Il Pd campano in conclave da oggi per le candidature

La Direzione regionale avvia il dibattito conclusivo (sull'asse Roma Napoli) per arrivare alla sintesi nelle cinque province. Il criterio di selezione

Il Pd campano è in conclave da oggi per definire la lista delle candidature al prossimo consiglio regionale. Mentre il Governatore e le forze alleate sono avanti nel lavoro di compilazione degli elenchi, i Democratici segnano ancora il passo mentre tutte le altre forze politiche sono già in campagna elettorale da settimane. Da oggi la Direzione Regionale è convocata per arrivare alle liste. Benché ufficiose, le candidature di partiti e schieramenti in quasi tutti i casi stanno già producendo un impegno sul territorio, mentre nel Partito Democratico è sfuggito di mano il momento. Con la preoccupante ripresa di contagi sul territorio nazionale, nel mezzo di un’estate difficile per chi viaggia tra mascherine e distanziamento sociale perfino al mare, l’attenzione dell’opinione pubblica per i temi della politica appare sempre più dubbia.

Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti durante il briefing con i segretari regionali

Per questo chi può è già in campo con tutte le iniziative possibili nei limiti stabiliti dal contenimento virale. In questo scenario, i Democratici corrono ai ripari. Si apprestano a chiudere una partita che da Napoli ad Avellino, da Salerno a Benevento a Caserta, richiede di tirare le somme, registrando la situazione già definita sui territori. Lo schema è quello consolidato, che ha visto un’eccezione solo in occasione delle drammatiche (per i Dem) elezioni politiche del 2018. La lista di partito per tradizione riflette l’assetto delle componenti in cui si articola il partito, con eccezioni per gli uscenti. È il metodo classico delle forze politiche, che compiono scelte tenendo conto della base. Sul rispetto della rappresentanza e della rappresentatività, quindi sulla appartenenza, vigila naturalmente il partito nazionale (che resta articolato in correnti e componenti anche quando si stabiliscono margini di collaborazione per percorsi unitari).

Il segretario regionale del Pd Campania, Leo Annunziata

LE SCELTE DEL PD CAMPANO. A differenza che in passato, questa volta in Campania il Pd arriverà alla sintesi con maggiore facilità nelle cinque province. Le diverse occasioni, tra primarie nazionali e tesseramenti locali, hanno definito con chiarezza gli equilibri, consolidati dopo le elezioni politiche del 2018, negli ultimi due anni. Le candidature vedranno quindi rispettato il doppio criterio: rappresentatività territoriale e continuità. Il mix tra ‘uscenti’ e ‘nuovi’ bilancerà le liste, garantendo al territorio, alla base, la partecipazione alla campagna elettorale. Questo vale in tutte le realtà della Campania, che pochi mesi fa hanno definito con il tesseramento il peso delle forze in campo. Sarà Roma a dover mettere il timbro politico sul risultato finale definito in molte province da oltre un mese.

Livio Petitto

LE SCELTE DEL PD IRPINO. Commissariato da un anno (dopo che il giudice ha sciolto la precedente segreteria eletta in un congresso dichiarato non regolare), il Pd irpino non ha potuto riunire il suo gruppo dirigente. I contatti interni sono stati frutto di iniziative spontanee, anche perché il commissario reggente (recentemente riconfermato solo per organizzare il congresso a settembre) non ha ritenuto di promuovere una assemblea in via Tagliamento.

Rosetta D’Amelio

Restano in attesa degli eventi Rosetta D’Amelio (presidente del consiglio regionale uscente, quindi in diritto di decidere se candidarsi), Maurizio Petracca (consigliere uscente anche se eletto in un’altra lista perché nel frattempo entrato nei Democratici lo scorso anno), Michelangelo Ciarcia (designato da Area Dem) e Livio Petitto (già presidente del consiglio comunale nel capoluogo, sostenuto dal deputato sannita Umberto Del Basso De Caro e da alcuni ambienti dei Dem ad Avellino). Tra questi tre ultimi, però, uno dovrà fare spazio ad una donna, che dovrà essere candidata per l’alternanza di genere. Nelle prossime ore si dovranno stabilire i quattro nomi, che dovranno poi confermare con l’accettazione la candidatura.

PROCEDURE, CRITERIO E DIREZIONE APERTA. Il tempo stringe anche sul piano procedurale, tra firme da raccogliere e certificazioni da produrre. La Direzione regionale del Pd accompagnerà questo percorso, che dovrà concludersi entro il 18 agosto, poche ore prima della finestra utile per depositare le liste. La convocazione prevede il via libera già per domani 11 agosto. Ma cinque anni fa il tempo fu prolungato. Sul dibattito napoletano vigileranno il Governatore Vincenzo De Luca, da sempre attento (come lo fu nel 2015) alla partecipazione del territorio alla campagna elettorale, e la segreteria nazionale, cui spetta di avallare in ultima istanza le scelte.


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