«Ho salvato la Campania, cinque anni fa ultima in Italia nei trasporti, nella sanità, negli investimenti, nei conti: ora si apre una stagione di riforme che la proietteranno al primo posto per efficienza e sviluppo sociale». Da Cesinali, dove ha dialogato con Ciriaco De Mita ospite della lista ‘Fare Democratico Popolari’, il Governatore Vincenzo De Luca ha saldato il conto politico al suo rivale del Centrodestra, Stefano Caldoro, ma anche al leader della Lega, Matteo Salvini, ieri mattina ad Ariano Irpino. Ha messo a confronto i dati dei fondamentali regionali del 2015 e quelli del 2020 rispondendo ai suoi avversari. Ma ha parlato anche alle sue liste di supporto. I consiglieri regionali che saranno eletti al suo fianco saranno chiamati a fare parte di una squadra, sostenendo un progetto. Non ci sarà spazio per i battitori liberi. Un chiaro messaggio indirizzato agli uscenti, ma anche alle ambizioni dei nuovi. Al Teatro d’Europa di Cesinali nel pomeriggio il confronto pubblico a tutto campo tra il governatore e l’ex premier sul futuro della Campania, del Mezzogiorno e dell’Europa, è stato l’occasione per rinsaldare una convergenza politica che va rafforzandosi dal 2015.

Vincenzo De Luca

«ERAVAMO ULTIMI, SAREMO I PRIMI». «Cinque anni fa eravamo ultimi in tutti i settori: sanità, trasporti, ambiente, fondi europei, ricerca, agricoltura, politiche per la scuola. Abbiamo fatto passi in avanti straordinari», ha spiegato De Luca, rivendicando il merito di aver cambiato i fondamentali regionali anche sui conti. «Ho deciso di ricandidarmi e di proseguire questo lavoro perché voglio, e abbiamo tutte le potenzialità per raggiungere questo obiettivo, che la Campania diventi la prima Regione d’Italia», ha ribadito, così come ha smentito dubbi sulla ripresa scolastica il 24 settembre. «In questo momento siamo concentrati con tutte le nostre forze su quella che è per noi la priorità: la partenza in sicurezza del nuovo anno scolastico. Che – ribadisco – avverrà il 24 settembre». Il Governatore ha voluto fornire qualche cifra: «Erogati 130mila abbonamenti gratuiti sui bus agli studenti della Campania; aperti 25 cantieri della Circumvesuviana; acquistati e messi su strada 1000 pullman e 120 treni». De Luca ha confutato i risultati del piano di Accelerazione della spesa vantato da Caldoro: «Abbiamo dovuto stanziare ed erogare 360 milioni di euro per tonfar fallire i Comuni, che avevano investito senza ricevere i contributi attesi».Sulla Sanità, indicata già come un modello collaudato dall’emergenza sanitaria, «siamo arrivati dopo un commissariamento iniziato 5 anni prima, con la Campania ultima per i Livelli Essenziali di assistenza (Lea), senza un piano ospedaliero, quindi nell’impossibilità di assumere personale, nel frattempo depauperato dal blocco del turn over: oggi possiamo assumere 2500 unità». Nel merito dei servizi, ha ricordato che «nelle vaccinazioni eravamo all’80% ora al 93, avevamo parti cesarei nel 60% dei casi, con cliniche giunte al 95, mentre ora siamo al 26». Il Governatore ha sottolineato il taglio dei tempi di attesa per «gli interventi sulla frattura del femore, passato dai 15 giorni del 2015 alle 24-48 ore di oggi». Infine, i tempi di pagamento ai forenitori: «Ora siamo la prima regione con 27 giorni, la metà della Lombardia».

