Si assegna a Lapio il ‘Premio Filangieri’ istituito per promuovere la cultura della legalità. Il 22 e 23 febbraio l’associazione culturale Laboratorio Teatrale Lapiano presenta l’iniziativa in una due giorni ricca di eventi. «La rassegna ha lo scopo di promuovere la diffusione della cultura della legalità su tutto il territorio provinciale», si legge in un comunicato diffuso dagli organizzatori.
Il Premio Filangieri 2020 sarà assegnato allo scrittore antimafia, Leonardo Palmisano, e al procuratore aggiunto di Avellino Vincenzo D’Onofrio, comunicano gli organizzatori con una nota. «Sotto scorta dal 1999, Vincenzo D’Onofrio si è ritagliato un ruolo di primo piano nelle indagini, condotte dalla DDA di Napoli, sul Nuovo Clan Partenio 2.0», disarticolato dall’azione condotta in questi mesi ad Avellino e in Irpinia, culminata nei numerosi arresti . Leonardo Palmisano, ideatore ed organizzatore del festival nazionale «Legalitria», è «l’autore di numerose inchieste e saggi sulla criminalità organizzata italiana e straniera. Dal 2015 pubblica, con Fandango Editore, la trilogia dedicata ai temi del caporalato e delle metamafie: ‘Ghetto Italia’ – con cui vince il prestigioso Premio Rosario Livatino nel 2016 – ‘Mafia Caporale’ (2017) e ‘Ascia Nera’ (2019). Con ‘Tutto torna’ (Fandango Editore – 2018), seguito nel 2019 da ‘Nessuno uccide la morte’, Palmisano utilizza per la prima volta la tecnica narrativa del romanzo per descrivere al lettore i meccanismi meno noti della criminalità organizzata».
IL SINDACO MARIA TERESA LEPORE: UN PREMIO PER SOTTOLINEARE LA LEGALITÀ COME VALORE ASSOLUTO. «Soddisfatta e lusingata che il primo Premio Filangieri si concretizza e viene consegnato nell’anno del completamento e dell’inaugurazione di un Palazzo così prestigioso, pregnante di storia e di cultura, il Palazzo Filangieri di Lapio», ha affermato il Sindaco di Lapio, Maria Teresa Lepore. Obiettivo dell’iniziativa rendere protagonista «la legalità intesa come valore assoluto per tutti i livelli sociali e non espressione di una élite», ma «la legalità contro le disuguaglianze». Il Sindaco sottolinea l’impegno suo personale e della sua «Amministrazione Comunale, attivi quotidianamente con azioni concrete per garantire e per ripristinare questo importante valore». La prima edizione del Premio Filangieri, patrocinato dal Comune di Lapio e dalla Provincia di Avellino, «nasce dalla volontà di creare un momento di riflessione e presa di coscienza per tutta l’Irpinia, e non solo, in una fase storica in cui legalità e giustizia sociale vengono messe a rischio dalla riemersione di sodalizi criminali antichi. Attraverso ospiti d’eccezione l’associazione culturale Laboratorio Teatrale Lapiano si propone di dare nuova linfa alla consapevolezza per generare, dal basso, risposte sociali a quei germi mafiosi che muovendosi nel silenzio rischiano di contaminare irrimediabilmente l’intero tessuto collettivo locale». Parteciperanno magistrati, intellettuali antimafia e rappresentanze istituzionali. «Il Premio Filangieri sarà sempre destinato a intellettuali, artisti, istituzioni e membri attivi della società civile che si impegnano a diffondere la cultura in tutte le sue declinazioni».
IL PROGRAMMA. Sabato 22 febbraio a partire dalle 10.30 gli studenti e i giovani dei Forum potranno confrontarsi con l’ex coordinatore della DDA di Bari, Pasquale Drago, e con lo scrittore Leonardo Palmisano sui temi della conoscenza e dell’informazione per combattere la solitudine e la diffusione dell’illegalità. Lo stesso giorno, a partire dalle ore 18.00, è previsto invece l’incontro con le istituzioni del territorio e la premiazione finale dei vincitori di questa prima edizione del Premio Filangieri. Tra gli ospiti d’eccezione ci saranno anche l’ex coordinatore della DDA di Bari Pasquale Drago, il consigliere regionale già segretario della commissione anticamorra Vincenzo Viglione, il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, il professor Leonardo Festa, i referenti di Libera Avellino e i massimi rappresentanti delle istituzioni locali.
