Il Landolfi riparte senza il Soccorso, Pizzuti: valutiamo evoluzione Covid-19

Il Direttore Generale dell'Azienda San Giuseppe Moscati annuncia un rinvio della riapertura per ragioni precauzionali, il manager Renato Pizzuti: «Scelta responsabile aspettare i nuovi dati sul contagio nelle prossime settimane»

Il pronto soccorso del presidio ospedaliero Landolfi di Solofra

Il Landolfi riparte senza il Soccorso. La riapertura è stata fatta slittare in attesa di verificare l’evoluzione che avrà l’epidemia di Covid-19 nella Fase 2. Lo si apprende da una nota dell’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino. Con una nota si spiega che si intendono ancora non superati i fattori di rischio alla base della sua chiusura.

L’accesso al pronto soccorso del Landolfi di Solofra

Il Pronto Soccorso solofrano era stato sospeso «per evitare l’accesso di possibili casi sospetti dal momento in cui si è deciso di destinare il presidio ai pazienti non Covid». Oggi «la Direzione Strategica ha recepito la richiesta avanzata dal sindaco di Solofra di riaprire il Pronto Soccorso del plesso ospedaliero ‘Landolfi’, ma si ritiene attendere per verificare l’evoluzione della situazione. «La questione, d’altronde, è oggetto di continua e attenta analisi da parte del management aziendale, che, pur comprendendo le motivazioni addotte dal primo cittadino di Solofra, per motivi di sicurezza di operatori e utenti, ritiene opportuno rinviare la riattivazione del Pronto Soccorso del Landolfi». Questo perché, secondo il Manager, «l’attuale decremento dei casi di persone affette dal nuovo Coronavirus e quindi l’abbassamento della curva epidemica sono, infatti, evidenti conseguenze del lockdown opportunamente imposto dal Governo nazionale e delle ulteriori misure adottate tramite le ordinanze del Presidente della Regione Campania». Ora si apre una nuova fase.

«CON L’ALLENTAMENTO DEL LOCKDOWN, AREA DI ASSISTENZA NON COVID A MAGGIORE RISCHIO». Per il Direttore generale dell’Azienda ‘Moscati’, Renato Pizzuti, «l’auspicato avvio della fase successiva, una volta decadute gradualmente le indicazioni per l’isolamento generalizzato, introdurranno misure per l’isolamento selettivo, avviando così di fatto una fase ancor più delicata, in cui le responsabilità individuali e collettive, e quindi anche istituzionali, saranno determinanti per l’efficace contenimento del contagio. E proprio le aree di assistenza non-Covid sono quelle in cui è più alto il rischio di contagio».

Il centro di Solofra

«SOLOFRA TERZO CENTRO URBANO PER NUMERO DI CASI IN IRPINIA». Per questo, prosegue «è necessario inoltre considerare che, come è ben noto, il Presidio ospedaliero ‘Landolfi’ è oggetto di specifico intervento ex art. 20, destinato ad adeguare la struttura alla normativa vigente in termini di autorizzazione all’esercizio e di sicurezza. A questo va aggiunta l’attuale situazione epidemiologica del Comune di Solofra, con 26 casi riportati dall’Asl di Avellino – come appreso da notizie di stampa del 26 aprile scorso da fonte della stessa Asl -, che lo individua quale il terzo comune della provincia per numero di contagiati».

Ristrutturazione e riassetto dell’Ospedale Landolfi, il Moscati apre i cantieri. Nella foto: il Direttore Generale Pizzuti con il Direttore Amministrativo, Germano Perito, e il Direttore dell’Area Tecnica e Patrimonio, Sergio Casarella

PIZZUTI: DAL 4 MAGGIO RIPRESA DELLE ATTIVITÀ ORDINARIE, IL LANDOLFI RIPARTE SENZA IL SOCCORSO PER PRUDENZA. «Pertanto – conclude il manager -, fermo restando l’impegno per il presidio di Solofra ad assicurare il più adeguato livello di sicurezza in funzione della ripresa delle attività di elezione, che l’Azienda ha programmato di riattivare dal prossimo 4 maggio, ritengo che l’unica scelta responsabile sia quella di rinviare la riapertura del pronto soccorso al momento successivo alla necessaria rivalutazione dei vari fattori in discussione una volta che essi saranno mutati, al solo fine di tutelare la sicurezza dei cittadini, dei pazienti e degli operatori. Mi preme sottolineare che per tutto il perdurare della situazione emergenziale in atto le prestazioni in emergenza saranno come sempre garantite dalla Città Ospedaliera di Avellino».


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