Il Sindaco di Bisaccia rivuole l’ospedale. Arminio scrive al Governatore

Il primo cittadino prende atto degli investimenti programmati da Ministero della Salute e Regione in Campania e chiede la riclassificazione della Sps: «Correggere l'errore fatto quasi dieci anni fa»

Il Sindaco di Bisaccia rivuole l’ospedale cancellato nel 2012 dalla struttura commissariale con il Piano Ospedaliero Caldoro-Morlacco. «Il Di Guglielmo di Bisaccia deve tornare ad essere un ospedale», scrive a De Luca. “Il Di Guglielmo di Bisaccia deve rientrare nella rete ospedaliera regionale e intercettare sia gli investimenti nell’edilizia sanitaria annunciati dal Governo, sia l’incremento dei posti letto previsti dalla Regione Campania”. Così Marcello Arminio primo cittadino di Bisaccia, pronto a candidare la Struttura Polifunzionale per la Salute a nuova integrazione nel Piano regionale sanitario, riabilitando il poliambulatorio a ospedale.

La struttura polifunzionale della salute ‘Di Guglielmo’

«IL SINDACO DI BISACCIA RIVUOLE L’OSPEDALE: L’EPIDEMIA HA DIMOSTRATO CHE SULLA SALUTE NON SI POSSONO FARE TAGLI». Alla luce degli ingenti investimenti nella sanità decretati a seguito della pandemia, il presidio Bisaccese chiede una “restituzione della dignità persa” con l’applicazione del piano di rientro, che 10 anni fa smantellò la “H” dal terrazzo del Di Guglielmo. Il disegno annunciato dall’ultimo piano sanitario regionale licenziato dal Governatore De Luca deve essere superato: «Bisaccia non può essere soltanto una struttura polifunzionale per la Salute, nè può ambire soltanto all’ospedale di comunità. Questa emergenza ci ha insegnato che i tagli lineari ai servizi fondamentali non producono risparmi, ma aumentano le criticità, quindi chiediamo alla Regione Campania di riconsiderare l’Alta Irpinia e riammettere Bisaccia nel novero degli ospedali», continua.

Inaugurata a Bisaccia la Suap, la Speciale Unità per l’Accoglienza Permanente dei Pazienti in Stato Vegetativo e di Minima Coscienza, da oggi operativa con i suoi 10 posti letto nell’ex ospedale Di Guglielmo. Nella foto il taglio del nastro da parte del Sindaco Marcello Arminio, del Direttore Generale dell’Asl, Maria Morgante e della Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosetta D’Amelio

«FU UN ERRORE TAGLIARE POSTI LETTO E SERVIZI». Nello specifico Arminio fa riferimento al plafond di spesa da 30 miliardi di euro destinati all’edilizia sanitaria e alla riqualificazione dei presidi, con annesso adeguamento dei reparti Covid. Mentre sul fronte regionale, si prevede un incremento da 600 a possibili 850 posti letto. «Sto per proporre alla Regione Campania un documento politico, supportato anche dagli amministratori del territorio, in cui chiediamo il reintegro del Di Guglielmo», annuncia.

La Sanità in Alta Irpinia ritrova l’ex ospedale di Bisaccia con le sue funzioni che lo riportano al rango di presidio sanitario strategico, hanno spiegato le istituzioni locali intervenute alla inaugurazione della Suap

«Bisaccia deve trovare il suo spazio in questa nuova manovra, non solo per tornare ad essere un ospedale, ma per proporre una nuova offerta sanitaria utile al nostro territorio». Nel frattempo anche pe quello che riguarda l’ospedale di Comunità il Comune è in attesa di notizie da parte dell’Asl di Avellino. Ma ora Marcello Arminio chiede di superare il progetto e auspica una nuova dimensione. «L’ospedale di Comunità prevede una organizzazione dei medici di base, ma noi vorremmo la possibilità di una ordinaria ospedalizzazione  utile al territorio, con una assistenza che contempli i servizi ospedalieri canonici, e non solo ambulatoriali». Senza rinunciare all’Hospice, nè alla Rsa e al centro risvegli, Arminio chiede che la struttura di Bisaccia possa essere inclusa in un disegno regionale, con un pronto soccorso di base in cui sarà possibile stabilizzare un paziente prima di trasferirlo. «La nostra è già una struttura dignitosa, oggetto di importanti lavori di ammodernamento e riqualificazione. Siamo certi che con un investimento minimo si potrà ridare dignità a questo territorio e servizi utili alla popolazione di questo lembo di territorio, che già si è sacrificato in passato e oggi merita di rinascere. Ci servono attrezzature e personale specializzato, oltre ad una politica attenta di organizzazione di tutti i servizi sul territorio, con un dialogo costante con Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi. Diversamente, si aprirà una questione politica con il governo regionale» conclude.


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