Per quest’ultimo appuntamento, l’Ordine dei Giornalisti della Campania ha inoltre previsto l’assegnazione di sei crediti formativi. Domenica 23 febbraio, infine, alle ore 19.00 Leonardo Palmisano presenterà il suo ultimo romanzo dal titolo “Nessuno uccide la morte. Mazzacani sulle tracce di Colucci” edito da Fandango Editore. In questa occasione è previsto un dibattito sulla violenza giovanile, l’uso improprio dei social e la diffusione della criminalità in quegli spazi grigi lasciati dallo spopolamento. Durante la rassegna nelle sale del Palazzo Filangieri sarà allestita una mostra del professor Edoardo Iaccheo autore, per altro, dei premi che saranno consegnati nel corso di questa prima edizione del Premio Filangieri. Media partner dell’iniziativa è il periodico indipendente Terre di frontiera, premiato nel 2018 con il prestigioso premio Restart Antimafia, a cura dell’associazione daSud di Roma.
L’ASSOCIAZIONE «LABORATORIO TEATRALE LAPIANO». L’associazione culturale Laboratorio Teatrale Lapiano si è costituita nel marzo 2017, ma è operante come gruppo sul territorio di Lapio da circa dodici anni. In questo percorso ha «sempre cercato di ripristinare spazi di comunità nei quali generare riflessioni sui grandi temi che attanagliano la società. Nel 2019, attraverso il progetto Spazio Cultura – creato con l’intento di restituire alla comunità e ai più giovani un punto di ritrovo culturale e una zona franca dalla superficialità del quotidiano – si è scelto di inaugurare una nuova stagione fatta di impegno e attivismo sul territorio».
DANIELA CARBONE: «UN CENTRO DI DIBATTITO E RIFLESSIONE SULLA LEGALITÀ IN IRPINIA». La presidente dell’associazione culturale Laboratorio Teatrale Lapiano, Daniela Carbone, indica in questo evento lo strumento per stimolare momenti di dibattito e riflessione nella società locale. «Abbiamo scelto con convinzione e coraggio di creare un evento, espresso simbolicamente dall’istituzione del Premio Filangieri» con l’obiettivo «di far diventare Lapio il fulcro attorno al quale, nel tempo, speriamo possano gravitare intellettuali, artisti e istituzioni che con il loro operato quotidiano e con il loro bagaglio di esperienze, provano ad incidere positivamente su una società costellata ormai da spopolamento, subcultura e abbandono». La Presidente Carbone sottolinea che il Premio Filangieri non nasce per caso: «Dopo gli arresti dei mesi scorsi e i fatti di cronaca che hanno sconvolto un intero territorio crediamo che un momento di riflessione, bilanciato dai migliori esperti del settore, possa contribuire ad acquisire gli strumenti utili all’analisi della realtà locale e nazionale». Per questo, «l’obiettivo è uscire dall’isolamento e, contestualmente, rimpossessarci degli strumenti culturali adatti per decodificare i problemi che vivono i nostri territori». Quest’anno, quindi, «premieremo chi si è distinto in ambito culturale e istituzionale per aver contribuito alla diffusione della legalità. Un riconoscimento che non ha solo l’obiettivo di legittimare formalmente il valore civile di chi quotidianamente si batte per contrastate la criminalità, ma anche quello di mostrare la nostra vicinanza simbolica a chi riesce, sulla propria pelle, a riaffermare quei valori sani cui la società civile deve tendere per progredire». Pur lontano dalle dinamiche criminali che nei mesi scorsi hanno riempito le pagine dei quotidiani locali, Lapio si candida, dunque, a divenire baricentro della legalità come cultura, nel territorio della provincia di Avellino e della regione Campania, rilanciando il valore e la funzione della cittadinanza attiva, conclude Daniela Carbone. «Media partner dell’iniziativa è il periodico indipendente Terre di frontiera, premiato nel 2018 con il prestigioso premio Restart Antimafia, a cura dell’associazione daSud di Roma», fanno sapere i promotori dell’iniziativa.
Informazioni: www.premiofilangieri.eu | [email protected]
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