Contratti di fiume, in Campania ora guida la Regione. Via alle manifestazioni d'interesse

La Regione assume l’iniziativa sui Contratti di fiume in Irpinia e Campania. In questi giorni sono stati pubblicati gli avvisi per le manifestazioni d’interesse che in sostanza fanno ripartire tutte le iniziative già in corso, stabilendo calendari precisi per arrivare alla programmazione negoziata degli interventi. La provincia di Avellino è tra le più attive su questo terreno. Ofanto, Sabato e Calore, ma anche il Lago San Pietro Aquilaverde sono al centro di programmi da anni. Quello attualmente più avanti è il Contratto per l’Ofanto, che vede capofila Lioni, impegnato in un dialogo portato avanti dal Sindaco di Calitri con Basilicata e Puglia per una grande programmazione negoziata interregionale.

CONTRATTI DI FIUME IN IRPINIA E CAMPANIA, C’È L’AVVISO PUBBLICO. È a disposizione degli enti locali lo schema di avviso pubblico per una manifestazione di interesse «finalizzata ad acquisire la disponibilità di soggetti pubblici ad avviare le attività propedeutiche per la sottoscrizione di Contratti di Fiume nell’ambito del territorio regionale». La manifestazione di interesse è estesa a tutto il territorio regionale, per acquisire «le volontà dei vari soggetti promotori». Pur essendo il Contratto di Fiume una azione spontanea degli attori locali, la Regione Campania intende verificare che esistano reali volontà di procedere al di là delle mere enunciazioni. Ci sono programmi annunciare a convegni e tavoli pubblici da anni, perfino da prima che la Campania si dotasse di una norma (la prima è del 2013).

Gli uffici della Regione Campania ad Avellino

UN NUOVO QUADRO NORMATIVO REGIONALE. L’iniziativa della Regione Campania non è estemporanea, ma scaturisce dalla nuova legge regionale “6 maggio 2019, n.5”, recante “Disposizioni per la tutela dei corpi idrici della Campania, per la valorizzazione integrata sostenibile dei bacini e sottobacini idrografici e la diffusione dei Contratti di Fiume”. Sulla base di quella norma, che aggiorna il precedente provvedimento del 2013, sono state redatte sia le «Linee Guida per le attività propedeutiche di attuazione e per la disciplina degli organi dei Contratti di Fiume», sia il «Disciplinare per il funzionamento del menzionato Osservatorio Regionale» dedicato alla materia. In questo quadro, la Direzione Generale presso l’Assessorato all’Ambiente opera per conoscere quali e quante aggregazioni siano pronte ad operare nell’ambito dell nuova cornice normativa.

ANCHE LE INIZIATIVE GIÀ AVVIATE DEVONO ADEGUARSI ALL’ITER. I Contratti di fiume in Irpinia e Campania vivranno quest’anno un’accelerazione, ma le istruttorie di fatto ripartono. «I soggetti che hanno attivato iniziative prima dell’entrata in vigore della L.R. n.5/2019 e che intendono aderire alla manifestazione d’interesse possono presentare istanza di partecipazione con l’avvertenza che le attività già realizzate, se del caso, devono essere pienamente adeguate all’iter procedurale e documentale previsto sia nella L.R. n.5/2019 che nelle menzionate Linee Guida, aggiornando ed omogenizzando i documenti eventualmente realizzati», si legge nel provvedimento con cui è stato pubblicato l’avviso per le manifestazioni di interesse.

