Sviluppo delle Aree Interne, per Alta Irpinia e Ufita i soldi dello Stato. Nuova Snai

IN IRPINIA DUE AREE PILOTA, RISORSE NAZIONALI ED EUROPEE E MISURE PER LA CRESCITA ECONOMICA. «La SNAI passa dalla fase di sperimentazione alla strutturazione di una vera e propria politica nazionale». Via libera dal Piano per il Sud al raddoppio delle risorse, ma soprattutto alla possibilità di finanziare direttamente misure per lo sviluppo economico, le infrastrutture e l'innovazione digitale

Sviluppo delle Aree Interne, con l'Alta Irpinia arrivano l'Ufita e i soldi dello Stato

Finisce la sperimentazione per lo Sviluppo delle Aree Interne, ora il Progetto Pilota beneficerà di una politica di intervento nazionale. Arrivano i soldi dello Stato e una nuova missione, lo sviluppo economico. Lo stabilisce il Piano per il Sud, che di fatto rende legge quello che l’Alta Irpinia ha già cominciato a fare con la Regione Campania, varando i progetti delle Aziende Forestale e Zootecnica. Il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano lo aveva annunciato già nell’ottobre scorso, parlando del raddoppio dei fondi nella legge di bilancio e del numero delle aree inserite nella SNAI- Strategia Nazionale per le Aree Interne, che da 74 saranno 150, e in Campania da quattro passeranno a otto nell’arco del 2020. Si spalancano le porte per Baronia e Ufita, che nella riunione inaugurale del Tavolo Regionale delle Aree Interne presieduto dal Delegato regionale Francesco Todisco, ha avanzato la sua candidatura appunto nell’ottobre scorso. Ad Avellino nell’occasione, il tavolo regionale delle Aree Interne riunito a Palazzo Caracciolo, allineò le rappresentanze di Alta Irpinia, Vallo di Diano, Tammaro e Cilento (che oggi figurano nella mappa della Strategia nazionale Aree Interne), i presidenti delle Province campane, l’assessore Regionale al lavoro Sonia Palmeri, il sindaco di Avellino Gianluca Festa, il funzionario tecnico della Snai della Regione Campania, Domenico Liotto, presente il Presidente dell’Area Pilota dell’Alta Irpinia, Ciriaco De Mita.

Enrico Borghi

IL PIANO PER IL SUD RILANCIA LA «STRATEGIA NAZIONALE»: POSSIBILE FINANZIARE LO SVILUPPO DELLE AREE INTERNE. La SNAI passa dalla fase di sperimentazione alla strutturazione di una vera e propria politica nazionale. Non solo servizi, cioé scuola, salute e mobilità, ma anche prospettive di sviluppo. Saranno canalizzate sui territori le risorse stanziate nella Legge di Bilancio 2020: ulteriori 200 milioni (che raddoppiano il plafond SNAI), aggiungendo un canale di approvvigionamento «alla riserva prevista nel nuovo ciclo di programmazione 2021-27». Inoltre, arriveranno altri 90 milioni di euro «per una politica per il sostegno e l’attrazione delle attività economiche, artigianali e commerciali nel triennio 2020-22», si legge nella relazione schematica. La missione della SNAI si arricchisce con programmi di intervento sulle infrastrutture: «L’isolamento delle aree interne va spezzato sia sul fronte digitale (Banda Ultra Larga, Borghi del futuro – Min. Innovazione) che sul fronte dell’accessibilità per il turismo sostenibile (Percorsi di “mobilità lenta” e 100 Borghi dell’Appennino meridionale – MIBACT). Stabiliti i criteri per le azioni di rilancio. «Sì alla estensione dei perimetri già individuati alle aree interne finora escluse, salvaguardando il metodo partecipativo di perimetrazione e la promozione di forme associative tra i Comuni». Inoltre, chi lavorerà meglio avrà di più con la «introduzione di un sistema di premialità basato sui risultati». Molto attesa, arrivano norme per sbucrocratizzare il Progetto Pilota con la «semplificazione del processo di definizione delle strategie d’area» e il «rafforzamento del Comitato Tecnico Aree Interne Potenziamento del partenariato».

Francesco Todisco, già consigliere regionale, è Consigliere del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per le Politiche di Sviluppo nelle Aree Interne

LA NUOVA PROGRAMMAZIONE 2021-27. Il tavolo allestito dal consigliere Todisco dunque, ha il compito di elaborare e definire la nuova programmazione e mira ad individuare un percorso progettuale da candidare in seguito ai bandi che saranno emanati, per disegnare di concerto con tutti gli attori, il nuovo orizzonte a cui ambire. Una proiezione futuristica sulle aree interne che però non dovrà trascurare una riflessione sul lavoro svolto finora sul territorio regionale: in Campania sono quattro i comprensori geografici che hanno avviato la sperimentazione della Snai, ognuna di loro in modo differente e che tutt’oggi è nella fase di attuazione. L’Alta Irpinia in questo contesto occupa una posizione di primo piano, non solo perchè è giunta ad una maturazione progettuale rispetto alle altre aree (ricordiamo che il vallo di Diano ha firmato l’Accordo di Programma Quadro), quanto perchè ha catturato l’attenzione dei vertici regionali e di Governo, rivelandosi determinante nel dibattito politico nazionale.

Paolo Caruso, sindaco di Zungoli

LA BARONIA RILANCIA BORGHI IN RETE. Per l’Irpinia  l’Ufita è pronta da tempo con il progetto “Borghi in rete”, una città diffusa da 67mila abitanti fra Baronia e Calore, ovvero 34 Comuni con Zungoli capofila pronti a candidare una maxi progettazione da 50milioni di euro. L’istanza infatti, è stata illustrata al tavolo dal sindaco di Zungoli Paolo Caruso, con una dettagliata mappa di interventi tesi a ribaltare lo spopolamento e a promuovere una trama di attività o obiettivi tematici. L’assessore regionale al lavoro Palmeri invece ha promosso l’istanza del Matese, ovvero un’area casertana non considerata in prima battuta. Altro elemento in considerazione del tavolo, è l’aggiornamento a cui lavorando la Regione del Piano Paesaggistico, in cui il territorio sarà letto per vocazioni, e che chiamerà in causa lo sviluppo di una valorizzazione integrata delle aree interne.

La facciata di Palazzo Caracciolo, sede della della Provincia

Le quattro aree già presenti sulla mappa nazionale, saranno chiamate dunque a confrontarsi per offrire una chiave di lettura univoca della Campania interna, con le valorizzazioni dei punti di forza che costruiscono il minimo comune denominatore, e con gli elementi innovativi che sono già stati individuati dai comprensori che hanno avviato il percorso, come l’Alta Irpinia e il Vallo di Diano, che ad oggi hanno dimostrato una buona preparazione tecnica e coesione territoriale. Il Ministero per il Sud infatti, suggerisce ai territori di lavorare alla nuova programmazione sulla traccia della “continuità evolutiva”, mentre sembra avere recepito e trasmesso alle diramazioni tecniche, la necessità di correggere la lentezza burocratica nelle procedure, i tempi lunghi, la mancanza di assistenza tecnica, la difficoltà di coniugare i progetti con i fondi disponibili. Infine la regola di fondo resta sempre la stessa: i comuni devono pensare come “comunità” e la Regione deve dettare regole del gioco.


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