai clienti e indicare loro l’adozione di una serie di misure che non si adattano ad un ristorante. Il nostro è un posto che si presta allo svago, non è un ospedale; senza contare che dovrei assumere personale facendo un salto nel buio perchè non sappiamo come risponderà la clientela. Noi siamo aperti da poco e non vorremmo mettere a rischio il nostro investimento: procederemo con l’asporto e puntiamo a concentrarci sull’estate” ha spiegato. Pronti a rassicurare la clientela sull’adeguamento del locale e sull’adozione di tutte le prescrizioni previste dalle linee guida, sono i titolari del ristorante “‘O Metetore” di Via Quadrivio. “Abbiamo provveduto a metterci in regola con tutte le norme vigenti per il Covid-19, a partire dalla sanificazione del locale. Abbiamo provveduto al distanziamento dei tavoli, preferendo lasciare anche più spazio del dovuto per darvi la possibilità di passare di nuovo del tempo in compagnia di amici o della famiglia, in sicurezza e tranquillità. Siamo pronti a garantirvi il rispetto di tutte le regole con il massimo impegno da parte nostra, non solo per la vostra incolumità ma perché noi come voi prima di tutto siamo una famiglia” scrivono in un post sulla pagina social dedicata. Stampato e affisso il vademecum all’ingresso del locale con poche e semplici regole da rispettare, il ristorante spalanca le porte e invita a recuperare la normalità, in attesa di tempi migliori.

Ristorante “‘O metetore” di Via Quadrivio a Sant’Angelo dei Lombardi

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