Conza della Campania: l’arte oltre il tempo

L'esperta di patrimonio culturale Chiara Cavallaro illustra un progetto di valorizzazione del centro ultramillenario, più volte raso al suolo dai terremoti. Nel quarantennale del sisma del 1980 lo spazio dell'arte si estende e si collega il vecchio e il nuovo abitato

A Conza della Campania l’arte supera i limiti imposti dal tempo. Chiara Cavallaro, esperta del patrimonio culturale, presenta “Conza: arte oltre il tempo”, un percorso culturale e un viaggio emozionale attraverso le opere d’arte di Conza della Campania. Di seguito il progetto.


Arte oltre il tempo a Conza della Campania

di Chiara Cavallaro, esperta del patrimonio culturale

Una veduta di Conza della Campania

Quest’anno le comunità irpine ricordano che sono trascorsi quaranta anni dal terremoto del 1980. Allora, come oggi a causa della pandemia, il tempo si fermò per lunghi mesi e lo spazio ne risultò stravolto. Ebbene proprio in questa ricorrenza, che ricade nel pieno della seconda ondata di contagi dell’emergenza sanitaria mondiale, ci si interroga molto sui concetti di spazio e di tempo. Lo Spazio a Conza della Campania è un concetto che si estende tra il vecchio e il nuovo paese ma è anche lo spazio dell’arte, il posto che occupano le opere d’arte nelle aree cittadine. Infatti, da quando è stata concessa la residenza ai lavori di diversi artisti, il paese si presenta come una mostra permanente a cielo aperto. L’esposizione si articola in più di 20 sculture collocate all’aperto in diversi punti del centro abitato e nel Giardino dei migranti.

Il Tempo a Conza della Campania è un intreccio sapiente tra passato, presente e futuro, è il tempo dell’arte. Nell’esposizione si intrecciano diverse età, ed il visitatore è invitato ad entrare in uno spazio oltre il tempo. La modernità si fonda sul momentaneo, l’attimo fuggente, l’adesso. Un tempo fatto di istanti. Il passato è ciò che non è più, ed è fatto di segni che sopravvivono nella memoria o nella realtà. Il tempo dell’arte è un tempo diverso, è fatto di istanti ma anche di eternità. Seguendo un’etimologia fantasiosa ma affascinante, la parola “eterno” deriverebbe da ex ternum, ovvero fuori dalla triade di passato, presente e futuro. Dunque potremmo affermare che il tempo dell’arte è quello che pur trovandosi al di fuori, intreccia un dialogo tra il passato, il presente ed il futuro. La storia, le ferite, gli eventi, le città, le persone, tutto subisce un continuo lento o violento mutamento. Ed è questa la storia di Conza della Campania che il terremoto del 1980 ha completamente distrutto generando una “Conza vecchia” ed una “Conza nuova”.

Scorcio de parco archeologico con veduta della Cattedrale a Conza della Campania

Nell’esposizione si incontrano tracce del passato, ovvero elementi archeologici provenienti da “Compsa” o fedeli riproduzioni, richiami agli eventi storici e scorci del vecchio paese. Un passato di sconvolgimento e stasi, un tempo che è memoria, un passato archeologico ed uno recente, un passato che si forma giorno dopo giorno, ora dopo ora.  Altro elemento dell’esposizione è il futuro che per gli abitanti ha il sapore della rinascita. È la novità, un germoglio, la speranza. Infine c’è l’oggi rappresentato dalle opere di diversi artisti. Un presente che si dilata e si restringe in maniera assolutamente diversa da persona a persona, attimi che non si possono misurare con l’orologio ma col cuore, con le emozioni che solo l’arte è capace di innescare. La straordinaria magia di questa esposizione consiste, inoltre, nell’essere parte integrante del quotidiano, come se le opere vivessero insieme agli abitanti ed avessero una loro vita misteriosa, fuori dal tempo e insieme umanissima. Le installazioni sono in continuo dialogo con gli elementi naturali: l’acqua è presente nelle numerose fontane, il vento ha la sua rappresentazione fisica nell’opera “Eolo” e inoltre accarezza tutte le altre di cui riempie silenziosamente gli spazi vuoti, la terra è nelle opere di pietra e marmo, il fuoco è presente nella lavorazione delle opere di ferro e vetro.

L’abitato post terremoto sovrasta il parco di Conza della Campania

Opere su cui il tempo segna il suo scorrere come su tutte le creature viventi. Opere che acquistano un senso diverso a seconda della luce del giorno, della stagione, del profumo dei fiori o dell’odore dei camini, del sibilo dei venti, del fluire della pioggia o della stasi della neve. Opere che parlano nel silenzio della solitudine, e che hanno molto da dire anche quando sono invase da bambini e ragazzi. Opere in cui l’arte, come vedremo, muove tra gli estremi del grido e del gioco. Occorre dunque prendersi il tempo per visitare l’esposizione e perdere il tempo davanti ad ogni opera lasciandosi suggerire i segreti che conosce.


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