Vincenzo De Luca e Ciriaco De Mita

«RILANCIARE LA POLITICA, COMPLETARE LE RIFORME». Nel suo dialogo con Ciriaco De Mita, il Governatore ha rivelato forti convergenze con l’impostazione dell’ex premier, verso il quale ha mostrato rispetto e stima della persona e della sua storia, ma anche della sua capacità di lettura e analisi attuale della contemporaneità. «De Mita ci ricorda come Italia la necessità del cambiamento in un mondo che corre nel futuro». Ma non si tratta di cambiare la superficie, ha avvertito. Visione e impegno della politica richiedono valori e tensione morale. «La politica senza un sistema di valori e una grande idealità non serve a niente», ha spiegato. «È necessario restituire dignità alla politica», riscattandola dal degrado che l’ha avviluppata, spiega in sostanza. Con De Mita condivide la «grandissima preoccupazione per il futuro della vita democratica del nostro Paese. Sono andati crescendo elementi di tossicità, spinte alla violenza alla aggressività: si calpesta la persona». Un doppio affondo verso il leader della Lega, ma non solo: «Perfino la buona educazione si è persa sull’altare del salvinismo», ha argomentato, evidenziando come si sia smarrita la consapevolezza di quale sia la funzione della politica. «È saltato il principio principale per la vita della democrazia, il principio di responsabilità. Ognuno ritiene di poter fare quello che vuole e nessuno risponde più di nulla». Al contrario, «ogni potere esercitato dovrebbe avere una responsabilità». C’è un solco tra istituzioni e dibattito civile, la carica pubblica si assume come delega in bianco per gestire in maniera autoreferenziale il potere, a prescindere dalla sua reale consistenza. «La politica quando perde il rapporto con i valori umani non serve più a niente», ha concluso il Governatore, quasi angosciato dalle prove gigantesche che l’Italia dovrà affrontare nei prossimi mesi, ad uno snodo tra i più difficili della sua storia. C’è una crisi sociale incalcolabile lasciata dal Covid e le risorse europee sono l’unico strumento per agire subito, ma guardando ad una prospettiva.

«Ho salvato la Campania, ora le riforme», De Luca d’accordo con De Mita: politica e responsabilità. Nella foto: la platea gremita a Cesinali durante il dialogo tra Vincenzo De Luca e Ciriaco De Mita

LA LEZIONE DI CIRIACO DE MITA. In questo scenario De Luca ha ringraziato Ciriaco De Mita per il suo contributo di riflessione, analisi, lucidità critica del tempo che si sta vivendo. De Luca ne ha condiviso il presupposto politico, il dialogo fattivo tra cattolici democratici e sinistra riformista, benché in questo evo della vicenda repubblica «occorrerebbe distinguere non tra destra e sinistra, ma tra uomini liberi e maggiordomi».

«(NON DA SOLO, MA) HO SALVATO LA CAMPANIA, ORA LE RIFORME». La Campania ha evitato l’ecatombe che le il virus avrebbe potuto causare in una regione dove la densità abitativa è potenzialmente devastante per il contagio, ha spiegato. «Ho salvato la Campania con la collaborazione e l’impegno di centinaia di persone, realizzando un lavoro che merita rispetto». Ora «la Campania deve ricostruire l’economia piegata dal Covid, deve tagliare il divario con il Centronord, deve dare gli strumenti ai suoi cittadini di costruirsi un futuro». De Luca ha chiesto un voto per questo. In uno scenario competitivo globale dove la ricerca e gli investimenti nell’innovazione fanno arretrare ogni giorno un’Italia, «che spende in ricerca all’anno un decimo di quanto fa la sola azienda cinese Huawei servono riforme», spiega. D’accordo con Ciriaco De Mita, che le sollecita da cinque anni, da ex sindaco Vincenzo De Luca ha assunto l’impegno di portare a termine la grande riforma regionale: più programmazione e meno gestione, a vantaggio degli enti locali. Alla politica il compito di attrezzare gli enti locali per assumere questa responsabilità. «Ho salvato la Campania, ma non basta: ora diventerà la prima regione italiana per innovazione».


LEGGI ANCHE:

Nel cantiere dei Popolari campani il ritorno della politica. De Mita: alle regionali la costituente del nuovo partito

«Il Pd sarà il primo partito in Campania». D’Amelio: con De Luca per un Sud forte dopo il Covid

Aree Interne irpine e campane, Ciarcia: battaglia sul Recovery Fund

ARTICOLI CORRELATI