Al Moscati e al Frangipane i vaccini anti-Covid per l’Irpinia

L'annuncio della Direttrice sanitaria dell'Asl di Avellino, Elvira Bianco, al congresso virtuale della Società Italiana di Medicina Generale. Ieri pomeriggio confronto tra Regioni e Ministri sul piano nazionale: dal 6 gennaio prime immunizzazione in Italia

Al Moscati e al Frangipane i vaccini anti-Covid per l’Irpinia. Le prime 5.000 dosi saranno disponibili il 15 gennaio ad Avellino e ad Ariano Irpino. Lo ha annunciato la direttrice sanitaria dell’Asl di Avellino, Elvira Bianco, al congresso virtuale della Società Italiana di Medicina Generale. Gli operatori sanitari della provincia di Avellino, così come quelli di tutto il territorio regionale, sono a lavoro per organizzare la campagna di vaccinazione, già nella prima decade di gennaio. Il 12 gennaio infatti è prevista la prima esercitazione per verificare la celerità del sistema costruito in queste settimane. La direzione sanitaria dell’Asl sta lavorando anche per assicurare la catena del freddo che dovrà supportare le operazioni. L’azienda ospedaliera Moscati di Avellino e l’ospedale Frangipane di Ariano Irpino sono stati individuati come centri di stoccaggio del vaccino, ma saranno anche i presidi che si occuperanno della somministrazione.

L’Azienda San Giuseppe Moscati di Avellino

AL MOSCATI E AL FRANGIPANE I I PRIMI 5000 VACCINI ANTI-COVID PER OPERATIRI SANITARI E RSA. Come ha specificato Elvira Bianco, la quota dei vaccini assegnate alla provincia di Avellino è suddivisa in tranche. La prima di 5mila vaccini sarà destinata a tutti gli operatori sanitari ospedalieri e delle altre strutture, oltre ai circa 600 pazienti delle Rsa pubbliche e accreditate in Irpinia. Successivamente si passerà alla seconda tranche. “Siamo in grado di supportare anche la catena del freddo legata alla conservazione delle dosi dei vaccini, che prevedono la conservazione fra i 2 e gli 8 gradi come altri vaccini. l nostro obiettivo sarà quello di garantire rapidità e tempismo” ha spiegato. Durante i lavori del congresso si è affrontato anche il problema del supporto logistico. È stato disposto dalla struttura del commissario straordinario Domenico Arcuri a livello nazionale un piano operativo con la mobilitazione di uomini e mezzi. Oltre al dispiegamento dell’esercito e delle forze di polizia per garantire i flussi, è stata concertata anche l’organizzazione interna nelle strutture ospedaliere individuate. Si stanno selezionando anche medici, infermieri e operatori sanitari.

Francesco Boccia, Ministro per gli affari regionali e le autonomie del Governo Conte II

IL VACCINO CONTRO IL COVID-19 IN ITALIA SARÀ SOMMINISTRATO DAL 6 GENNAIO. MINISTERO E REGIONI COLLABORERANNO SOTTO LA REGIA DEL GOVERNO. Governo e Regioni hanno fatto il punto ieri sul piano vaccini, a meno di un mese dall’inizio delle prime immunizzazioni. La riunione operativa presueduta dal Ministro per gli Affari Regionali Vincenzo Boccia è servita per definire il numero delle persone da vaccinare prioritariamente. Ci sarà una primissima fase, una anteprima della campagna, nel corso della quale i vaccini saranno somministrati agli operatori sanitari che lavorano nelle strutture sanitarie e ospiti e personale sanitario delle Rsa. La campagna nazionale inizierà il 6 gennaio, è stato spiegato dal Ministro Speranza. Per annunciare le date ufficiali si attenderà il 29 dicembre, quando  l’Agenzia europea dei medicinali Ema dovrebbe autorizzare il primo vaccino, quello di Pfizer e BioNTech. Nel corso del briefing in videoconferenza sono stati ripartiti i compiti, precisando il ruolo delle Regioni. Sono 300 le basi operative individuate per lo stoccaggio e la diffusione dei vaccini.


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