Frangipane presidio anti-Coronavirus, l’ospedale di Ariano si riconverte per l’emergenza

Cresce e si espande il focolaio di Covid-19 ad Ariano Irpino e nel suo comprensorio, mentre l'intera provincia di Avellino ne è ormai investita. Il presidio ospedaliero del Tricolle come il Moscati nel capoluogo muta assetto temporaneamente, aumentando posti letto e reclutando personale

L'Ospedale Frangioane. Nella foto: l'accesso al presidio ospedaliero dell'Asl di Avellino ad Ariano "Sant'Ottone Frangipane"

L’ospedale Frangipane presidio anti-Coronavirus in questa fase ma solo per la fase della emergenza. In questi giorni l’Azienda e la Direzione Sanitaria stanno completando una rimodulazione che risponde alle impreviste esigenza di una epidemia che vede nel comprensorio intorno alla città del Tricolle il suo focolaio.

AMPLIAMENTO DELLA CAPACITÀ DI RISPOSTA AL COVID-19 NEL CUORE DEL FOCOLAIO IRPINO. Il Frangipane presidio anti-Coronavirus si consolida al quarto piano, dove il reparto dedicato sarà ulteriormente implementato. Sono in arrivo altri 10 posti di degenza, che andranno ad  aggiungersi ai 32 posti letto della medicina generale. Saranno ricavati da Ginecologia e Ostetricia. I posti di terapia intensiva e subintensiva sono destinati ad aumentare, per far fronte alla crescita dei casi positivi. Come ha spiegato il Direttore Generale con un suo videomessaggio rilanciato dai media locali ieri, la situazione della provincia di Avellino si presenta critica sotto il fronte dell’emergenza da coronavirus. Oltre ai contagi conclamati, a cui si aggiungono gli ultimi di ieri sera, altri 18 in Irpinia, occorrerà fare i conti con i tamponi inviati al San Giuseppe Moscati per le analisi che sono attese nelle prossime ore. Saranno attivati altri 4 posti di terapia intensiva in aggounta ai 7 attivi e altrettanti di sub intensiva si allestiranno. Questi ulteriori presìdi emergenziali sono il frutto degli appirti giunti dalle donazioni e dall’Unità di Crisi regionale, con complessivi 5 ventilatori polmonari che andranno ad aggiungersi alla dotazione. Si tratta nello specifico di un ventilatore polmonare inviato dalla Regione e di almeno altri 4 ventilatori acquistati grazie a donazioni. Così come si punta a rafforzare gli organici, provati dai contagi e le quarantene preventive registrati in queste settimane.

Il presidio ospedaliero dell’Asl “Sant’Ottone Frangipane” di Ariano

I POSTI LETTO DEL REPARTO COVID-19 IN GRAN PARTE OCCUPATI. I posti disponibili sono in via di esaurimento. L’emergenza impone altro spazio in risposta ad una città che ha 73 pazienti positivi alla data di ieri. Gli attuali 7 posti di terapia intensiva sono occupati 3 da pazienti positivi irpini e da uno fuori provincia. Al quarto piano, dei 32 posti destinati al Covid-19 risultano occupati al momento 27, provenienti tutti dalla provincia di Avellino. Di questi, 9 risultano positivi e gli altri sono in attesa dell’esito dei tamponi.

L’Asl di Avellino. Nella foto gli uffici direzionali di via degli Imbimbo nel capoluogo irpino

AVVISI PER NUOVE MANIFESTAZIONI D’INTERESSE, L’ASL CERCA MEDICI E PERSONALE SANITARIO. Nella giornata di ieri è stato reiterato un avviso pubblico con manifestazione di interesse dell’Asl per reclutare nuovi medici disposti a collaborare all’emergenza, anche alla luce delle disponibilità che sembrano esserci soprattutto tra i professionisti in pensione. L’azienda apre di fatto una nuova chiamata per medici, farmacisti, infermieri e operatori socio sanitari che saranno destinatari di un contratto. Proprio in una intervista rilasciata a Nuova Irpinia, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino, Franco Sellitto, ha sottolineato tali disponibilità, invitando l’Asl a serrarw le fila del dialogo e del coinvolgimento per arrivare a ottenere una risposta convinta dei professionisti pronti a tornare ad indossare il camice.

MISURE DI SICUREZZA. Nel suo intervento video di ieri, il Direttore Generale dell’Asl di Avellino Maria Morgante ha chiarito che tutto il personale oggi impegnato sul fronte dell’emergenza opera nelle condizioni di sicurezza stabilite dai protocolli. Restano problemi di approvvigionamento dei presìdi e dei dispositivi di protezione oggi comuni all’intero assetto ospedalieto e sanitario nazionale, visto l’alto ricorso alla Sanità pubblica della popolazione. In questa situazione, l’Azienda è al lavoro per il reperimento dei materiali necessari presso la Protezione Civile, ma anche direttamente e utilizzando ciò che arriva dalle donazioni degli imprenditori locali..


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