Contratto di Fiume Ofanto, Lioni capofila lancia la sfida

IL CONTRATTO DI FIUME DEVE RIGENERARE L’ECOSISTEMA. Il Contratto di Fiume è uno strumento di valorizzazione del sviluppo ecosostenibile collegato ai corpi idrici fluviali. In questo quadro, la Regione Campania punta preventivamente sulla rigenerazione ambientale e la tutela, quindi sulla messa in sicurezza. Per questo, impone nella Relazione Preliminare di chi si proporrà per il Contratto di Fiume elaborati documenti in grado di rappresentarne criticità e assetto idrogeologico. Nella manifestazione d’interesse dovranno essere inclusi: carta dei corpi idrici superficiali e sotterranei; carta della pericolosità da frana e da inondazione tratte dai Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico (PSAI) redatti dalle ex Autorità di Bacino di cui alla L.183/89; analisi delle pressioni e degli impatti gravanti sui corpi idrici tratte dal progetto di Piano di Tutela delle Acque (PTA) regionale; eventuali altre informazioni deducibili da piani e da programmi afferenti alle tematiche trattate nei contratti di Fiume. La Relazione Preliminare dovrà contenere, in particolare: la carta dei corpi idrici superficiali e sotterranei; la carta della pericolosità da frana e da inondazione tratte dai Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico (PSAI) redatti dalle ex Autorità di Bacino di cui alla L.183/89; l’analisi delle pressioni e degli impatti gravanti sui corpi idrici tratte dal progetto di Piano di Tutela delle Acque (PTA) regionale; le eventuali altre informazioni deducibili da piani e da programmi afferenti alle tematiche trattate nei contratti di Fiume.

La platea al focus di Torella dei Lombardi sul Contratto di Fiume alla vigilia della legge regionale ( marzo 2019)

I TEMPI: 30 GIORNI PER LE DOMANDE, POI ALTRI 60 PER LE ISTRUTTORIE. Le domande con le manifestazioni d’interesse dovranno essere trasmesse dall’ente o dal soggetto Capofila alla Direzione Generale per la Difesa del Suolo e l’Ecosistema della Regione Campania entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sul BURC (a partire dal 24 febbraio 2020). Toccherà al capofila gestire in istruttoria tutte le «attività finalizzate alla sottoscrizione del contratto di fiume, in conformità alle Linee Guida approvate con delibera di Giunta Regionale n. 314 del 9.7.2019». Dalla consegna, l’iter  prevede 60 giorni per la dichiarazione di idoneità, che sarà attribuita sulla base di parametri indicati: estensione dell’area interessata, livello di pericolosità idraulica ed idrogeologica, stato di qualità dei corpi idrici, presenza di aree protette o di elementi di particolare pregio storico culturale. «L’elenco dei soggetti ritenuti idonei in base ai contenuti delle istanze presentate, anche ai fini della concessione di un eventuale contributo regionale in funzione della disponibilità di cassa sul competente capitolo di spesa, sarà pubblicato sui siti istituzionali della Direzione Generale per la Difesa del Suolo e l’Ecosistema entro 60 giorni dall’acquisizione delle istanze».


Il Contratto
La sede del Ministero dell’Ambiente

DALLA TUTELA DEI CORPI IDRICI AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE E SVILUPPO SOSTENIBILE LEGATO AL TERRITORIO. La salvaguardia delle acque è nel Cotratto di Fiume la premessa degli investimenti in attività compatibili e sostenibili, dall’agricoltura multifunzionale al turismo, dalla zootecnia alla manutenzione forestale. Il Contratto di Fiume, in Italia strumento molto sviluppato nel Nord Ovest, in particolare in Lombardia, è un protocollo giuridico per la rigenerazione ambientale del bacino idrografico di un corso d’acqua. La sua definizione classica coincide con quella data nel corso del II World Water Forum: Il Contratto di Fiume si identifica con «un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale». Queste regole rappresentano le basi di un programma di investimenti che pubblico, portatori di interessi diffusi, volontariato, associazionismo e privato, cioé imprese e attività economiche, realizzano in maniera completare e coordinata all’interno del perimetro ecologico riferito al corso d’acqua. Questo strumento di programmazione negoziata ha una storia relativamente recente in Europa. Sviluppato a partire dalla Francia nei primi anni ’80, si è poi sviluppato attraverso i Paesi confinanti (Belgio, Lussemburgo Paesi Bassi, Spagna e Italia). Nel modello francese conta soprattutto il coinvolgimento delle comunità locali, fermo restando i princìpi fondamentali che ne regolano la libera interpretazione pratica.


LEGGI ANCHE:

Il Contratto di Fiume Ofanto diventa interregionale: si firma a Potenza

San Pietro, 500 ettari di parco per un turismo ecologico

Lago San Pietro ai Comuni, torna il ‘Grande spettacolo dell’Acqua’

ARTICOLI CORRELATI