“Il paradiso di Maradona” di Tancredi Lisena

L'avvocato di Rocca San Felice consegna una leggenda sul calciatore argentino recentemente scomparso, per alimentare la costruzione del mito indimenticabile del XX secolo

“Il paradiso di Maradona” è la leggenda costruita da Tancredi Lisena. Con questo contributo l’avvocato di Rocca San Felice alimenta la costruzione del mito e consegna ai lettori un fantasioso racconto sul “passaggio” del calciatore argentino.

“Maradona quando è entrato in Paradiso, per farsi perdonare per aver preso in prestito la sua mano, ha portato in dono al Padreterno un pallone. Iddio lo ha guardato, lo ha ringraziato e, distrattamente, ha lanciato il pallone in una grossa sacca, insieme ai tanti ricevuti in regalo da Boniberti, Mazzola, Di Stefano, Garrincha, Socrates Eusebio, Puskas, Best, Yashin, Cruijff ed da altri ancora, che erano ormai sgonfi e pieni di polvere d’incenso. Il pallone però gli è sfuggito di mano, cadendo proprio sul piede di Maradona che, come un bambino, ha iniziato a palleggiare. Al primo tocco, il cielo è venuto giù, le nuvole si sono trasformate in un immenso stadio, stracolmo di tifosi appassionati che hanno gridato al miracolo. Anche i Santi hanno voluto assistere allo spettacolo divino. E così San Pietro ha buttato le chiavi, San Giovanni, San Marco, San Luca e San Matteo hanno smesso di scrivere, San Giuseppe ha fatto domanda per adottarlo, a San Vito è passata la fame, San Lorenzo ha ordinato di spegnere il fuoco sotto la graticola, San Lazzaro ha voluto essere resuscitato subito, San Tommaso, il più scalmanato, ha gridato di continuo “ora ci credo, ora ci credo”, San Luigi non è partito più per le crociate, San Nicola ha rinnegato sia Bari che Venezia e si è fatto seppellire Napoli, Sant’Andrea si è fatto crocifiggere a testa in su, Sant’Agostino ha smesso di studiare, San Michele si è fatto sfuggire drago, San Giovanni ha rimandato il battesimo, Santa Lucia, nel vederlo giocare, è restata con gli occhi aperti, San Cristoforo ha deciso di fermarsi, San Francesco ha rispedito gli animali nel bosco, Sant’Ignazio ha fondato la compagnia dei Maradonari ed a San Gennaro si è sciolto definitivamente il sangue. Persino Satana ha tentato di vendere l’anima a Dio pur di vederlo giocare all’inferno. In cima allo stadio un gruppo di scalmanati tifosi napoletani, che mal aveva digerito lo sfottò terreno dei loro umani conterranei, ha issato uno striscione grande mille volte la Casa Rosada, su cui è scritto: “E ora noi ce lo godiamo in eterno”. Questo è il “Paradiso di Maradona”.


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