De Mita e Renzi insieme alle regionali della Campania: il dialogo fa discutere l’Italia

Contatti in corso sull'asse Roma - Firenze per una lista unitaria tra Iv e Popolari nelle cinque province. Per ora Italia Viva ad Avellino resta alla finestra. Palmieri: "Dopo Ferragosto ci sarà un nuovo incontro di partito e avremo notizie ufficiali"

Ciriaco De Mita e Matteo Renzi insieme alle regionali della Campania. Una prospettiva che solleva dubbi e resistenze locali, ma che fa discutere nel Paese. Ciriaco De Mita e Matteo Renzi potrebbero stringere un’alleanza per una lista unitaria da candidare alle regionali in Campania il prossimo 20 agosto, combinando Italia Viva e Prospettiva Popolare. Sono ore decisive per le conferme attese solo a metà settimana, come ricorda oggi il Corriere della Sera nell’edizione on line. La notizia trapelata negli ambienti politici irpini continua a destare non poche reazioni sul territorio e scompiglio sullo scacchiere politico della provincia. Le trattative condotte ai tavoli romani però non sono chiuse e la notizia potrebbe non concretizzarsi nelle prossime ore, così come potrebbe esserci una nuova evoluzione. L’unione tra i Popolari e Italia Viva non sorprende molti osservatori, che trovano invece convergenza fra i principi ispiratori dei due movimenti, tra storia e aspirazioni future. L’allineamento de “L’Italia è popolare” con Italia Viva segue infatti le aspirazioni di Matteo Renzi, che guarda ai Popolari e ai cattolico democratici per costruire un centro profondo e capillare nel Paese.

Ciriaco De Mita e Matteo Renzi

UN LABORATORIO CAMPANO IN ITALIA. L’esperimento parte dunque dalla Campania e il banco di prova potrebbero essere proprio le elezioni regionali. Il laboratorio non riguarda solo la Campania, ma in questa regione una aggregazione tra le diverse liste centriste ispirate da personalità di peso, storia e attualità, potrebbe aiutare il progetto più ampio.

Matteo Renzi e Ciriaco De Mita durante il duello in tv sul referendum costituzionale nel novembre 2016

IN IRPINIA CONFERME E SMENTITE. Sul territorio si attende l’ufficialità della notizia. “Noi abbiamo avuto mandato di costruire la lista per le regionali, a cui mancava soltanto la parte legata alla formalizzazione. Quando è stata completata la lista ci è stato comunicato che il partito stava valutando altre ipotesi” ha dichiarato il rappresentante provinciale di Italia Viva Beniamino Palmieri il 13 agosto scorso. “Non siamo a conoscenza di altre notizie ufficiali, ma trattandosi di ipotesi possiamo ritenere che le trattative a Roma siano ancora in corso e che appare prematuro azzardare l’esito. Dopo Ferragosto entriamo nel vivo nel dibattito e ci sarà certamente un incontro: in quella occasione la strategia sarà definita e avremo notizie ufficiali”.

Matteo Renzi alla Leopolda 2019 mentre presenta il simbolo di Italia Viva

L’asse tra Ciriaco De Mita e Matteo Renzi potrebbe candidarsi a intercettare una importante fetta di elettorato che auspica il ritorno dell’impegno dei cattolici in politica, considerati come “i difensori della democrazia che devono tornare ad alimentare il dibattito con un contributo su argomenti che gli sono propri” come sostiene lo storico e deputato Ernesto Preziosi, presidente dell’Associazione Argomenti 2020. Nel suo ultimo lavoro “Cattolici e presenza in politica” edito da “La morgelliana”, Preziosi lancia un appello ai “liberi e forti” di Don Sturzo per giungere ad una analisi sulla presenza- assenza dei cattolici nella politica italiana di oggi, e sul grande cambiamento che ha avvolto il cristianesimo, che passa da una sfera spirituale ad una di stampo culturale. Il panorama dell’impegno dei cattolici in politica deve essere quello del discernimento, sostiene Preziosi: individuare alcuni grandi temi su cui creare consenso attraverso una elaborazione culturale, prima che politica. Compito dei cattolici deve essere dunque quello di alimentare una cultura di ispirazione cristiana per raccogliere consenso ampio, mettere davanti i contenuti e non il contenitore, e acquisire un consenso maggiore sul disegno. Di qui l’attualità del messaggio sturziano che guarda alla laicità e aconfessionalità di un soggetto politico, per creare una convergenza di esperienze politiche diverse. La presenza dei cattolici in politica è una presenza storica importante per il Paese e nonostante lo scenario storico di riferimento rispetto alla nascita del Partito Popolare nel 1919 sia molto diverso, si tende ad evidenziare le analogie fra l’attualità e la crisi del nostro tempo con quella del secondo dopo guerra, con il protagonismo di De Gasperi.

Ciriaco De Mita
Ciriaco De Mita e il simbolo della Democrazia Cristiana

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